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Teatro
Pirografia
Miti mutanti 32
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Intervista a Gaia Ramalli
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Ho conosciuto Gaia al reading
per la Giornata Mondiale della Poesia organizzato
dall'amico poeta Enrico Taddei a Montevarchi nel
marzo 2018. Gaia era presente insieme ad una sua
opera pirografica. Mi sono incuriosito, ricordando
di aver già incontrato in passato un altro
appassionato di questa insolita tecnica artistica -
Nunziante Langellotto, intervistato una decina di
anni fa - così ho domandato a questa giovane
artista toscana se potevo intervistarla.
L'intervista è avvenuta tramite mail nel mese di
aprile.
Iniziamo dal tuo percorso di studi…
Sin
da bambina amavo disegnare. Riuscivo proprio a
proiettarmi con l'immaginazione dentro ciò che stavo
disegnando e a vivere in quei mondi di fantasia o ad
essere i soggetti dei miei “scarabocchi”. Alle
elementari avevo le idee più chiare di adesso:
volevo essere un'artista. Ne consegue che scelsi di
frequentare il liceo artistico, peccato che verso il
terzo/quarto anno entrai in una profonda crisi
esistenziale, persi totalmente fiducia nel genere
umano, in me stessa e nelle mie capacità e, anziché
entrare all'Accademia delle belle arti di Firenze,
come era sempre stato nei miei progetti, decisi di
entrare a Filosofia, per vedere se la sapienza di
antichi e nuovi saggi avrebbe potuto aiutare il mio
male di vivere. Purtroppo, durante il primo anno, mi
accorsi che per comprendere ciò che stava capitando
a me, avrei dovuto impiegare tempo ed energie anche
su pensatori che non mi interessavano minimamente
(sveglia eh?) e quindi ben presto lasciai tutto
proseguendo l'osservazione esistenziale per conto
mio e nel contempo mi dedicai all'indipendenza
economica.
Come ti sei avvicinata alla pirografia? Quando ne
hai sentito parlare? Certo non è una tecnica molto
nota, almeno tra noi profani d’arte…
No
effettivamente la pirografia, almeno in Italia, non
sembra essere ancora molto conosciuta e neanche io
ne avevo mai sentito parlare fino ad una notte
d'estate di due anni fa, quando, passeggiando in una
via bianca di campagna, con due miei cari amici,
descrivendomi le esperienze vissute durante un breve
viaggio nel nord Italia, mi raccontarono di un loro
amico che aveva procurato questo strano oggetto alle
figlie. Sentir parlare di punte incandescenti che
contemporaneamente andavano ad incidere e bruciare
il legno, mi affascinò istantaneamente. Il legno
l'ho sempre trovato una materia meravigliosa, viva,
profumata, calda, mentre il fuoco è sempre stato
ipnotico e attraente per i miei sensi e dunque la
possibilità di unire questi due elementi stimolava
incredibilmente la mia curiosità. Cominciai a fare
ricerche nel web e, vedendo le spettacolarità che si
potevano realizzare col pirografo, decisi che anche
io volevo sperimentare su questo campo e così feci.
Quali difficoltà deve affrontare chi vuole
iniziare questa tecnica? Dove è possibile
apprenderla?
Per
me il primo passo è stato iscrivermi ad un forum
specializzato sulla pirografia e là cominciare a
chiedere consigli su quale fosse il pirografo
migliore, le punte da utilizzare, i vari tipi di
supporti su cui pirografare e leggere ogni tipo di
discussione che potesse soddisfare la mia crescente
curiosità. Devo dire però che non mi soffermai
troppo sulla teoria perché ardevo dalla voglia di
sperimentare. Penso che serva poca preparazione alla
fine, non ci sono tecniche prestabilite o comunque
la pirografia, ma l'arte in generale a mio parere, è
un campo che va più che altro sperimentato
liberamente, spogli il più possibile da concetti
teorici, per poter trovare la propria personale
forma espressiva. Mi ha anche aiutato molto facebook,
sopratutto i gruppi di pirografia, mettendomi in
contatto con pirografisti davvero ammirevoli, che
danno direttamente o indirettamente esempi di
tecniche e strumenti utilizzabili.
E' una tecnica lenta, meditativa secondo me, che
richiede una grande calma e pazienza. I supporti
utilizzabili sono tanti, io per adesso mi sono
cimentata sul legno, cuoio e ossa (teschi di
animali) e le difficoltà possono essere diverse.
Anzitutto l'ideale sarebbe avere una stanza da
adibire a laboratorio, sia per i fumi di combustione
che si creano che per l'utilizzo di strumenti quali
potrebbero essere la scartatrice elettrica, il
seghetto alternativo o il dremel, nel mio caso, se
il supporto su cui si va a piro-incidere si tratta
del legno. La stanza dovrebbe avere almeno una
finestra o un aspiratore per poter areare il locale
e quando si brucia ad alte temperature non è male
neanche servirsi di maschere con filtri FFP3, per
salvaguardare i propri polmoni.
Quali artisti ti hanno influenzato maggiormente?
Come dicevo alla domanda precedente, sono una
sostenitrice del cercare di mantenersi il più liberi
possibili da influenze altrui per poter trovare la
propria vena creativa, ma se proprio devo fare un
nome allora dico Rembrandt, che, pur essendo un
antico pirografista, lo preferisco in particolar
modo nella sua drammaticità pittorica. Amo molto i
contrasti intensi di chiaro scuro e lui ne è un
grandioso rappresentante.
C’è una tua opera a cui sei più legata, che senti
come più rappresentativa?
Sono
più legata al primo quadro che feci. Rappresentava
la grande onda di Kanagawa di Hokusai, artista
giapponese che amo smisuratamente. Ne vado
particolarmente orgogliosa perché, essendo il mio
primo lavoro col pirografo, non mi aspettavo una
resa così buona. Non solo mi soddisfece
particolarmente, ed io non sono facile da soddisfare
quando si tratta di mie capacità, ma mi diede
entusiasmo. Fu anche il primo lavoro che vendetti.
Non posso dire con certezza se sia il più
rappresentativo, forse attualmente quello potrebbe
essere il quadro realizzato in occasione della
giornata mondiale della poesia, intitolato
M'illumino d'immenso, però sicuramente è quello a
cui penso con più affetto.
Nella tua pagina Facebook /brezza.dellest è
possibile vedere alcune tue opere. Cosa pensi della
diffusione dell’arte tramite il Web?
Penso
che oggi sia indispensabile. Il web è una grande
finestra sul mondo. Gli artisti fanno vita dura per
emergere, devono partecipare ad esposizioni,
concorsi, cercare ovunque eventi che gli possano
dare visibilità e cosa può darti più visibilità del
web? Ovviamente bisogna sapersi mettere in
“vetrina”, sapersi pubblicizzare e vendere. Avere
intraprendenza e partecipare tanto alle attività
virtuali, come possono essere quelli dei gruppi su
facebook per esempio o instagram. Diventare
imprenditori di se stessi e intendersi anche un po'
di tecnologia. Purtroppo, come tutte le cose c'è il
rovescio della medaglia, bisogna saper valutare e
distinguere l'artista emergente di talento dal
mediocre principiante. Siamo sobbarcati da presunti
artisti, sopratutto su instagram, sembra quasi che
basti fare due righe su un foglio ed una foto
“furba” per spacciarsi tali. Io sicuramente ho una
cognizione del termine “artista” molto elevato e
severo, probabilmente “antico”, tanto che anche io
ho grosse difficoltà nel definirmi tale, ma
senz'altro al giorno d'oggi se ne abusa.
Quanto tempo occorre in media per realizzare una
pirografia?
La
pirografia, come spiegavo sopra, è una tecnica
piuttosto lenta. E' difficile quantificare i tempi
perchè dipende dal tipo di pirografo, dal tipo di
supporto (per esempio nel caso del legno ci sono
legni più duri che bruciano lentamente e legni più
morbidi, come il Pioppo, consigliato per i
principianti), poi ovviamente dipende dalla
grandezza e dalla complessità del soggetto che si va
a pirografare. Non saprei rispondere con precisione
a questa domanda, è questione di tante ore come
minimo, se non giorni.
Qual è stata la prima mostra a cui hai
partecipato? Hai ricordi particolari di una mostra o
di un evento?
La prima mostra a cui ho partecipato è stata una
mostra d'arte contemporanea chiamata ArteDonna a
Massa, il 24 Marzo 2018, sono fresca di questo
genere di partecipazioni, mi sto appena affacciando
sullo scenario artistico.
A cosa stai lavorando adesso?
Attualmente
sto lavorando ad una rappresentazione di un ramo di
magnolie in fiore da esporre, se riesco a finirlo in
tempo, all'evento organizzato dalla galleria
Montevarchi Arte in occasione del mixage di arte
contemporanea, chiamato Festa di Primavera che si
terrà in via Poggio Bracciolini 38, a Montevarchi,
Toscana, dal 24 Aprile al 6 Maggio.
Progetti per il futuro?
Sto
per aprire un sito web personale dedicato ai miei
lavori e continuerò ad esporre nei vari eventi in
cui riuscirò a partecipare. Il 12 Maggio parteciperò
con i miei lavori, assieme ad un altro artista, a
due poeti e ad un rapper, all'evento I Sentieri
della Poesia e dell'Arte a cura di Sabrina Capurro e
di Enrico Taddei, che si terrà a San Giovanni
Valdarno al Teatro Circolo ACLI in via Roma 1.
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