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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a
chiunque voglia inviare testi poetici, in una
lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i
più elementari principi morali e di decenza...
poesie in lingua
napoletana e
pisana
La bacheca degli annunci
assurdi
Una nuova rubrica tra
l'aforistico, il poetico e l'umorismo..
Di Rossana D'Angelo
Recensioni
Non tutti i dubbi sono di
plastica di Angelo Zabaglio
Un criceto al computer di
Lenio Vallati -
recensione di Massimo Acciai
Ojstro ("Il Tafano") di
Ethel Lilian
Voynich - recensione di Vladimir OKC
La leggenda dei pesci bambini di
Francesco Bova
Atomico Dandy di Piersandro Pallavicini -
recensione di Enrico Pietrangeli
Dovere d'allegria di
Giulio Bogani -
recensione di Lorenzo Carpentiero
La catena non si spezza di
Franco Santamaria
Interviste
Intervista ad Andrea
Moneti (autore di "1527")
di Massimo Acciai
Convegni
I Balcani e l'Europa:
l'uomo senza confine
di Marco Bazzato
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(Si vede un orologio che segna l'ora esatta:
le 14,00; poi il parco innevato con una panchina nel mezzo;
arrivano contemporaneamente due fidanzati, ognuno con un regalo
in mano. Sullo sfondo bambini e coppie di fidanzati visti da
lontano).
Lui: Ciao, Tesoro!
Lei: Ciao, Amore! (Si abbracciano)
Lui: Tesoro, ho girato dappertutto per trovare la confezione del
tuo colore preferito.
Lei: Amore mio, non dovevi stancarti per me!
Lui: Per te questo è poco, tesoro!
Lei: No, amore non dovevi proprio!
Lui: Insomma non l'hai apprezzata!
Lei: No, tesoro non ho detto questo (Lei si avvicina e
l'abbraccia)
Lui: Sai, ci tenevo così tanto a fartelo che ho speso anche
qualcosa in più
Lei: Allora è più costoso del mio, te lo devo rifare! (Lei
accenna ad alzarsi)
Lui: No tesoro mio, va benissimo quello che mi hai comprato
Lei: Dubiti che spenderei altri soldi per te!
Lui: Non volevo dir questo (Si vede di nuovo l'orologio; la
lancetta dei secondi accenna ad andare avanti ma ritorna
indietro ripetutamente sullo stesso punto)
Lei: Mi sono persino alzata più presto del solito per comprarti
il regalo e tu mi tratti male!
Lui: Tesoro mio! E a che ora?
Lei: Alle sei (Lui la bacia e si vede l'orologio che ricomincia
a camminare)
Lui: Sai, era tanto tempo che avevo visto in vetrina il tuo
regalo; l'ho comprato subito
Lei: Grazie, amore! (Si baciano di nuovo)
Lei: E se, dopo tanto tempo, non l'avessi trovato più? (Lei
cambia espressione, è arrabbiata)
Lei: Tu non mi avresti fatto il regalo! (La gente sullo sfondo
rimane immobile. Un ramo di un albero, appesantito dalle neve,
si spezza e cade a terra)
Lui(facendosi più dolce): Perché stiamo litigando? (Lui le
prende le mani. Passa un ragazzo che vende i fiori. Lui si alza
e va verso il ragazzo. La gente ricomincia a camminare. Lui
ritorna da lei con un mazzo di violette. Si baciano. Lui guarda
il suo orologio.
Lui: Vogliamo aprire i regali?
Lei: Si, amore (Lei gli mostra il suo pacchetto; sulla carta è
stampato il nome di una gioielleria)
Lui: Ah! Ci sei tornata! E chi ti ha venduto il regalo? Il
solito commesso che ti faceva il filo?
Lei: Ma no tesoro, ci sono andata perché era l'unico negozio
dove vendevano un oggetto così bello
(Lui guarda di nuovo il suo orologio)
Lei: Tu piuttosto, guardi continuamente l'orologio, ti stai
annoiando con me! Tu non mi ami più! Se vuoi ci possiamo anche
lasciare! (Lei lascia il regalo sulla panchina in modo brusco e
si alza)
Lui: Sei tu che non mi ami più e mi vuoi lasciare!
(Anche lui posa il regalo sulla panchina con un gesto di rabbia.
Lei esce di scena camminando verso sinistra; lui esce di scena
camminando verso destra, entrambi si danno le spalle. Nel parco,
sullo sfondo e sulla panchina non c'è più nessuno. L'orologio
inquadrato da vicino è completamente fermo. Si vede la panchina
con i due regali sopra e per un po' si vede la neve che batte
sopra i regali, insistentemente. Dopo un po' da sinistra rientra
lui con un passo veloce e si ferma a guardare i regali)
Lui: Ah! Non è tornata indietro a prendere il mio regalo e io
che volevo far pace! Bene, allora lo porterò via e questa storia
è chiusa! (Con rabbia riprende il suo regalo ed esce di scena
con passo veloce, dopo un po' rientra lei da destra, si accosta
con passo lento alla panchina)
Lei: Ah! Non solo non ha preso il mio regalo ma si è portato via
anche il suo, bene riprenderò il mio pacchetto, allora è proprio
finita…(Si siede lentamente sulla panchina prendendo il
pacchetto in mano e fissa per qualche secondo lo sguardo a
terra, poi si alza in piedi con uno scatto e si allontana
velocemente, la panchina è ripresa sempre più da lontano, fino a
non distinguersi più)
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