Quaranta giorni c'attende quaresima.

Avremo dure fami e vigilie
ce ne staremo a veglia sul divano
la sera mentre fuori si gela
senza mangiare i cioccolatini,
seguendo una dieta equilibrata
composta di verdure, in prevalenza
e nella notte niente più spuntini
o visite impreviste al frigorifero,
niente più burro o grassi animali,
vedremo le frittelle di lontano
pensando al male del colesterolo,
all'inferno di lipidi roventi
ci laveremo i denti la sera
come bravi bambini obbedienti
e la notte niente più moleste uscite:

immersi, per punirci, nella tele
con i berretti e i calzini di lana
facendo finta di seguire attentamente
un vecchio film già visto cento volte
tremeremo eccessivamente per il freddo
passato di spiffero sotto la finestra
rendendo all'improvviso le costole ghiaccioli
e un bisogno di corpo ci scalderà il sangue
cosicché dovremo toccarci assolutamente
avvicinando le schiene per farci compagnia
inizialmente, ticchettando tutti di prurito
perché un desiderio di possessione
si sprigionerà da queste pratiche maschili

e il petto sarà finalmente fetta biscottata
pane burro e marmellata, ghiotto dolciume
incuranti saremo allora delle calorie
e benvenga la panna che la mangeremo
il nostro sesso ricco di potassio
sano come lo zucchero nel sangue

ormai incuranti delle maniglie dell'amore
a cui staremo appesi come intrepidi al trapezio
ormai eroi entrambi supermaschili
e come Robin Hood nella foresta
questa stanza non avrà più pareti ma alberi
e dopo ascolteremo Mina oppure Patty Pravo
e anche Madonna se proprio necessita l'ascolto
mentre tu proporrai di prolungare il tutto nella doccia
e mi guarderai riprendendomi, assoluto salutista
mentre col resto del fuoco m'accendo una sigaretta.