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Libri a fumetti

EROI IN CRISI E MALATI EMARGINATI
Il malato come diverso nel fumetto d´autore

Articolo di Andrea Cantucci

Cinema

The avengers
di Mario Gardini
Dark shadows
di Mario Gardini
La casa nel bosco
di Mario Gardini
Men in black 3
di Mario Gardini
Marigold Hotel
di Mario Gardini
Marylin
di Mario Gardini

Fotografia

"Rendere visibile ciò che l'uomo non vede, ma sente";
Intervista alla fotografa Daniela Bellu

A cura di Alessandro Rizzo
Edoardo Albisetti: la fotografia on the road davanti a realtà che stupiscono
A cura di Alessandro Rizzo

Teatro

Notre Dame de Paris
di Mario Gardini

Booktrailer

Booktrailer Online Awards

Arte performativa

Quando l'arte performativa diventa un ensemble: intervista al giovane artista Andrea Rossi
A cura di Alessandro Rizzo
Xena Zupanic: quando nell'arte il corpo trasforma la mente
A cura di Alessandro Rizzo

Arte pop

Come sarebbe il mondo senza la Factory: priva dell'arte post moderna concettuale e pop esempio della nostra contemporaneità
A cura di Alessandro Rizzo

Miti mutanti 17

Strisce di Andrea Cantucci

Un artista a Coverciano 3

Strisce di Luca Mori

Notre Dame de Paris

 

Mario Gardini
 


NOTRE DAME DE PARIS
di Riccardo Cocciante e Luc Plamondon
Regia: Gilles Maheu
Con Federica Callori, Lorenzo Campani, Marco Manca


È tornato, ma solo per una piccola "toccata e fuga", sui palcoscenici milanesi.
Stiamo parlando di "Notre Dame de Paris", il musical di Riccardo Cocciante e Luc Plamondon tratto dall'omonimo romanzo di Victor Hugo che dal 2001 spopola nei teatri di mezzo mondo.
Al Teatro degli Arcimboldi, dal 24 al 29 aprile, il pubblico meneghino ha potuto godersi l'infelice storia d'amore del gobbo Quasimodo per la bella gitana Esmeralda.
Eppure, diciamocelo chiaramente: è un musical che vale pochino, fatto da un bravo musicista che ha scritto dei bellissimi pezzi di musica leggera ma che di Broadway non ne mastica poi così tanto.

La trama è risaputa e semplice.
Quasimodo, mostruoso campanaro allevato dal malvagio arcidiacono Frollo, vive nascosto nella Cattedrale di Notre Dame. Da qui spia il mondo fuori, innamorandosi di una bella zingara, Esmeralda, che fa parte della Corte dei Miracoli e danza per le vie di Parigi.
Anche Frollo è innamorato pazzamente della ragazza che, invece, perde la testa per il capitano delle guardie, Febo, che una sera la salva da un tentato rapimento organizzato da Frollo.
In un incontro clandestino tra Febo (che in realtà è un donnaiolo già fidanzato) e la gitana, interviene Frollo che accoltella l'uomo, facendo passare Esmeralda per assassina.
Condannata a morte per stregoneria, Esmeralda rifiuta la proposta di Frollo di risparmiarle la vita in cambio del suo amore.
A poco serviranno i tentativi di Quasimodo di salvarla. La ragazza verrà impiccata, il campanaro la vendicherà gettando dalla torre Frollo e poi deciderà di andare a morire abbracciato al corpo senza vita della sua amata.

Le canzoni di questa "Opera Popolare" (come amano definirla gli autori) sono tante, forse troppe. E non c'è, come in ogni musical che si rispetti, un leit motiv che ritorni periodicamente.
Tolte "La temps des cathédrales", "Les sans-papier", "Belle" e "Vivre", direi che tutti gli altri brani passano senza lasciare alcuna traccia.
L'assenza di orchestra e le basi musicali preregistrate non fanno che accrescere il senso di povertà che alleggia sul tutto, dovuto anche all'eccessiva scarnezza delle scenografie.
Gli attori sono bravi, soprattutto Quasimodo (Lorenzo Campani) e Frollo (Marco Manca), mentre Esmeralda (Federica Callori) si mangia le parole e forse è ancora troppo giovane per riuscire a trasmettere al suo personaggio il pathos necessario.
Avevo già visto "Notre Dame de Paris" dieci anni fa, in versione francese, e già mi era piaciuto poco.
Però oggi vorrei stendere un velo pietoso sulle traduzioni in italiano ad opera di Pasquale Panella, paroliere sovrastimato che già ai tempi compì danni irreparabili sulle musiche di Battisti.
In una canzone si parla della protagonista gitana definendola "la Esmeralda".
Ma come? Io pensavo che la storia si svolgesse a Parigi, mica a Milano dove si mette l'articolo prima del nome proprio!

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