Eventi  -  Redazione  -  Numeri arretrati  -  Edizioni SDP  -  e-book  -  Indice generale  -  Letture pubbliche  -  Blog  -  Link  

  Indice   -[ Editoriale | Letteratura | Musica | Arti visive | Lingue | Tempi moderni | Redazionali ]-


Libri a fumetti

Halo Jones e Martha Washington: Due donne libere in mondi oppressivi
Articolo di Andrea Cantucci

Teatro

Geppetto e Geppetto: una favola moderna
di Massimo Acciai Baggiani
Una lettera alla maniera di Queneau
di Massimo Acciai Baggiani
Nostalgia per i barroccini
di Massimo Acciai Baggiani
La solitudine non ha parole
di Massimo Acciai Baggiani
Come si gioca a briscola in cinque?
di Massimo Acciai Baggiani
Harem di oggi e di ieri
di Massimo Acciai Baggiani
Il principio di Archimede
di Massimo Acciai Baggiani
Uno straordinario mix di musica e comicità
di Massimo Acciai Baggiani

Miti mutanti 31

Tavola di Andrea Cantucci

Halo Jones E Martha Washington
Due Donne Libere In Mondi Oppressivi
 

Andrea Cantucci

Cliccare sulle immagini per ingrandirle

 


Di tutte le categorie di persone a cui, nella Storia umana, società e regimi vari hanno negato in modo sistematico diritti e libertà, il gruppo più consistente, perché non riconducibile a una qualche minoranza ma equivalente a una buona metà della popolazione mondiale, è sicuramente quello delle donne. Una pur sommaria descrizione delle discriminazioni e ingiustizie che le donne hanno subito per secoli, prenderebbe molto spazio. Si va dal generico e diffuso stato di sudditanza rispetto all'uomo, ritenuto a lungo naturale nelle società patriarcali e giustificato con credenze e miti religiosi costruiti su misura, alla privazione di quei diritti civili che gli uomini hanno gradualmente conquistato con le rivoluzioni culturali illuministe ma che per alcuni secoli continuarono a essere negati alle donne, fino alle violenze, ricatti e costrizioni di vario tipo a cui molte donne continuano ad andare soggette ancora oggi… e non solo nei paesi del cosiddetto terzo mondo.
Anche tra gli eroi dei fumetti i personaggi femminili risultano tuttora in numero inferiore a quelli maschili, ma dal 1902, anno in cui iniziarono in Francia le storielle sulla saggia servetta Bécassine, o dal 1912, anno in cui in Giappone apparvero i primi manga su una ragazzina di nome Tonda Haneko, o dal 1920, anno in cui negli USA esordirono le strip sulla giovane impiegata Winnie Winkle, le donne hanno fatto molti passi avanti e guadagnato maggior considerazione anche nei racconti disegnati. Benché per iniziativa di autori soprattutto maschili, col tempo si sono liberate sempre più dalla tradizionale condizione di semplici compagne dell'eroe di turno, dimostrandosi capaci di affrontare in prima persona le più varie situazioni e imprese.
Dai primi del '900, tra le protagoniste di fumetti si sono alternate ragazze all'apparenza ingenue come Fritzi Ritz o Dumb Dora, bambine molto sveglie come l'orfana Annie o Mafalda, aspiranti attrici come Ella Cinders o Mary Perkins, coraggiose avventuriere come Connie o Modesty Blaise, giornaliste intraprendenti come Jane Arden o Brenda Starr, mogli emancipate come Blondie o Juliet Jones, seducenti esibizioniste come Jane o Annie Fanny, anziane sagge come Mary Worth o Abbie Scrapple, maliziose vamp come Betty Boop o Miss Lace, regine della giungla come Sheena o Pantera Bionda, violente criminali come Catwoman o Satanik, amazzoni futuristiche come Wonder Woman o Gesebel, giustiziere mascherate come Miss Fury o Zakimort, candide masochiste come Gwendoline o Bianca, romantiche modelle come Carol Day o Tiffany Jones, donne libere e disinibite come Barbarella o Valentina, contestatrici rivoluzionarie come Octobriana o Pravda, spadaccine in abiti maschili come Isabella o Lady Oscar, ereditiere altruiste come Robin Malone o Paulette…
La lista sarebbe ancora molto lunga, prima di arrivare alle eroine degli ultimi decenni e contemporanee. Ma fra le protagoniste femminili apparse nei fumetti anglo-americani tra gli anni '80 e '90 del '900, ne spiccano due particolarmente azzeccate, complesse e attuali, la bionda platinata Halo Jones e l'afro-americana Martha Washington. Sono entrambe ragazze comuni del futuro coinvolte loro malgrado in circostanze straordinarie, ognuna protagonista di una sua relativamente breve serie fantascientifica in cui la narrazione di esperienze giovanili costituisce un vero e proprio romanzo di formazione, raccolto infine anche in un singolo volume.
Tanto Halo che Martha sono costrette in pratica dalla nascita a vivere in una sorta di prigione legalizzata, che metaforicamente rimanda alla relativa carenza di libertà sia della condizione femminile in particolare che di quella umana in generale. Entrambe riescono a superare i muri fisici e psicologici che impedivano loro di cercare altrove autentiche esperienze di crescita e speranze di una vita migliore. Entrambe a un certo punto finiscono per doversi arruolare nell'esercito e fanno carriera militare. Entrambe prima o poi lasciano la divisa, disgustate dalle cose a cui hanno assistito o che hanno dovuto fare, e le loro decisioni e imprese finiscono per influenzare l'assetto politico e sociale del loro mondo, cosa non così usuale per delle ragazze comuni.
Più che uno svago fine a sé stesso, le avventure di entrambe costituiscono dei tentativi di immedesimarsi in un'attendibile psicologia femminile da parte degli autori, che nei loro futuri trovano inoltre molte occasioni per esprimere indirettamente precise e vaste critiche satiriche sul mondo e sulla società del presente.


La Ballata incompiuta di Halo Jones

La serie a fumetti "The Ballad of Halo Jones" (La Ballata di Halo Jones) uscì in Gran Bretagna a puntate sulla rivista di fantascienza settimanale "2000 AD", tra il n°376 del 1984 e il n°466 del 1986, in tre cicli di episodi ideati per costituire ognuno un singolo libro. In origine gli autori, il non ancora pluripremiato sceneggiatore Alan Moore e il disegnatore Ian Gibson, volevano realizzarne nove libri, ma la serie fu bruscamente interrotta quando Moore capì che l'editore si era appropriato di questa e di tutte le altre sue storie apparse sulla rivista, privando lui e i suoi colleghi dei diritti sulle loro opere. A volte si è parlato di un quarto libro de La Ballata di Halo Jones, ma pare non sarà mai realizzato a meno che i diritti non siano restituiti a Moore e Gibson.
Lo stesso anno in cui ne uscì l'ultima puntata, l'editrice Titan Books ristampò la serie in tre volumi, mentre tra 1987 e 1988 l'editrice statunitense Quality Comics la pubblicò in dodici albi sotto la testata Halo Jones. Le successive edizioni, uscite dal 1991, raccolgono la storia in un solo volume, come un romanzo a fumetti.
Moore e Gibson vollero creare con Halo Jones, giovane disoccupata americana della fine del cinquantesimo secolo, un personaggio completamente diverso da quelli fin troppo nerboruti, tronfi e violenti che all'epoca furoreggiavano su quella rivista britannica. Da qui la scelta di raccontare le avventure di una ragazza che, almeno all'inizio, non ha nulla di eroico né di eccezionale, una persona come tante che vive semplicemente in un futuro collocato a ben tremila anni da noi. Già il nome ne indica la non eccezionalità, essendo Jones un cognome inglese comunissimo, mentre il nome Halo si legge più o meno come l'espressione di saluto Hallo, o Hello, per cui pronunciarne di seguito nome e cognome equivale in pratica a dire "ciao, Jones".
La prima parte della storia fa scoprire gradualmente come si svolge la vita nel cosiddetto "Cerchio", un luogo che la propaganda del governo descrive come "la società degli svaghi di Manhattan, dove chi non ha impiego passa il tempo in lieta serenità". In realtà è una vasta e organizzata struttura di detenzione galleggiante presso l'attuale New York, in cui sono chiusi per legge tutti i cittadini "con extra tempo libero", ovvero i disoccupati di questi futuri Stati Uniti chiamati "Municipalità Alleate d'America". Nel Cerchio la vita scorre inerte in balia di futili intrattenimenti, sinistramente simile a quella della gran parte di noi che oggi viviamo un sostanziale vuoto di contenuti, godendo d'una presunta libertà di scelta limitata a che programma o spettacolo preferire appena finito di anestetizzarci col precedente. Così si svolge anche la non-vita nel Cerchio, in cui un sistema di crediti e di limitata libertà di movimenti permette alle persone di sopravvivere.
Ciò che colpisce fin dalle prime pagine della Ballata è il linguaggio ideato da Moore, in cui inediti neologismi ed espressioni originali chiariscono subito che non siamo nel presente. È ovvio che dopo trenta secoli lingua, usanze e mode non siano rimasti invariati e, anzi, l'inglese tutto sommato corretto usato da Moore è ancora fin troppo simile a quello attuale, per ovvi motivi di comprensibilità. La cura per i dettagli tipica di Moore lo porta a creare appena una leggera evoluzione (o involuzione) gergale dell'inglese, con un'ironia che, insieme a quella dimostrata in tanti altri dettagli paradossali e umoristici della storia, ricorda molto lo stile di scrittori di fantascienza particolarmente spumeggianti e divertenti, come Robert Sheckley o Douglas Adams.
Alla fine del primo libro, dopo la morte violenta di un'amica e dopo l'adesione di un'altra a una setta che si stordisce usando come droga un ritmo ossessivo innestato nel cervello, la diciannovenne Halo decide di andarsene. Riesce a lasciare il Cerchio e anche la Terra trovando lavoro su un'astronave, grazie al fatto di conoscere la lingua dei delfini. Infatti questi cetacei, la cui intelligenza qui risulta ormai appurata (come nei romanzi di Adams appunto), sono i soli a sapersi orientare nello spazio come negli oceani terrestri e quindi a poter condurre a destinazione le navi interstellari come timonieri. Col secondo libro inizia così l'odissea di una ragazza comune che viaggia nel cosmo verso altri mondi, anche se per ora lo fa come semplice hostess. Ad accompagnarla per il momento nel suo viaggio, è un cane meccanico ereditato dall'amica scomparsa.
Interessante per capire quello che avrebbe potuto essere il seguito della serie, è il prologo al secondo libro, in cui un professore tiene a degli studenti del LXV secolo una lezione su Halo Jones. La lezione chiarisce che è diventata un personaggio storico importante per le future generazioni, ricordato anche per la frase "Avrebbe potuto farlo chiunque" che ne evidenzia l'antiretorica umiltà. Ciò che l'avrebbe resa famosa sembra sia stato soprattutto l'aver raggiunto per prima dei mondi alieni extragalattici enormemente distanti dalla Terra. Pur non raccontando con precisione ciò che sarebbe accaduto a Halo nei decenni successivi, l'impostazione ricorda molto quella di un ironico romanzo di Sheckley del 1962, "I Testimoni di Joenes", in cui una persona comune finisce per essere considerata una specie di profeta mitico nei secoli a venire, e anche se il Joenes di Sheckley è un uomo, non è certo casuale che i due personaggi abbiano nomi così simili.
Tra il secondo e il terzo libro della Ballata trascorre una decina d'anni in cui Halo Jones passa da un pianeta e da un lavoro all'altro, mentre si avvicina alla trentina. Intanto una crisi economica di proporzioni galattiche, parodia di tutte le crisi finanziarie del sistema capitalistico, rende sempre più difficile trovare occupazione, tanto che su qualche mondo il lavoro viene sorteggiato in lotterie. Ridotta alla disperazione e sentendosi imprigionata nella galassia colonizzata dall'umanità come lo era stata sulla Terra, la ventinovenne Halo Jones rischia di diventare un'alcolizzata, finché non è convinta da un'amica ad arruolarsi nell'esercito terrestre, che conduce una guerra d'invasione contro le colonie della nebulosa Tarantola per motivi puramente predatori. È una decisione di cui avrà molte occasioni di pentirsi, ma da cui dopo aver imparato a uccidere troverà molto difficile tornare indietro, essendo diventata psicologicamente poco adatta a svolgere impieghi di altro tipo.
Nel terzo libro si raccontano le battaglie in cui Halo è coinvolta, prima sul pianeta Lobis Loyo, i cui poveri abitanti resistono come possono all'invasione terrestre, e poi sul pianeta Moab, colonizzato nonostante l'altissima gravità da fanatici adoratori della Bibbia, che si può pensare siano tra gli ultimi cristiani rimasti, a cinquemila anni dalla nascita della loro religione ormai ridotti a un'oscura setta dagli usi incomprensibili.
Il taglio sempre ironico e chiaramente molto antimilitarista di questa terza parte ricorda un romanzo di fantascienza di Harry Harrison del 1965, "Bill Eroe Galattico", parodia di un ben più famoso e reazionario romanzo fanta-bellico risalente a sei anni prima, "Fanteria dello Spazio" di Robert Heinlein.
Satira nella satira è il modo in cui Gibson disegna i soldati terrestri maschi, che in quanto cloni sono tutti forzute caricature del Rambo interpretato al cinema da Stallone nel 1982, un'apoteosi dell'ottuso soldato guerrafondaio privo di dubbi e pensieri che gli autori di Halo Jones quattro anni dopo giustamente stigmatizzano, rappresentando questi suoi sosia fatti in serie come disgustosi idioti dotati solo di muscoli.
Alla fine del terzo e purtroppo ultimo libro, Halo, dopo essersi liberata sia della sua divisa che delle attenzioni del gigantesco comandante in capo dell'armata terrestre, riparte per lo spazio esterno rubando l'astronave di quest'ultimo. Infatti l'intera galassia ormai le sta stretta e si dirige quindi verso lo spazio esterno sconosciuto, dove non ha idea di cosa l'aspetti ma in cui può almeno avere la speranza di essere più libera di quanto si sia sentita finora. Da interviste successive ad Alan Moore, sappiamo che nella quarta parte voleva farla diventare una pirata spaziale e poi farle assumere ruoli sempre diversi a ogni libro successivo, continuando a saltare una decina d'anni alla volta, così da poter raccontare in breve tempo le avventure di una sempre più anziana avventuriera del futuro, il ché per la rivista 2000 AD avrebbe costituito davvero una grossa novità.
Purtroppo non potremo mai sapere quali sarebbero state le successive imprese di Halo Jones, né a quali scoperte e comprensioni le sue esperienze così lontane dal nostro mondo avrebbero potuto condurla. Ma in Gran Bretagna il successo della sua pur breve serie, è stato comunque tale che tra il 1987 e il 2012 ne sono stati messi in scena ben tre adattamenti teatrali, tratti soprattutto dai primi due libri e anche con scene e costumi in qualche modo ispirati ai disegni di Gibson. Poiché né nei fumetti né a teatro la storia ha potuto proseguire, resta in sospeso la domanda fondamentale, se Halo avrebbe continuato ogni volta ad accorgersi di essere solo passata da una nuova prigione all'altra o se alla fine avrebbe trovato la libertà che cercava…


La sfuggente Libertà di Martha Washington

Sull'altra sponda dell'Atlantico, a quattro anni dalla sospensione della Ballata di Halo Jones in Gran Bretagna e a due dalla fine della sua pubblicazione negli USA, il poco più che trentenne e già famoso autore di fumetti statunitense Frank Miller trovò il modo di rispondere sia a quest'opera di Moore e Gibson che all'ancor più celebre miniserie Watchmen, realizzata negli stessi anni da Moore col quasi omonimo disegnatore Dave Gibbons. Non a caso fu proprio insieme a quest'ultimo artista inglese, che nel 1990 Miller diede vita a un personaggio femminile altrettanto anticonformista di Halo Jones e completamente diverso dai soliti supereroi statunitensi, l'ancor più giovane afro-americana Martha Washington… e l'originalità di impostazione delle sue avventure è evidente fin dal titolo della prima miniserie di quattro numeri che la vide protagonista.
Anziché il suo nome, la testata fu "Give Me Liberty" (Datemi la Libertà), da una frase del patriota Patrick Henry, e perché non ci fossero dubbi sugli ideali libertari ma anche patriottici che si intendevano attualizzare, il sottotitolo fu "An American Dream" (Un Sogno Americano). Anche il nome della protagonista non fu certo casuale e ha un preciso significato patriottico, essendo quello della moglie del primo presidente degli USA.
La differenza principale rispetto al britannico Moore è infatti che Miller, autore più aggressivo e nazionalista, invece di far fuggire il più rapidamente possibile la sua eroina dagli Stati Uniti, dal capitalismo e dal pianeta Terra, ne fece un'incarnazione moderna del mito americano, capace di reagire e affrontare qualunque sfida con cocciuta determinazione. Ne è comunque un'incarnazione per certi versi anche abbastanza progressista e antirazzista, trattandosi di un'afro-americana nata nelle condizioni più svantaggiose, che inizia con fatica a cercare la libertà e la propria strada, riuscendo in difficili imprese, a un'età molto più precoce di Halo Jones.
Gli Stati Uniti di questa seconda Martha Washington sono proiettati di pochi anni nel futuro rispetto alla data di pubblicazione e, come in Watchmen, le storie finirono in breve per svolgersi su un pianeta Terra del tutto alternativo al nostro. Martha nasce a Chicago nel 1995 e come Halo cresce prigioniera di un'istituzione il cui presunto scopo sociale nasconde una realtà oppressiva, un cosiddetto centro residenziale che in realtà è un'enorme area blindata in cui i più indigenti, non a caso tutti afro-americani, sono imprigionati da pesanti mura, come in un ghetto d'altri tempi o un campo di concentramento, senza neanche poter vedere il cielo.
L'anno dopo la nascita di Martha è eletto presidente il reazionario Erwin Rexall e il padre di lei è ucciso dalla polizia che reprime nel sangue una rivolta. Rexall abroga l'emendamento che impedisce di ripresentarsi dopo due mandati, per poter restare al potere indefinitamente, e mentre Martha cresce gli autori lo rappresentano di nuovo vittorioso ogni quattro anni, circondato da agenti ogni volta più corazzati e inquietanti, come a mettere in guardia dalle tendenze dittatoriali di quella destra che promette soluzioni troppo rapide e facili.
Quando Martha a quattordici anni riesce ad andarsene dal Green, per sopravvivere in strada è costretta a uccidere e rubare, approfittando anche delle sue precoci doti informatiche. Dopodichè, per avere l'amnistia dai suoi reati, si arruola in una forza militare chiamata Pax, in pratica le solite truppe speciali pronte a invadere altri paesi per imporre interessi statunitensi spacciandosi per missioni di pace umanitarie, tanto che in questo futuro prossimo gli USA sono stati espulsi dalle Nazioni Unite. Gli autori sottolineano anche il fatto che ad arruolarsi è soprattutto chi non ha altre prospettive per il futuro perché appartiene a minoranze etniche, alla faccia del tanto sbandierato sogno americano che in teoria dovrebbe essere accessibile a tutti.
Martha sembra condannata a partecipare a invasioni imperialiste ai danni di qualche paese sottosviluppato, come succedeva a Halo Jones su altri pianeti, ma un attentato stermina il governo e manda in coma Rexall. Per puro caso il mandato presidenziale passa così al democratico Nissen che cambia l'uso delle forze di Pax. Le fa ritirare da tutti i precedenti teatri di guerra e le invia in Amazzonia a difendere le foreste pluviali dagli eserciti privati delle multinazionali. È qui che la giovanissima Martha ha il battesimo del fuoco e si fa il suo primo nemico mortale, un ambizioso ufficiale senza scrupoli che, nonostante le dia ordini che mettono continuamente a rischio la sua vita, non può impedirne la promozione a sergente a soli quindici anni.
Da graduata di Pax, potendosi rivolgere in alto loco, Martha ottiene ciò che Halo Jones non avrebbe potuto neanche sperare, l'abbattimento della prigione da cui era fuggita e la liberazione dei suoi "ospiti", riconciliandosi così un po' con la politica e scoprendosi una netta preferenza per i presidenti democratici.
Mentre Halo combatteva in plotoni di sole donne, Martha presta servizio con soldati maschi, di cui anche gli ufficiali sono spesso ex-criminali, e anche se sa difendersi cerca inutilmente di denunciarne le molestie. Ciò comunque contribuisce a evidenziare le capacità di combattimento, forza d'animo e resistenza che sviluppa ancora giovanissima, pur senza diventare mai neanche lontanamente una superdonna o una supereroina.
Con fantasioso e paradossale umorismo Miller e Gibbons fanno affrontare alla loro protagonista robot giganti di imperi del fast food, apache che rivendicano le proprie terre, folli neonazisti gay e fanatici cristiani vestiti da paramedici, mentre la situazione si fa sempre più fragile e confusa e un neopresidente debole e indeciso, che sembra una critica alle esitanti e inefficaci politiche democratiche, non può impedire lo sgretolarsi degli Stati Uniti in vari paesi secessionisti, nelle caratteristiche dei quali l'ironia degli autori continua a sbizzarrirsi (a Sud-Est per esempio si forma una confederazione femminista guidata dalla moglie del presidente).
Dopo che Nissen è stato ucciso, Martha, aiutata da una mutante telepatica e da un guerriero apache, non trova di meglio che cercare di far tornare al potere il cervello privo di corpo dell'ex-presidente Rexall. Date le scarse alternative, il suo senso del dovere vince quindi per il momento sulle sue vaghe tendenze politiche.
A differenza della Ballata di Halo Jones, Give Me Liberty fu inizialmente concepita dai suoi autori come una vicenda conclusa di circa duecento pagine suddivisa in quattro capitoli, che coprono i primi diciassette anni di vita di Martha, dal 1995 al 2012. Un tempo così lungo fu condensato in pochi albi inserendo qua e là varie pagine che riproducono graficamente i contenuti di riviste immaginarie, un po' come Gibbons aveva già fatto insieme ad Alan Moore su Watchmen. Ma poi gli stessi Miller e Gibbons fecero seguire a questa altre miniserie ed episodi con Martha Washington, grazie al fatto di godere di una completa libertà creativa. Il loro vantaggio rispetto a Moore e Gibson, era infatti di aver pubblicato la storia con l'editore Dark Horse, uno dei pochi negli USA a riconoscere ai creatori dei suoi titoli la proprietà e il controllo sui diritti d'autore, anche se nei capitoli successivi non riuscirono più a riprodurre la forte carica umana e politica della prima parte.

Una seconda miniserie di cinque numeri uscì nel 1994, col titolo "Martha Washington Goes to War" (Martha Washington Va alla Guerra). La storia prosegue da dove si interrompe la precedente, con Martha che ha ora diciannove anni e da tre è stata promossa tenente. Inizialmente continua a combattere per il governo in carica contro le fazioni in cui si è divisa la nazione, in quella che viene definita la Seconda Guerra Civile Americana. Poi si riunisce ai suoi vecchi amici e passa a combattere dalla parte di un gruppo rivoluzionario, creato da scienziati e tecnici che vogliono ripristinare nel paese la libertà e la democrazia perdute.
Debellata definitivamente la minaccia del misterioso dittatore cristiano chiamato Chirurgo Generale, che nella sua follia teneva il paese sotto minaccia nucleare, la seconda parte della storia di Martha si interrompe senza una conclusione definitiva, dopo aver raccontato un altro paio d'anni della sua vita dal 2014 al 2016, mentre l'esercito ribelle coordinato dal programma senziente Venus prosegue la lotta per creare un mondo migliore. È significativo che sia un esercito di individui con idee molto diverse tra loro, il ché lo rende qualitativamente superiore a quelli dei fanatici a cui si oppone, cioè un movimento di liberazione simile alle resistenze europee contro il nazi-fascismo, solo che di potenziali dittature che cercano di imporsi con la forza deve combatterne molte, in questo futuro prossimo immaginario ma simbolicamente non poi così lontano dalla nostra realtà.
È anche vero però che nella pur sempre violenta rivoluzione libertaria narrata da Miller e Gibson, le trattative diplomatiche non sembrano molto contemplate e che il progetto dei ribelli, una volta liberati gli USA da ogni dittatura e corruzione, è di esportare la loro lotta in tutto il mondo, con tutti i rischi imperialistici che questo comporta. Da tipico americano quindi, Miller sembra credere che il resto del mondo stia semplicemente in perenne attesa d'esser liberato di tutti i suoi problemi da quei presunti altruistici e illuminati Stati Uniti che lui stesso ha appena finito di descrivere come un concentrato di conflitti, contraddizioni e fanatismi d'ogni tipo.
È comunque positivo che in questa seconda miniserie Martha Washington inizi ad avere dei grossi scrupoli a eliminare i propri nemici. Pur essendo sicura di essere ora dalla parte giusta, si rifiuta infatti di uccidere i soldati di Pax, coi quali si identifica essendo stata dei loro fino a poco prima, a costo di disobbedire agli ordini del programma direttivo Venus e dimostrando così d'aver sviluppato uno spirito critico indipendente.

Nell'immaginario anno di nascita di Martha, il 1995, uscì l'albo "Happy Birthday, Martha Washington" (Buon Compleanno, Martha Washington), con tre brevi episodi ambientati tra 2012 e 2013, ovvero nei due anni saltati tra l'epilogo della prima miniserie e l'inizio della seconda. "Danno Collaterale" vede l'ancora sergente Washington inviata a New York a eliminare un dittatore capitalista ed evidenzia l'assurdità delle guerre a cui non si riesce a porre fine, anche se non c'è motivo di continuarle. In "Stato dell'Arte" Martha si scontra con una femminista del Sud-Est, ma esaurite le armi le due scoprono di non avere ragione di combattersi.
Il terzo episodio dell'albo, "Insubordinazione", è un omaggio al fondamentale autore e disegnatore Jack Kirby, scomparso l'anno precedente, e vede il tenente Washington infiltrarsi in una zona occupata da milizie naziste per raccogliere un campione di sangue di un super-soldato rimasto indietro, il capitano Kurtz, ispirato a Capitan America. Il nome che gli viene dato è lo stesso di un personaggio di Conrad, poi interpretato da Marlon Brando nel film Apocalypse Now, ma soprattutto cita l'autentico nome di Jack Kirby, Jack Kurtzberg. In pratica il famoso supereroe è qui fuso col proprio creatore, tanto che l'episodio può essere letto come una metafora della carriera di Kirby e di come è stato sfruttato e mal ripagato dall'industria a cui ha contribuito a dar vita. Il fatto poi che il capitano Kurtz si sacrifichi affrontando i nazisti, per difendere un simbolo delle teoriche libertà civili americane e per salvare Martha, si integra perfettamente col senso generale della serie.
Nello stesso anno uscì anche l'albo "Martha Washington Stranded in Space" (Martha Washington Dispersa nello Spazio), contenente altri due episodi ambientati nel 2016 e che quindi proseguono cronologicamente la saga. In "Incrocio" Martha, ora capitano, è stata inviata nello spazio per esplorare un'anomalia e incontra un robot che viene da una Terra migliore chiamato Big Guy, protagonista di un altro fumetto scritto da Miller. Nel consequenziale "L'Attacco dei Mostri Mangiatori di Carne" viene raccolta da apparenti alieni dalle peggiori intenzioni, ma le cose non stanno come sembrano e Martha comincia a nutrire dubbi sul programma Venus.

Nel 1997 uscì la miniserie di tre numeri "Martha Washington Saves the World" (Martha Washington Salva il Mondo) che prosegue dall'albo precedente e inizia con Martha che rientra sulla Terra e scopre che Venus, l'intelligenza artificiale che coordina la rivolta globale, è diventata così megalomane da credersi una divinità e minaccia a sua volta la libertà dei terrestri. Con l'inganno Venus invia di nuovo Martha nello spazio e tenta di controllare la sua mente, così come le menti del suo equipaggio e dell'intera umanità. Intanto, in una trama che ha un po' troppi punti in comune con "2001: Odissea nello Spazio", presso l'orbita di Giove Martha trova un'immensa astronave appartenente a una razza aliena responsabile d'aver fatto evolvere la vita sulla Terra.
Il prezzo da pagare per liberarsi dal controllo occulto è un black out globale, che non può che provocare lutti e disastri in enormi quantità, come se gli autori sottintendessero che una vera libertà si può avere solo rinunciando all'eccessiva dipendenza dalla tecnologia, o da qualunque artificiale immagine di divinità che ci costruiamo, e facendo molto più affidamento su noi stessi. Il finale della terza miniserie, con una spedizione capitanata da Martha che nel 2018 balza nell'iperspazio verso il mondo d'origine dei nostri creatori alieni, ricorda molto quella del terzo libro della Ballata di Halo Jones, un viaggio senza fine alla ricerca di una libertà che si può sperare di trovare solo spingendoci sempre più lontano, oltre i nostri attuali limiti. Di certo la vita di Martha Washington non finisce qui, anche se i suoi autori non sembrano volerne raccontare molto di più.

Dieci anni dopo, nel 2007, uscì l'albo singolo "Martha Washington Dies" (Martha Washington Muore), che salta al momento della morte del personaggio, nel giorno del 2095 in cui compie il centesimo compleanno. A differenza degli episodi precedenti, narrati in prima persona da Martha stessa, qui a rievocarne la vita e narrarne la morte è una ragazza che le somiglia, forse una sua pronipote. Dopo le ultime parole di Martha Washington, che non potevano che essere "Datemi la Libertà", è questa sua ipotetica discendente a guidare la riscossa di un gruppo di soldati sotto assedio, come a suggerire che la lotta per l'autodeterminazione di tutti non potrà mai fermarsi, ma a ogni nuovo tentativo di limitarla, a ogni nuova dittatura evidente o strisciante, a ogni nuovo fascismo che cerchi di dominare, dovrà essere proseguita da chi verrà dopo di noi.
Questa e altre metafore di Miller, pur essendo anche condivisibili sul piano simbolico, hanno il solo limite di essere espresse a un livello quasi esclusivamente fisico, di non andare molto al di là di reazioni muscolari violente che l'autore sembra proporre come la risposta a quasi tutto. E tale approccio può spiegare perché la sua Martha Washington continua a ritrovarsi in una dittatura dopo l'altra, pur cambiando schieramento.
Il fatto è che Miller non si sofferma troppo ad analizzare le cause profonde, e spesso patetiche, che possono contribuire a generare anche le peggiori azioni, cosa che invece si sforza di fare Alan Moore in storie come quelle di Halo Jones, in cui perfino il peggior criminale, assassino o guerrafondaio alla fine ha anche aspetti meno ignobili, o comunque può meritare un briciolo di compassione, essendo anche lui in fondo vittima dei propri demoni interiori, in qualche modo prigioniero di sé stesso e quindi privo di una vera e totale libertà.
Il giorno in cui, invece di voler distruggere gli avversari di cui abbiamo paura e che vediamo come mostri, ci sentiremo lieti di poter liberare insieme a noi stessi anche i nostri presunti nemici, gli uomini insieme alle donne, i bianchi insieme ai neri, gli stranieri insieme ai connazionali, forse tutte le Halo Jones e le Martha Washington del mondo avranno fatto insieme a noi tutti dei grossi passi avanti verso un'autentica libertà.

Nel 2009 l'intero ciclo di Martha Washington è stato raccolto dall'editrice Dark Horse nel volume "The Life and Times of Martha Washington in the Twenty First Century" (La Vita e i Tempi di Martha Washington nel Ventunesimo Secolo), pubblicato ora in italiano col più sintetico titolo "Martha Washington L'Integrale".

La Ballata di Halo Jones
Testi: Alan Moore
Disegni: Ian Gibson
Editore: Cosmo
Formato: 208 pag. in bianco e nero
Data di uscita: Maggio 2017
Prezzo: € 19,90

Martha Washington L'Integrale
Testi: Frank Miller
Disegni: Dave Gibbons
Editore Magic Press
Formato: 600 pag. a colori
Data di uscita: fine 2016
Prezzo: € 34,00


Precedenti edizioni italiane delle stesse storie:

La prima edizione italiana de La Ballata di Halo Jones è stata pubblicata direttamente in volume nel Marzo del 2008 dall'editrice Magic Press, come n°16 della collana Frenzy Book.

Give Me Liberty è apparsa per la prima volta in Italia nel 1991, a puntate in bianco e nero sulla rivista Nova Express dell'editrice Granata Press. Subito dopo, nel 1992, lo stesso editore ha ripubblicato la storia in quattro albi a colori, fedeli alla prima edizione statunitense, nei numeri da 3 a 6 della collana Nova Comix.
Martha Washington Va in Guerra (o alla Guerra) è stata pubblicata in Italia nel 1995, dall'editrice Comic Art, in cinque albi simili all'edizione statunitense, corrispondenti ai numeri da 11 a 15 della serie Legend.
Alla fine degli anni '90 l'editrice Magic Press ha ripubblicato le due miniserie precedenti in due volumi, equivalenti alle ristampe paperback statunitensi, e nel 2000 ha pubblicato Martha Washington Salva il Mondo direttamente in volume insieme agli episodi degli albi "Buon Compleanno Martha Washington" e "Martha Washington Dispersa nello Spazio", così come erano stati raccolti nella riedizione statunitense.
 

Contatore visite dal 6 giugno 2011
 
Segreti di Pulcinella - © Tutti i diritti riservati