|
|
Libri a fumetti
Teatro
Miti mutanti 31
|
|
Nostalgia per i barroccini
Il barroccino, per chi non lo
sapesse, è un piccolo carretto tirato a mano,
adibito per lo più al trasporto di piccole
mercanzie. È dai barroccini, precisamente da quelli
di via dell'Ariento a Firenze - via che deve il suo
nome alle numerose botteghe di argentieri, ancora
oggi nota per i venditori ambulanti che espongono
merci di ogni tipo - che ha le sue origini la
famiglia protagonista della commedia brillante di
Dory Cei "Barroccini di via dell'Ariento", scritta
nel 1960 ma ancora godibilissima, portata sulla
scena al Teatro di Rifredi con la regia di Raul
Bulgherini.
Attorno alla figura della madre, Donna Atalanta,
lavandaia arricchita, e al suo senso di superiorità
sviluppato in seguito a nuovo status sociale (ma
resta una donna per cui anche gli Harmony
rappresentano una lettura troppo impegnativa)
ruotano personaggi spassosi e ben caratterizzati,
quali il marito succube che alla fine si ribella, il
figlio scemo, la figlia gentile, la cameriera
pettegola con il fidanzato pompiere, il maggiordomo
impassibile, la massaggista ninfomane e l'amico
barrocciaio del marito con rispettiva consorte. La
comicità nasce dal modo di parlare e di agire di
ciascun personaggio: dagli svarioni della
moglie-padrona, dal contrasto tra il parlar popolare
di Pelle (l'amico barrocciaio) e da quello
compassato del maggiordomo, e così via. Personaggi
tanto eterogenei e pittoreschi non possono che dar
vita a situazioni surreali e a scontri spassosi,
fino all'immancabile lieto fine.
Firenze, 18 novembre 2017
|
|
|