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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Recensioni
In questo numero:
- "Sempre ad est" di Massimo Acciai,
recensione di Lorenzo Spurio
- "La metafora del giardino in letteratura" di
Lorenzo Spurio e Massimo Acciai, recensione di
Sandra Carresi
- "Diario di un Atto d'Amore" di Danilo
Bughetti
-
"Linea 429 " di Salvatore Scalisi
- "La Vita in sintesi. Aforismi" di Fiorella
Carcereri
- "Un bacio da... 10 anni" di Raffaele
Leggerini, Recensione di Sara Rota
- "Niente e' come sembra" di Tommaso Carbone
- "Le verità donate" di Annalisa Margarino
- "Labyrinthi" di autori vari
- "Attimi. Il Puzzle della vita" di Antonella
Ronzulli, recensione a cura di Lorenzo Spurio
- "Ritorno ad Ancona e altre storie" di
Lorenzo Spurio e Sandra Carresi, Recensione di
Enrica Meloni
- I Concorso Letterario Internazionale
Bilingue "Camminanti, gitani e nomadi: la
cultura itinerante"
- "Atto d'amore" di Dario Schiavoni
- "Favole crudeli" di Cristina Canovi,
recensione di Lorenzo Spurio
- "Mostri. Poveri diavoli, chimere e altre
storie" di Ivan Pozzoni, recensione di Lorenzo
Spurio
- "Sangue, sapone e camicie di forza" di
Cristina Canovi, recensione di Lorenzo Spurio
- "Le rose di Atacama", Luis Sepùlveda,
recensione di Emanuela Ferrari
- "Io e i tuoi valori" di Maria Marano
- "Borgo Propizio" di Loredana Limone, nota di
Massimo Acciai
- "Labyrinthi" a cura di Ivan Pozzoni
- "Versi introversi" di Ivan Pozzoni
- "Pensieri Minimi e massime" di Marcuccio
Emanuele
-
"The rave" di Mattia Zadra
Articoli
Interviste
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La Luna - Franco Fasano
Mario Gardini
Ho sempre amato Mia Martini, sin
da quando vinse il suo primo Festivalbar nel 1972
con "Piccolo uomo" ed io avevo solo dieci anni.
In seguito ho acquistato tutti i suoi dischi, alcuni
dei quali, come "Il giorno dopo", "Sensi e
controsensi" e "Che vuoi che sia… se t'ho aspettato
tanto", sono stati letteralmente consumati dalla
puntina del mio giradischi.
Ho ancora ben chiaro nella memoria il momento in cui
scoprii la "maledizione" che perseguitava la
cantante.
Avevo quattordici anni ed ero a Bormio. Entrando in
un negozio, mio padre ed io incontrammo Fred
Bongusto, cantante famoso per le sue ballate tipo
"Una rotonda sul mare".
Mio padre lo conosceva bene e i due si fecero grandi
feste.
Quando mio papà gli disse che io ero un grande
fanatico di musica e lui mi chiese chi fosse il mio
cantante preferito, io risposi "Mia Martini".
A quel punto Fred Bongusto si buttò a terra urlando
e toccandosi in mezzo alle gambe con le dita delle
mani fatte a corna.
Mi disse "Tu sei matto a nominarla! Non lo sai che
mena rogna".
Io gelido replicai "Lei è solo invidioso perché è
più brava di lei".
"Questo è certo" - rispose Bongusto - "ma tu non me
la nominare più lo stesso!"
Sorvolando sull'assoluta incapacità di stare zitto
che ha sempre incasinato la mia vita sia umana che
professionale, quella fu solo la prima volta in cui
mi trovai a dover difendere a spada tratta l'artista
di Bagnara Calabra dall'ignorante cattiveria del
mondo discografico e non.
Quando morì nel 1995, senza che io avessi mai avuto
l'opportunità di conoscerla di persona, per me fu un
dolore enorme. Ricevetti moltissime telefonate di
condoglianze, tanto era rinomato tra amici e
conoscenti il grande amore che mi legava a questa
cantante.
Salto temporale. Siamo nel 2011.
Essendo diventato un autore di canzoni per bambini,
tra le varie conoscenze fatte lungo il cammino c'era
stata anche quella con Franco Fasano, che aveva
composto brani famosissimi come "Ti lascerò" di Anna
Oxa e Fausto leali, "Io amo" e "Mi manchi" sempre di
Fausto Leali, "Certe cose si fanno" di Mina.
Tra Franco e il sottoscritto iniziò una
collaborazione musicale che, col tempo, si è
trasformata anche in una bella amicizia.
Lui stava lavorando ad un disco importante in cui
voleva ricantare, con arrangiamenti nuovi e sonorità
moderne, sia i brani che aveva già interpretato da
sé in passato sia i successi scritti per altri
artisti.
Tra questi c'era un brano intitolato "La luna", a
cui Franco teneva moltissimo.
Mi raccontò che, poco prima di morire, Mia Martini
aveva in progetto di fare un disco dedicato alla
luna e lui le aveva sottoposto questo brano.
Mimì lo aveva scelto ma la sua morte improvvisa le
aveva impedito di realizzarlo.
Franco non aveva mia più voluto proporre la canzone
a nessuno, in segno di rispetto alla cantante, ma
ora voleva interpretarla lui ed includerla nel suo
disco, dedicandola proprio a Mimì.
Però non era totalmente soddisfatto del testo. Così
mi chiese se, proprio in virtù dell'amore che
nutrivo per Mia Martini, me la sentissi di aiutarlo
a modificare qualche parola della canzone.
Collaborando a quattro mani, facemmo un po' di più
che modificare solo alcune parole, dando alla
canzone tutto un altro significato.
Trasformammo la luna nella stessa Mimì che "aspetta
l'oscurità per regalarsi ad un cuore solo", proprio
come sola era sempre stata lei.
E di questa luna, un po' lunatica e dalla voce
arrochita, dovrà avere paura solo chi un tempo l'ha
maledetta, facendo così riferimento a quelle false
dicerie che avevano distrutto sia la carriera che la
stessa vita della povera Mia Martini.
Invece la luna di Mimì entrerà nel cielo della vita
di chi l'ha amata, "come di solito fa un'amica".
E lei per me è stata veramente un'amica. Ricordo
ancora le mie serate malinconiche di adolescente
solitario e tormentato, quando l'unica compagnia che
avevo era la sua voce limpida e cristallina (prima
dei numerosi interventi alle corde vocali).
"La luna" è compresa nel doppio CD di Franco Fasano,
intitolato "Fortissimissimo".
Tutti i musicisti che hanno suonato nel brano sono
stati scelti da Fasano proprio perché hanno lavorato
per anni con Mia Martini.
Anche la corista, Aida Cooper, non solo collabora da
sempre con Loredana Berté, ma era una delle più care
amiche della Martini.
Dire che sono molto orgoglioso di aver collaborato
alla stesura del brano e di far parte di questo
gruppo di "aficionados", mi sembra alquanto
superfluo.
Non ho mai potuto (né mai più potrò) scrivere per
Mimì, però ho potuto scrivere di lei.
E questo per me è già tantissimo.
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