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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a chiunque voglia
inviare testi poetici inediti, purché rispettino
i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Aurelian Sorin
Dumitrescu, Marius
Viorel Girada, Ioana
Livia Stefan
Recensioni
In questo numero:
- "Introduzione al mondo" di Idolo Hoxhvogli",
recensione di Lorenzo Spurio
- "La setta dei giovani vecchi" di Luca
Rachetta, recensione di Lorenzo Spurio
- "Tredici Rose Rosse" di Francesco Vico
- "Senza Frontiere" di Sonia Cincinelli
- "Ritorno ad Ancona ed altre storie" di
Lorenzo Spurio e Sandra Carresi
- "L'oro e l'alloro" di Cesare Lorefice, nota
di Massimo Acciai
- "Il rosso e il nero della comunicazione" di
Stefano Angelo
- "Graffio d'Alba" di Lenio Vallati,
recensione di Marzia Carocci
- "Codice della felicità" di Paolo Mantegazza,
recensione di Emanuela Ferrari
- "L'Italia meridionale peninsulare nella
storiografia bizantina", di Gennaro Tedesco
Articoli
Interviste
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Un minuto di guida
dell'improvvisato pilota Otto Francisco Shultz
Stefano Gecchele
La radio trasmette "La
Solitudine" di Laura Pausini nel punto in cui dice
"questo silenzio tra di noi" e l'improvvisato pilota
Francisco Schultz con accanto la sua fidanzata
Cecile Luiselle (con la quale non scambiava più di
una parola da sette anni solo rari e fisiologici
contatti fisici giustificavano la loro relazione),
l'improvvisato pilota O.F. Schultz, dicevamo, alla
guida della sua Volvo 740 sabbia , affrontò le curve
della Chiantigiana alla stupefacente media di 100 km
all'ora.
La Cecile Luiselle rimase indifferente a muri
sfiorati, quasi toccati, agli 80 km all'ora, alla
molta terra sollevata nelle curve a gomito, dalle
inevitabili derapate che l'obbligo che Otto avevo
preso con se stesso di non scendere mai al di sotto
dei 60 km all'ora gli imponeva.
La Cecile Luiselle fu indifferente anche ai piccoli
urti (specchietto contro specchietto, sportello
contro sportello) con le auto che provenivano in
senso contrario, inconscia dell'impresa che Otto
Francisco accanto a lei stava compiendo, la Greve -
Firenze in 10 minuti netti, impresa mai compiuta,
anche lui ignaro del significato di tutto ciò .
Bucò arditamente semafori e stop, non guardò mai
attorno a se i bei colori dell'autunno chiantigiano
che il suo gusto pittorico amava tanto, e sfruttò a
fondo tutta la strada possibile, impostando ogni
curva con il massimo rendimento e con i massimi
rischi.
Al cartello di Firenze vi arrivò poi solo dopo 12
minuti esatti dalla partenza, e quindi la sua sfida
motoristica si poteva dire fallita, ma i rari e
inattesi sguardi di terrore che vide negli occhi
della sua fidanzata Cecile-Luiselle (mai visti
prima!) davano un senso alla sua impresa.
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