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Narrativa

La milleunesima notte di Alejandro César Alvarez, La chimera di Riccardo Lupo, Uomo-scimmia di Giuseppe Costantino Budetta, I fidanzati di Rossana D'Angelo, Teknostorie di Massimiliano Chiamenti

Poesia italiana

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Massimo Acciai, Maria Chiara, Rossana D'Angelo, Antonio Messina, Giacomo Occupati, Enrico Pietrangeli

Poesia in lingua

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici, in una lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie in lingua napoletana e pisana

La bacheca degli annunci assurdi

Una nuova rubrica tra l'aforistico, il poetico e l'umorismo..
Di Rossana D'Angelo

Recensioni

Non tutti i dubbi sono di plastica di Angelo Zabaglio
Un criceto al computer di Lenio Vallati - recensione di Massimo Acciai
Ojstro ("Il Tafano") di Ethel Lilian Voynich - recensione di Vladimir OKC
La leggenda dei pesci bambini di Francesco Bova
Atomico Dandy di Piersandro Pallavicini - recensione di Enrico Pietrangeli
Dovere d'allegria di Giulio Bogani - recensione di Lorenzo Carpentiero
La catena non si spezza di Franco Santamaria

Interviste

Intervista ad Andrea Moneti (autore di "1527")
di Massimo Acciai

Convegni

I Balcani e l'Europa: l'uomo senza confine
di Marco Bazzato

Vango per passione

di Tommaso Novi


Vango la terra e mi sfogo.
la rimugino, la batto, la sbriciolo e mi ci ritrovo,
non sono un contadino
vango per passione.

Con gesto antìo
le mano
stringo 'r mànio
'r piede
pigio sur pallonzolo
bùo la terra, c'entro dentro... ah bene!

I lombrii 'un vanno amazzati
sta' attento a 'lombrii.
Prendo 'n mano 'na zolla
grassa e profumata
l'annuso e poi la strizzo... ah bene!

Toh lombrio! Godi!
T'aiuto a buà, t'aiut' 'andà più ffondo
tieni
la merda der cane ti do
t'aiuto, aiutami, trasformala.

Vango per passione
mi rammenta 'r mi babbino
vango e mi sfogo.

Dev'esse quer sòno sordo
quer vibrìo
che m' arriva ner piede puntellato sur pallonzolo
si strappa la radicina
si sbriciola 'r sassino
è lì che dovento scemo.

Non sono un contadino
lui dura fatìa
si sfonda 'r groppone e si maola le mani
Io godo e basta.

Alla terra 'un ni 'hiedo frutti
'un ni do 'semi
la bùo, la rivorto, la sciupo ma con garbo.

Perché 'bimbi scavano le bùe?
Cosa cercano?
Io lo so
'un cercan nulla
scavano
per passione.

Dev' esse 'r piacè di vedè 'r voto dove prima 'un c'era
-"Bimbo l' hai fatto te quer popò di bùo?"-
-"Si l' ho fatto io!... che popò di bùa t' ho ffatto!"-
Ecco
è tutto lì.

NOTA: E' un pò un esperimento: non si tratta proprio di vernacolo ma di un pisano semplice, ripulito. quel pisano di dentro le mura che si è venuto formando dal dopo guerra nel tentativo di una "de-contadizazzione" linguistica.

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