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Intervista a Enrica Zunic
Ci sono tanti modi per raccontare l’irraccontabile,
per raccontare la tortura. Enrica Zunic ha cercato di farlo...
a cura di Massimo Acciai
...che tu sia per me il coltello (Kafka e le avventure del pensiero)
Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici, in una lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza... poesie in lingua esperanto, volapük, ungherese, napoletano
Aforismi
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Poesia Italiana
Un amico mi dice
che qui, nel nord,
il verde della
pianura
divora gli altri
colori
nascosti a ridosso
dei monti.
E un altro mi dirà
da una ridente
cittadina
sull'Arno
che il fiume
costeggia
sinuoso le vallate
di Bacco
provocanti.
Qui, nel sud,
canta solo,
instancabile
un bianco gabbiano
e la sera si
riempie
di una leggera
brezza suadente
e cresce il
profumo
degli oliveti
e quel cipresso
narciso
s'innalza
come una giraffa
gigante tra i
fiori silenti.
E passano delle
grandi nubi sulla mia testa!
Un unico tempo
Mi piace camminare
nella fretta dei passi
E il sottosuolo
rimbomba dei pensieri che
Sopra incedono
quasi fossero distanti
Ed estranei come
amici che si salutano
Per poi sparir(si)
dietro l'angolo
Mi piace osservare
il fragore di cuori
Come tori
nell'arena incerto il vincitore
Quando il rosso
stinge
E macchia
l'infedeltà di quel cieco
E il bastone
anticipa il gradino (fatale)
Mi piace cercare
il nesso là
Dove pascola il
non essere e
Stacco il ticket
di quell'istante
Eterno nel non
senso di un appetito
Che non sazia
l'aver aspettato
Mi piace seguire
il lento scorrere
Di quel ruscello
che concilia
Il sonno della
natura, non russa
Il pastore per
paura del risveglio
Chè l'alba giunge
già
Mi piace
camminare,osservare,cercare,
seguire, fissare
quella foto che stampa
così come sei ma
il movimento toglie
la fissità e tu
prosegui nelle successive istantanee,
il bianco e nero
il tuo passato...
Rotta di collisione
Sfioro un corpo
Silente l’approdo
nel porto del
cuore
Pasticcia lo
skipper
E il vento...
Cambia la
direzione
Galleggia una
bottiglia
Mi sporgo
L’afferro
Un altro corpo da
sfiorare...
Rotta di
collisione
Tra iceberg
sparuti
Raggiungo il
tropico
E l’infinito si
allarga
Marea
Sfiora la mano
Un brivido
gocciola
La schiena un
cubetto
di ghiaccio
scioglie
l’arsura e il
desiderio
appaga la marea si
dilata nell’oceano
e
bianca schiuma
approda a riva
Goccia
La goccia lacrima
sul vaso
stanca di una
lontana guerra
che divide il
cuore illlusorio
- le due metà -
rinfrescano
l’antica distanza
e lo scorrere
di quel rivolo
bagna l’ultimo
amore rivolto su
se stesso
in un prenatale
ricordo
La fine del viaggio
La fine del
viaggio avrà gli occhi di un tenero amante
o l’ingenuità
necessaria del non vivere
per vivere?
Oppure il riflesso
di una giornata piovosa
che non vuole
schiudersi all’orizzonte?
Attesi saliremo i
gradini del cielo
E alle porte del
Tempio
Il Teschio di nuda
verità
Dirà
Sosta ora alla
fine del viaggio
distratto
l’imprudente viandante e non sa
che scrutare
attorno il mondo
che inizia con il
nuovo giorno.
Non so come sarà
Ma so che sarà
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