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Libri a fumetti

Halo Jones e Martha Washington: Due donne libere in mondi oppressivi
Articolo di Andrea Cantucci

Teatro

Geppetto e Geppetto: una favola moderna
di Massimo Acciai Baggiani
Una lettera alla maniera di Queneau
di Massimo Acciai Baggiani
Nostalgia per i barroccini
di Massimo Acciai Baggiani
La solitudine non ha parole
di Massimo Acciai Baggiani
Come si gioca a briscola in cinque?
di Massimo Acciai Baggiani
Harem di oggi e di ieri
di Massimo Acciai Baggiani
Il principio di Archimede
di Massimo Acciai Baggiani
Uno straordinario mix di musica e comicità
di Massimo Acciai Baggiani

Miti mutanti 31

Tavola di Andrea Cantucci

Una lettera alla maniera di Queneau
 

Massimo Acciai Baggiani


 


Da quando Raymond Queneau ha dato alle stampe i suoi "Esercizi di stile", una settantina di anni fa, l'idea di raccontare un breve banale episodio in molti modi diversi ha ispirato schiere di scrittori ed attori. Verrebbe da pensare che sia un'idea ipersfruttata ma funziona ancora alla perfezione e anzi quando viene ripresa da un attore geniale quale Paolo Nani il risultato è straordinario.
La scenografia è ridotta all'essenziale, così come la storia di partenza: una sedia, una scrivania su cui sono disposti una bottiglia di vino, un bicchiere, un portaritratti, una penna, una busta, un francobollo e un foglio di carta. Nient'altro. Come il titolo della performance stuggerisce ("La lettera") si tratta "semplicemente" di un uomo che scrive una lettera ma le quindici "variazioni sul tema" trasformano questa vicenda banale in una sorprendente rassegna di situazioni in un crescendo di surrealismo e sfrenata comicità. Ridiamo di gusto alla versione "horror", a quella "western", a quella ispirata al cinema muto, all'uomo ubriaco e a quello costantemente sorpreso, eccetera. Il tutto recitato con un uso parsimonioso della parola, scritta (i cartelloni che forniscono il titolo a ciascuna micro-storia) e parlata. Lo stesso pubblico viene coinvolto in alcuni sketch e risponde in modo calorosissimo.
Lo spettacolo si è affinato nel corso di un quarto di secolo, raggiungendo la sua forma perfetta. È stato portato a giro in tutto il mondo testando col medesimo successo i vari sensi dello humor dei vari paesi dove è stato rappresentato. Il meccanismo è straordinario e la naturalezza di Nani riesce a mascherare il lavoro titanico per metterlo a punto.
La serata al Teatro di Rifredi del 10 novembre è stata per me l'occasione di incontrare un grandissimo artista, maestro nel far ridere con straordinaria creatività ed intelligenza.


Firenze, 11 novembre 2017

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