Lucca - Palazzo Ducale dal 19 al 21 ottobre

Scrivere. Perché si scrive? Perché si è prima letto, perché qualche libro ci ha rivoltato come un guanto, ci ha fatto deragliare dalle nostre certezze, ci ha incantato, trasformato, fatto viaggiare lontano dalla realtà o fatto assaporare davvero la realtà. Si scrive perché ci si innamora di "quel corpo che sfugge", come definisce la scrittura Dacia Maraini," figlia anguillesca di un pensiero imprevedibile, fra parole di carne e parole di carta".
La scrittura è molto amata nel nostro paese, come dimostra questo premio letterario, che da anni raccoglie racconti che altrimenti sarebbero destinati probabilmente all'anonimato, concedendo loro il privilegio e il rischio della visibilità, grazie alle nuove tecnologie e ad uno strumento più tradizionale di diffusione quale questo libro.
Una sfida che, noi, inguaribili ottimisti di Racconti nella Rete, portiamo avanti da tempo, credendo, a dispetto delle lugubri cassandre che bandiscono la morte della letteratura, nella vitale positività di chi sa dedicare ancora tempo alla fatica e al piacere della scrittura. Si sono scoperti così negli anni, fra questi artisti in erba, appassionati lettori, e persone capaci di un ascolto e di una comunicazione attivi e consapevoli. E' la fiducia nel valore delle parole nascoste, ci piace ricordarlo sempre, lo spirito che anima questo premio letterario, al di là della piacevole
kermesse che ne sancisce la conclusione e la soddisfazione di una crescente notorietà.
I racconti pervenuti a questa edizione sono, nel complesso, decisamente più realistici rispetto a quelli degli anni passati e al contempo quasi meditativi. In molti di essi si avverte un'ansia di certezze, vere o illusorie, quanto basta per offrire un rifugio allo smarrimento e al solipsismo propri della società contemporanea, dove la comunicazione umana si fa sempre più rarefatta, svuotata e convulsa, mentre le relazioni affettive risultano più malate, incrinate e destinate comunque al fallimento. L'espressione di un disagio comune dunque che diventa di per sé lotta e rivolta.


Studio Dott. Demetrio Brandi
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