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Narrativa

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi narrativi inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
Mezzanotte sul Nilo di Simonetta Biserni, Il giorno era innocente e fresco il vento di Maria Lenti, Il peso della spesa di Ivan Pozzoni, Il quinto dei quattro ponti di Pietro Rainero

Poesia italiana

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Massimo Acciai e Matteo Nicodemo, Giovanna Casapollo, Rossana D'Angelo, Alessandra Ferrari, Erika Gherardotti, Roberto Mosi, Ivan Pozzoni, Flavio Scaloni

Recensioni

In questo numero:
- "A seconda di come volgo lo sguardo" di Massimo Acciai e Matteo Nicodemo
- "La nevicata e altri racconti" di Massimo Acciai, postfazione di Valentina Meloni
- "Apologia del perduto" di Massimo Acciai e Lorenzo Spurio
- "Poetikanten", poesie dei Poetikanten
- "Il giocoliere di parole" di Alberto Diamanti
- "La ballata delle sette pietre", di Antonio Messina
- "La vita, gli amori e l'omicidio di Giulio Falchi", di Mick Corso
- "Aurora" di Stefano Pasini

Interviste

Intervista a Stefania Piu
A cura di Massimo Acciai
Intervista a Stefano Pasini
A cura di Massimo Acciai

Il quinto dei quattro ponti
 

Pietro Rainero


Il consiglio comunale si lascia convincere alle 3 di notte.
Al palazzo municipale la seduta si protrae interminabile per ore ed ore ed ora, dopo una nottata di fatiche, gli esausti consiglieri votano quella insensata proposta fatta dal sindaco.
Non ci sono soldi per costruirlo, non ci sono pietre con cui farlo né disegni né progetti eppure viene aggiunta una postilla al piano regolatore che di ponti ne prevede quattro.
" Con tutte le magagne che abbiamo, quelli proprio un nuovo ponte vanno a costruire" si lamentano i bravi abitanti di Grandeborgo.
" Potrebbero ben mettere a posto l'asfalto, fare una discarica nuova o aggiustare l'acquedotto!".
Ma il primo cittadino è irremovibile:
" Tornerà senz'altro utile in caso di assedio, un passaggio invisibile è sempre utile. E se gli altri quattro bruciassero? Un ponte fatto né di ferro né di cemento è indispensabile! ".
E così, pochi giorni dopo, i lavori incominciano.
Chi porta un'idea, chi ci mette un po' di tempo libero, chi disegna col compasso di qua, chi dà una aggiustatina di là, ed ecco il capolavoro finito.
Gli abitanti sono molto orgogliosi, non somiglia a nessun altro ponte che voi conosciate.
E' troppo grosso a sud, troppo bianco ad est e troppo caldo a nord.
Eppure è bellissimo, anche se chi guarda attentamente il fiume che attraversa la città non lo vede e nota invece altre quattro belle costruzioni piene di traffico, di bici e di pedoni.
I cittadini di Grandeborgo, però, a volte lo usano, ad esempio quando per strada vogliono evitare un conoscente petulante, quando desiderano il mare in un giorno di pioggia, quando bisticciano con la moglie, quando stanchi vorrebbero non lavorare o quando perde la squadra del cuore.
Anche voi, sapete, potete usarlo: se siete arrabbiati col datore di lavoro, se avete mal di denti, se il vostro cane vi ha morso o vi siete bruciati con la tazza del caffè, date retta a me, usatelo!
Imboccate il quinto ponte, quello che non è fatto di mattoni, quello che non ha piloni, che non porta a destra o a sinistra, né in alto od in basso, vicino o lontano e neppure prima o dopo, il ponte che non si vede , quello né grigio né giallo, quello che vi allontana dalla vita quotidiana, quello che vi fa sognare, IL PONTE CHE E' SOLO NELLA VOSTRA FANTASIA.

 
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