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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a chiunque voglia
inviare testi poetici inediti, purché rispettino
i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Aurelian Sorin
Dumitrescu, Marius
Viorel Girada, Ioana
Livia Stefan
Recensioni
In questo numero:
- "Introduzione al mondo" di Idolo Hoxhvogli",
recensione di Lorenzo Spurio
- "La setta dei giovani vecchi" di Luca
Rachetta, recensione di Lorenzo Spurio
- "Tredici Rose Rosse" di Francesco Vico
- "Senza Frontiere" di Sonia Cincinelli
- "Ritorno ad Ancona ed altre storie" di
Lorenzo Spurio e Sandra Carresi
- "L'oro e l'alloro" di Cesare Lorefice, nota
di Massimo Acciai
- "Il rosso e il nero della comunicazione" di
Stefano Angelo
- "Graffio d'Alba" di Lenio Vallati,
recensione di Marzia Carocci
- "Codice della felicità" di Paolo Mantegazza,
recensione di Emanuela Ferrari
- "L'Italia meridionale peninsulare nella
storiografia bizantina", di Gennaro Tedesco
Articoli
Interviste
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Intervista a Vincenzo Calò
Autore di C'e' da giurare che siamo veri
Albatros Editore, 2011
LS: Come dobbiamo interpretare
il titolo che hai scelto per la tua opera?
VC: Trattasi di un'assicurazione sulla Vita,
dall'aspetto appetitoso se fossimo un po' tutti
dediti alle letture corpose dei nostri segni
particolari…Mi preoccuperei piuttosto delle mie
iniziali che se unite ti possono indurre ad
immaginare qualcos'altro…!
LS: Un autore negherà quasi sempre che quanto ha
riportato nel suo testo ha un riferimento diretto
alla sua esistenza ma, in realtà, la verità è
l'opposto. C'è sempre molto di autobiografico in un
testo ma, al di la di ciò, il recensionista non deve
soffermarsi troppo su un'analisi di questo tipo
perché risulterebbe per finire fuorviante e
semplicistica. Quanto c'è di autobiografico nel tuo
libro? Sei dell'idea che la letteratura sia un modo
semplice ed efficace per raccontare storie degli
altri e storie di sé stessi?
VC: Scrivo per un misto di presunzioni tra il
comico, il drammatico e il malinconico, col gusto di
peccare autenticamente perché l'attimo fuggente è
insito al riconoscersi per colture idealistiche che
il Presente non fa quasi mai più tornare indietro.
Mentre un accendi & spegni di rassegnazioni
interpretative che (spero) non mi riguardino
disegnano le sensazioni del Prossimo, io mi diverto
a trovare straordinario come possa essere riduttiva
una minaccia di Morte caratterizzabile passando di
stagione in stagione a decorare con cenni biografici
eventi che non conducano l'umanità all'Imprevisto…!
LS: Quali sono i tuoi autori preferiti? Quali
sono le tendenze, le correnti italiane e straniere e
i generi letterari che più ti affascinano? Perché?
VC: Mi hanno sempre fatto tenerezza quegli
artisti che si muovono silenti per centrare il vuoto
di ogni incomprensione, fregandosene di passare in
giudicato. Ermetismo e Maledizione vanno intesi per
più forme di applicazione, di cui si necessita la
Passione per ogni genere di curiosità, a costo di
calpestare i best-seller e rimanere soli a
riflettere luce naturale…
LS: So che rispondere a questa domanda sarà molto
difficile. Qual è il libro che di più ami in
assoluto? Perché? Quali sono gli aspetti che ti
affascinano?
VC: Non c'è, perché in fondo tento
disperatamente di riprodurlo pensiero dopo pensiero
che, una volta sentiti sulla pelle o sul foglio,
danno adito a quell'egocentrismo da smussare
giocoforza per il bene dei sentimenti, delle sue
future opere…!
LS: Quali autori hanno contribuito maggiormente a
formare il tuo stile? Quali autori ami di più?
VC: Li devo ancora cercare, ma non v'è tempo in
tal caso di agire, indaffarati più loro che io a
rivedere se vale o no la pena di puntare sul look
perché lo esigono i "superiori"…!
LS: Collabori o hai collaborato con qualche
persona nel processo di scrittura? Che cosa ne pensi
delle scritture a quattro mani?
VC: Gioco esclusivamente con la mia
Indipendenza, solo così mi piace far parte di una
relazione sociale, e sfidare così eleganza e classe
nel raccontare come ci si debba aprire ad una
differenza di vedute…
LS: A che tipo di lettori credi sia
principalmente adatta la tua opera?
VC: Invito coloro che non provano fatica a
esporsi al contatto di una vittoria come di una
sconfitta modale a…continuare a leggersi senza
troppa cura!
LS: Cosa pensi dell'odierno universo
dell'editoria italiana? Come ti sei trovato/a con la
casa editrice che ha pubblicato il tuo lavoro?
VC: Siamo, senza accorgerci, in fase di
rinnovamento…l'autore sta prendendo ad entusiasmarsi
dal punto di vista manageriale, Albatros e non solo
dovrebbero suppergiù gratuitamente constatarlo, solo
così avranno il loro degno ritorno
d'immagine…Personalmente ritengo d'aver pagato una
prostituta, sai com'è…la prima volta!
Capita…s'impara nient'altro che a voler diventare
più forti…! Ecco, solo su quest'ultima mia
affermazione accetto eccome il punto interrogativo
dell'estraneo di turno…
LS: Pensi che i premi, concorsi letterari e corsi
di scrittura creativa siano importanti per la
formazione dello scrittore contemporaneo?
VC: Basta non essere gelosi dei trionfi dei
colleghi…generalmente rappresentano un incentivo a
non farsi da parte fuggendo per la propria libertà
espressiva, come se ci volesse solo una
raccomandazione a tacere in un modo sempre più nuovo
sul cambio generazionale in tale settore…!
LS: Quanto è importante il rapporto e il
confronto con gli altri autori?
VC: Lo deduci da come ti ho risposto fino ad
ora, tranquillamente, proporzionale al desiderio di
smettere o meno di guardare diritti e doveri in fase
di rimorchio, banalmente…
LS: Il processo di scrittura, oltre a inglobare,
quasi inconsciamente, motivi autobiografici, si
configura come la ripresa di temi e tecniche già
utilizzate precedentemente da altri scrittori. C'è
spesso, dietro certe scene o certe immagini che
vengono evocate, riferimenti alla letteratura colta
quasi da far pensare che l'autore abbia impiegato il
pastiche riprendendo una materia nota e celebre,
rivisitandola, adattandola e riscrivendola secondo
la propria prospettiva e i propri intendimenti. Che
cosa ne pensi di questa componente intertestuale
caratteristica del testo letterario?
VC: Il totale di una meraviglia detiene i suoi
perché da subito, il problema scatta quando, certi
infinitamente di questo preambolo, scorgi il
terrore, nel componimento affettivo e
conseguentemente di carriera, dato e riavuto, di
scoprirsi realmente e sostenere che la penna va per
esaltare la capacità di mortificare senza troppe
introduzioni corsi e ricorsi storici su forme di
perbenismo che devono arrecare assolutamente
fantasia, spettacolo, l'essere esaustivi nel
sottolineare tale imperativo, affinché la
complessità del lettore sia configurabile anche
scioccamente, con la disinvoltura tipica
dell'inventore di saggezza che ha di che offrire per
soffrire le sue gioie nel rispetto della normalità…
LS: Hai in cantiere nuovi lavori e progetti per
il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?
VC: Ah Lorenzo, mal che vada scriverò per me
stesso, su "capolavori" che non ci avranno reso
unici. Sorriderò facendo la fame dell'editore che sa
di essere bravo ma non belloper la distribuzione
della materia prima: la voce nel suo incanto…Grazie.
La ringrazio per avermi concesso questa
intervista che verrà pubblicata sul mio spazio blog,
Blogletteratura e Cultura, sulle riviste on-line
Parliamone, Segreti di Pulcinella e Euterpe con
tempi e modalità che le verranno in seguito fornite.
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