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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a chiunque voglia
inviare testi poetici inediti, purché rispettino
i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Aurelian Sorin
Dumitrescu, Marius
Viorel Girada, Ioana
Livia Stefan
Recensioni
In questo numero:
- "Introduzione al mondo" di Idolo Hoxhvogli",
recensione di Lorenzo Spurio
- "La setta dei giovani vecchi" di Luca
Rachetta, recensione di Lorenzo Spurio
- "Tredici Rose Rosse" di Francesco Vico
- "Senza Frontiere" di Sonia Cincinelli
- "Ritorno ad Ancona ed altre storie" di
Lorenzo Spurio e Sandra Carresi
- "L'oro e l'alloro" di Cesare Lorefice, nota
di Massimo Acciai
- "Il rosso e il nero della comunicazione" di
Stefano Angelo
- "Graffio d'Alba" di Lenio Vallati,
recensione di Marzia Carocci
- "Codice della felicità" di Paolo Mantegazza,
recensione di Emanuela Ferrari
- "L'Italia meridionale peninsulare nella
storiografia bizantina", di Gennaro Tedesco
Articoli
Interviste
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Intervista a Corrado Sobrero:
autore eclettico e del cambiamento come crescita
Corrado Sobrero è un autore
completo e ha da poco tempo editato il suo primo
fantasy per bambini "Giacomino e il tesoro
dimenticato". Da qualche tempo ha pubblicato con La
Zona Morta due racconti molto interessanti, avendo
già stampato per Manni Editori un romanzo. Corrado
scrive il suo romanzo "senza pensare chi lo leggerà"
e scrive quello che gli piacerebbe leggere,
considera in una delle sue risposte. Lo abbiamo
intervistato, a cominciare dal riferimento al suo
primo romanzo fantasy per bambini, "Giacomino e il
tesoro dimenticato".
1. Corrado sei uno scrittore a tutto tondo:
pubblichi per La Zona Morta da diversi anni ormai.
Chi è Corrado, o meglio hai sempre desiderato fare
lo scrittore?
Non penso sia una cosa che si desideri fare, la
si fa e basta, senza pensarci troppo. Per me
scrivere è stata una conseguenza della lettura,
un'esigenza, non un fatto di immagine o di stile. Ho
cominciato da bambino, inventavo storie e le
scrivevo ma ho cominciato in modo sistematico dal
2000 circa circa. Nel 2006 è uscito con Manni
Editori il mio romanzo di esordio, Nevica sull'Isola
di Baro.
2. Iniziamo con la tua ultima pubblicazione per
bambini, "Giacomino e il tesoro dimenticato", che ti
apre anche al genere fantasy. Che cosa ha
significato approdare a questo tipo di letteratura
e, soprattutto, come è avvenuta la fase di
elaborazione e di scrittura del testo?
L'opera citata è una mia autopubblicazione ad
"uso familiare": ho messo per iscritto romanzandoli
i racconti della buona notte che mio figlio Niccolò
pretendeva prima di dormire, ogni sera. E' stato
divertente e faticoso allo stesso tempo, ma
escludendo questa parentesi non ho mai scritto
fantasy e non penso sia il mio genere di
riferimento, neanche in qualità di lettore. La mia
ultima pubblicazione è stata "Il canto della balena"
uscita in fomato digitale con il Gruppo Editoriale
Mauri Spagnol. in qualità di opera finalista del
concorso IoScrittore 2011.
3. Tu per chi pensi di scrivere quando scrivi
un'opera?
Scrivo senza pensare chi lo leggerà e scrivo
quello che mi piacerebbe leggere. Non penso mai se
quello che scrivo possa o non possa piacere, e a
chi. Da questo punto di vista penso solo a scriverlo
e deve piacere a me.
4. Quali sono le tue opere, facendo una
panoramica breve e puntuale sulla tua produzione
letteraria variegata?
In ordine cornologcio: Nevica sull'Isola di
Baro, Manni Editori nel 2006, Il pulcino bolscevico
2009 Linea BN, Il mercante di vaniglia nel 2009
Edizioni 0111, Brontolo spaccia e Biancaneve fa la
doccia con tutti 2010 Dbooks in edizione digitale e
il sopra citato Il canto della balena. Oltre a
racconti comparsi su varie riviste e siti online.
5. Perchè hai deciso di scrivere libri di diverso
genere e, soprattutto, cosa implica questo nella
formazione dello scrittore e nella sua crescita
letteraria?
Escludendo il fantasy autpubblicato "su
commissione" dal mio esigente bambino, non penso che
si decida un genere, prima di scrivere una storia.
Si comincia con un embrione, dal genere indefinito e
solo dopo il terzo mese si può capire qualcosa di
più preciso. Lo si capisce senza ecografia: man mano
che la storia cresce acquisice una sua fisionomia
sempre più distinta. Mi piace in linea di massima
provare cose nuove ogni volta, e tuttavia per
qualche strano motivo tre dei miei romanzi hanno
un'ambientazione caraibica di inizio 800. Il
cambiamento penso che sia comunque il segreto della
crescita. Si cresce solo cambiando, provando strade
nuove.
6. Hai alcune opere su cui stai lavorando, magari
nuove nel loro genere?
Attualmente sto lavorando ad una racconto lungo
di genere erotico, per una collana di una casa
editrice giovane e molto dinamica. E' la prima volta
che mi cimento con questo genere, non so cosa ne
uscirà. Di solito prevale sempre una vena ironica o
comica che mal si sposerebbe con il genere, in
questo caso. E' un esperimento.
7. Quali sono le impressioni e i commenti che hai
potuto ricavare da parte del pubblico?
Ovviamente fanno molto piacere i commenti e
giudizi positivi, gli apprezzamenti sono
fondamentali per la motivazione, l'autostima, e sono
un eccellente antidepressivo. Faccio tesoro
soprattutto delle critiche perchè sono quelle che
aiutano a crescere, se motivate e argomentate.
8. Hai particolari riferimenti letterari a cui ti
rifai nei diversi generi da te toccati?
Sicuramente tantissimi, faccio riferimento a
tutto quello che nella mia vita ho letto e mi
piaciuto, che è diventato una parte di me e del mio
modo di essere. Mi riferisco al frullato di idee, di
stili e di storie che è il risultato di 30 anni di
letture (circa). Non ho riferimenti identificabili o
precisi, parto sempre da una sana e consapevole
confusione.E' quasi una mia regola di vita.
9. Quali messaggi e quali contributi la
letteratura di genere può garantire e dare a uno
sviluppo culturale e civile della società
contemporanea?
La letteratura in genere, più che di genere.
Leggere apre la mente, aiuta a crescere, incoraggia
il confronto. E non penso ci sia una letteratura di
serie A o di serie B. Si legge per divertimento e si
legge ciò che interessa, che siano storie tragiche,
fantasy, storie d'amore o di vampiri o di vampiri in
amore. La scrittura è una conseguenza della
scrittura e solo un grande lettore può ambire ad
essere un grade scrittore, e non solo. Se certi
mnistri anzichè fare le vallette avessero letto un
po' di più...
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