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Lei è come Caino
uccide.
Lei è Abele.
Dio la scacciò
e la vestì con la pelle del cielo.
Nel suo giardino nero
con le gravidanze nelle mani.
Lei nerissima
e con la terra nei capelli.
Sudore e spine.
Cardi e dolore.
Lei comandava i cherubini
e toccava gli alberi.
Partorì la luna
in un suolo di cielo.
Lei camminò con Dio
per trecento anni
mentre il diavolo ballava tra i suoi capelli.
Cresciuta così nella prima stella della sera
perchè aveva fame di morte.
Germogliava nel buio ogni volta che moriva.
Le crescevano gli steli
dentro quella lunga stanza.
Le tiravano fuori i capelli pallidi.
Ossuta e con larghe finestre aperte.
File di muschio e bambini
e i vetri ,le noci e gli angoli.
Chissà in che modo stringeva gli occhi...
Usciva calda come sangue davanti a tutti.
Bagnata di pianto
pulsava con le sue pareti nude.
cella n. 6
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