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Narrativa
Questa rubrica è aperta a
chiunque voglia inviare testi narrativi inediti,
purché rispettino i più elementari principi
morali e di decenza...
Dialogo con un testimone di
geova sotto un tiglio di Massimo Acciai
Baggiani, La fortuna di
Sciaborda di Siro Baggiani,
Il ragazzo interrotto
di Caterina Pardi, Oggetti
di Michele Protopapas
Poesia in italiano
Questa rubrica è aperta a chiunque voglia
inviare testi poetici inediti, purché rispettino
i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Massimo Acciai
Baggiani,
Teresa Bucca,
Emanuela Ferrari
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a chiunque voglia
inviare testi poetici inediti, purché rispettino
i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Massimo Acciai
Baggiani, Lucia
Dragotescu
Recensioni
In questo numero
segnaliamo:
- "La compagnia dei viaggiatori del tempo" di
Massimo Acciai
- "La lingvovendejo", di Massimo Acciai,
recensione di Davide Zingone
(esperanto/italiano)
- "Il sogno del ragno" di Carlo Menzinger di
Preussenthal
- "Mozart e lo Gnomo Saggio" di Simonetta
Biserni
- "Alla conquista del Brasile" di Ferruccio
Macola
- "Colosimo's café" di Roberto Disma
- "Italiani in Scozia e a Londra"
- "La colonia italiana in New York 1908" di
Ausonio Franzoni
- "L'altro italoamericano"
- "L'oca della neve" di Vittorio Bocchi
- "Mais" di Vittorio Bocchi
- "Nicolò" di Francis Sgambelluri
- "Rotta su Cuba" di Domenico Capolongo
Articoli
Interviste
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Il diritto (negato) ad essere
lasciati in pace
"(…) Una scuola dove mi avrebbero
detto come dovevo vivere, che cosa dovevo pensare,
che cosa dovevo fare per tutto il resto della vita.
Una scuola dove i miei soldi sarebbero stati
amministrati da qualche avvocato fino a quando loro
non avessero deciso che ero grande abbastanza per
avere quanto mi apparteneva."1
A pronunciare queste parole è una ragazzina inglese
di tredici anni di nome Rynn, orfana, che vive da
sola in affitto in una casa isolata ai margini di
una cittadina del Maine. Il padre è morto - lo
intuiamo fin dalle prime pagine - ma nessuno deve
saperlo: pena la perdita della libertà. Una bambina
di tredici anni non può vivere da sola, anche se sa
badare a se stessa e non ha bisogno di nessuno per
sopravvivere. Gli adulti non lo permetterebbero. Il
padre, poeta, l'ha cresciuta con amore e
intelligenza, rispettando la sua personalità e
autonomia: l'ha salvata da una madre ubriacona e
violenta e l'ha portata in un posto isolato dove
vivere in pace. Ma la tragedia è dietro l'angolo: il
padre ha il cancro e muore lasciandola sola, non
prima di aver elaborato insieme a lei un piano per
permetterle di sopravvivere fino all'età di sedici
anni, quando potrà godere della maggiore età.
Purtroppo il meccanismo si inceppa dopo poco a causa
dell'antipaticissima padrona di casa che proprio non
vuol lasciar vivere in pace quella ragazzina
"impertinente" che non vuol fare ciò che gli adulti
le ordinano, e a causa del figlio pervertito di lei
che ama adescare adolescenti indifese. Rynn per
sopravvivere è costretta ad uccidere e a nascondere
i suoi delitti: per sua fortuna in questo l'aiuta un
ragazzo di poco più grande di lei, Mario,
proveniente da una numerosa famiglia italoamericana.
Tra i due nasce la complicità e poi l'amore. Rynn si
accorge che in effetti quella casa e troppo grande,
deserta e fredda per viverci da sola per i
successivi tre anni: è una ragazzina forte e
intelligente ma è pur sempre una ragazzina che ha
perduto entrambi i genitori e che non ha nessuno al
mondo tranne il suo amico Mario, e anche lui alla
fine rischia di morire per una broncopolmonite.
Gli adulti ("loro") rovinano sempre tutto, magari
involontariamente ma spesso per cattiveria e
stupidità. Chi, da adolescente, non ha sentito il
peso della sorveglianza degli adulti - siano essi
genitori o insegnanti - e non ha desiderato di
essere lasciato in pace? Ma a tredici o quattordici
anni è possibili essere abbastanza maturi per
decidere da soli che indirizzo dare alla propria
vita? Che amici frequentare? Cosa leggere o che film
guardare? Di chi innamorarci? Il romanzo di Koenig -
tra thriller e giallo - ci dà una risposta
decisamente affermativa, a condizione di avere i
genitori giusti, cosa piuttosto rara.
Tra citazioni da Emily Dickinson, di cui Rynn è
grande ammiratrice, e riflessioni solitarie al lume
di candela si delinea una filosofia del "lasciatemi
vivere la mia vita come desidero, senza imporre
niente a nessuno ma senza farmi calpestare" che
purtroppo non trova riscontro nella società nemmeno
nel mondo degli adulti, figuriamoci in quello
minorenne. Riuscirà quindi la giovane Rynn a
difendersi dal lupo cattivo che la insidia nelle
ultime pagine del romanzo e vivere infine felice e
autonoma? La domanda resta aperta, il finale
lasciato alla libera interpretazione del lettore. A
me piace pensare che, almeno nella finzione
narrativa, una minorenne riesca là dove la
stragrande maggior parte di loro (compreso il
sottoscritto aveva quell'età) non osa pur
desiderandolo con tutte le proprie forze.
Firenze, 20 ottobre 2017
Bibliografia
Acciai M., La nevicata e altri racconti, Sesto
Fiorentino, PoetiKanten, 2015.
Koenig L., Quella strana ragazza che abita in fondo
al viale, Milano, Rizzoli, 1977.
Salinger J.D., Il giovane Holden, Torino, Einaudi,
1999.
Note
1. Koenig L., Quella strana ragazza che abita in
fondo al viale, Milano, Rizzoli, 1977, p. 136. Le
mie idee sulla scuola, non dissimili da queste, sono
espresse nel mio libro La nevicata e altri racconti,
Sesto Fiorentino, PoetiKanten, 2015. Mi sono tornate
in mente anche le considerazioni di Holden Caulfield
del celebre romanzo di Salinger: personaggio per
certi versi simile a Rynn o più propriamente a Mario
riguardo alla libertà di pensiero e allo sguardo
critico verso il mondo degli adulti, anche se Holden
ha dei genitori amorevoli e una casa a cui tornare.
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