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Narrativa
Questa rubrica è aperta a
chiunque voglia inviare testi narrativi inediti,
purché rispettino i più elementari principi
morali e di decenza...
Un ragazzo del '25 di
Antonella Bausi, Una
lettera di Emanuela Ferrari,
Il lato sbagliato di
Grazia Filomeno
Poesia in italiano
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poesie di Alessandra
Ferrari, Emanuela
Ferrari
Poesia in lingua
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poesie di Lucia
Dragotescu
Interviste
Articoli
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Il mondo di Rossana D'Angelo,
instancabile poetessa romana
Rossana D'Angelo (Ross per gli
amici) è una nostra vecchia conoscenza: è entrata
nella redazione di Segreti di Pulcinella nel 2005,
quando la rivista era ancora giovane, ed è rimasta
per tutti questi anni regalandoci i suoi versi. Ma
Ross non è solo poetessa; ha scritto anche fiabe,
racconti a più mani (tra cui anche col sottoscritto)
e ultimamente ha completato un testo teatrale che
verrà
presto messo in scena nella sua città, Roma. Era
giusto quindi dedicare uno spazio anche a lei, per
conoscere meglio il suo mondo fatto di impressioni e
poetici vissuti.
Parliamo della tua attività poetica. Cos'è per te
la Poesia? Che ruolo ha oggi?
La poesia è la mia identità e la mia identità è nata
con me….Penso che, oggi come ieri, il poeta abbia
spesso dovuto abbassare le sue ali di albatro,
inteso alla Baudelaire, costringendosi al basso,
verso cui ci portano alcune relazioni umane,
soffrendone di conseguenza, sia per la sua maggiore
elevazione e sia perché egli stesso trovandosi più
in alto, non è troppo idoneo ad osservare e capire
cose che sono troppo in basso; penso che egli abbia
potuto essere se stesso in solitudine oppure in
compagnia di altri albatri; oggi il ruolo del poeta
implica per lui, appunto, una certa sofferenza
perché in questa società, sui luoghi di lavoro, tra
le conoscenze comuni, nelle famiglie… non si trova
un punto di forza in una ricerca disinteressata
dell'assoluto, nella costruzione veritiera di
relazioni armoniose ma si pensa all'utilità
materiale delle conoscenze, non si vedono e non si
ascoltano le persone; un piccolo spiraglio lo trovo
in un nuovo interesse da parte di una quantità, pur
limitata, di persone verso la riscoperta del
componimento poetico, ma ritengo che spesso questo
interesse rappresenti semplicemente curiosità per
ciò che in un certo modo è obsoleto e che, per
periodi brevi, potrebbe rappresentare un diversivo
Quando e come hai iniziato a scrivere poesie?
Intorno ai diciotto anni; in un modo spontaneo,
attraverso il quale ho iniziato a prendere
confidenza con quella parte di me stessa che
propendeva e, propende tutt'ora, per un tipo di
linguaggio, quello poetico, inusuale rispetto alle
logiche della lingua discorsiva parlata e scritta,
dotato di una propria realtà coerente e musicale
C'è una poesia che senti come più
rappresentativa? Se sì, qual è?
Identità
Sono poeta,
inconcludente e lenta,
nel concreto scontato;
vienimi a trovare
nel momento
fra terra e cielo.
Vivo allora.
E non ora, su questo treno,
dove nessuno
scrive una poesia
Quali sono i tuoi modelli poetici, gli autori che
hai amato di più, che hanno contribuito a formare il
tuo stile?
Ungaretti per la sintesi e l'incisività ed Emily
Dickinson per la profondità e l'immediatezza, per
ciò che riguarda la poesia; Gianni Rodari per la sua
beata spontaneità, per quanto riguarda la fiaba;
Italo Calvino per la malinconica ironia e la
poeticità del quotidiano, per quanto riguarda il
racconto
Quanto conta per te l'ispirazione, quanto la
tecnica? Sottoponi spesso i tuoi lavori ad un lungo
labor limae oppure ha maggior peso la spontaneità
del momento creativo?
Il maggior peso lo darei, senz'altro, al momento
creativo; la parola stessa lo dice: la creatività è
un "momento", si compie, nella sua completezza, in
un istante...i vari aggiustamenti che possiamo
apportare al componimento in seguito, possono essere
lievi sfumature che non intaccano il senso; non ho
un particolare amore per la tecnica, seppure penso
che vada approfondita, studiata e acquisita come
bagaglio culturale
Cosa pensi dei concorsi letterari?
Devo dire che non ne ho fatti molti, ma la mia
impressione è che gli esiti dipendano troppo dal
gusto personale della giuria, ed in altri casi,
purtroppo, anche dalle conoscenze che si hanno tra i
giurati; in realtà una persona che ottiene un
semplice riconoscimento potrebbe benissimo ottenere
il primo premio secondo l'opinione di un gruppo di
persone diverso da quello che compone una data
giuria
Spesso scrivere versi è un'azione solitaria,
verso cui molti provano addirittura pudore, oppure
al contrario si formano gruppi poetici. Come si
conciliano queste opposte tendenze? Cosa pensi delle
poesie scritte a più mani?
Penso che un gruppo poetico molto omogeneo sia
difficile da raggiungere; tendenzialmente sono
portata a scrivere da sola, sebbene sia riuscita, in
passato, in qualche occasione, ad amalgamare la mia
scrittura con qualche altro singolo poeta, ma per
raggiungere questa sintonia, le modalità espressive
devono somigliarsi in modo considerevole; tuttavia,
se ci si riesce, l'esperienza può portarci un
qualcosa di più e di diverso
Nelle tue poesie parli spesso d'amore, di
sentimenti, mai in modo banale o sdolcinato. Cos'è
dunque per te l'Amore? Qual è la visione che hai
dell'uomo? E della donna?
La poesia, esprimendo la sintonia con la vita,
l'entusiasmo per essa, è già per se stessa amore; è
questo tipo di sentimento che prediligo nelle mie
composizioni poetiche; per quanto riguarda l'amore
di coppia il nucleo di sensazioni e sentimenti
legati ad esso è solo una parte di questo amore più
universale e cerco di esprimerla in modo veritiero e
intenso, essendo io stessa legata ad una visione
semplice e fondamentalmente romantica del rapporto
tra l'uomo e la donna
Parliamo della tua recente attività teatrale. So
che hai scritto una commedia in romanesco sulle
differenze generazionali e che stai lavorando per
portarla sulla scena. Come è nata la tua commedia?
Quando potremo assistervi?
Penso che la società parli con noi e attraverso di
noi, anche quando ci appartiene poco o per nulla;
personaggi frequentati spesso e a volte, anche per
costrizione, cominciano a far parte di noi e
comunque rispecchiano i vari punti di vista di
situazioni che possono riguardarci; così è nata
questa mia commedia, dall'affetto per i tipi umani
che i suoi personaggi rappresentano; essi fanno
proprio questo: parlano attraverso di me pur non
appartenendomi, ad esclusione del personaggio della
madre che rispecchia pienamente il mio punto di
vista.
I cinque personaggi sono quelli di una famiglia
d'oggi, come recita il titolo della commedia;
abbiamo un padre ironico e disincantato, una madre
attenta e preoccupata per la crescita culturale dei
figli, un figlio sempre dietro ai cellulari e alle
ragazze nerd, una figlia patita di talk show e
reality, sempre all'ultima moda, una nonna
dispettosa e all'avanguardia
Il gruppo che si sta costituendo si chiama : "Quasi
attori"; è composto da cinque persone piene di
entusiasmo per la recitazione e innamorate, come me,
del teatro; speriamo, orientativamente, di poter
presentare la commedia "Famiglie d'oggi" nel mese di
giugno, le date sono ancora da fissare
Progetti per il futuro?
Ascoltare la creatività e lavorarci sopra, sempre e
comunque, tra un racconto, una poesia, un testo
teatrale, un articolo, una fiaba...
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