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Poesia italiana
Poesia in lingua
Recensioni
In questo numero:
- "Esagramma 41" di Massimo Acciai, prefazione
di Mariella Bettarini
- "La nevicata e altri racconti" di Massimo
Acciai, recensione di Monica Fantaci
- "Sempre ad est" di Massimo Acciai,
recensioni di Liliana Ugolini e Monica Fantaci
- "Un fiorentino a Sappada" di Massimo Acciai,
nota di Sandra Carresi
- "Un fiorentino a Sappada" di Massimo Acciai,
nota di Stefano Gecchele
- "La metafora del giardino in letteratura" di
Lorenzo Spurio e Massimo Acciai, recensione di
Anna Maria Balzano
- "La cucina arancione" di Lorenzo Spurio,
nota di Massimo Acciai
- "Se mi lasci, ti uccido" di Norma Stramucci
- "Dypticha" a cura di Emanuele Marcuccio,
nota di Massimo Acciai
- "Bionda e con gli occhiali" di Luigi
tredici, nota di Massimo Acciai
- "Stati d'amnesia" di Lella De Marchi,
recensione di Lorenzo Spurio
- "Schegge di vita" di AA.VV., recensione di
Lorenzo Spurio
Interviste
Articoli
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"Per un'infinità di motivi":
intervista all'autrice, Valeria
Fraccari
"Fenoglio, la sua casa, i suoi
scritti fanno parte del mio racconto che da essi ha
assorbito ispirazione". Con queste parole Valeria
Fraccari ha spiegato l'idea che ha portato a
scrivere il suo libro, disponibile dal 16 dicembre
su prosperoeditore.com, "Per un'infinità di motivi".
E' un "romanzo di formazione sentimentale e, forse,
anche letteraria" quello appena pubblicato da
Valeria Fraccari: la storia rimane da sfondo per una
narrazione incentrata sulla storia d'amore
"tormentata" tra Caterina e Francesco, le cui
vicissitudini si legano alla figura di Beppe
Fenoglio, indirettamente. Abbiamo intervistato
l'autrice che ha dato vita a un'opera con l'intento,
anche, di "suscitare nel lettore la curiosità e il
desiderio di scoprire uno scrittore straordinario".
Perché scrivere un libro su una figura
fondamentale nella letteratura moderna, Beppe
Fenoglio?
Fenoglio è un autore ormai consacrato dalla critica
come "classico" del Novecento, ma è poco letto.
Ultimamente i testi scolastici gli riservano spazi
sempre più significativi, ma è raro che lo si legga
integralmente e chi ha frequentato le superiori
qualche anno fa, spesso non lo conosce affatto. Ci
sono scrittori che, dimenticati o trascurati a
scuola, non si recuperano più e, nel caso di
Fenoglio, è una vera perdita, sia per l'intensità
stilistica e la grandezza umana della sua scrittura,
sia per i temi che tratta, in particolare quello
resistenziale. Con "Per un'infinità di motivi" spero
di suscitare nel lettore la curiosità e il desiderio
di scoprire uno scrittore straordinario.
Come è avvenuta la fase di scrittura del libro?
Scrivo molto lentamente, per fasi e rifacimenti,
procedendo da un nucleo che, in questo caso, è
costituito da un fatto realmente accaduto, ovvero il
ritrovamento avventuroso e già molto romanzesco in
sé di alcuni scritti fenogliani abbandonati in riva
al fiume Tanaro. Intorno a questo nucleo ho
cominciato a costruire la mia storia, senza sapere
come poi si sarebbe sviluppata. Nonostante sia un
romanzo breve, ci ho lavorato per anni,
interrompendolo, riprendendolo e, anche,
riscrivendolo completamente più d'una volta.
Il titolo, "Per un'infinità di motivi", a che
cosa allude?
È una frase di Fenoglio, con cui risponde ad una
domanda sulle ragioni della sua attività di
scrittore: Fenoglio, la sua casa, i suoi scritti
fanno parte del mio racconto che da essi ha
assorbito ispirazione. I due protagonisti, Caterina
e Francesco, vivono una storia d'amore tormentata,
durante la quale si incontrano e si perdono per
un'infinità di motivi, alcuni dei quali sono in
qualche modo legati proprio a Fenoglio.
A chi è rivolta maggiormente l'opera?
Scrivendo questo racconto non ho mai avuto in mente
dei destinatari particolari, ma il fatto che una
casa editrice come Prospero, creata e diretta da
giovani e appassionati lettori, l'abbia apprezzato e
pubblicato, mi sembra un segnale bello e importante.
Significa che una storia che parla di scrittori e
libri, ma anche di partigiani e Resistenza - cioè di
valori di un passato prossimo, in vorticoso
allontanamento dal presente - può arrivare a dei
lettori, giovani, di oggi.
Questo, a prescindere dalla qualità del mio lavoro,
è in sé importante.
Quanto c'è di finzione nell'opera e quanto c'è di
"documentazione", e come interagiscono i due
livelli?
La componente "documentata" del mio libro è ,
innanzitutto, letteraria ed è tutt'uno con lo studio
che, come docente di letteratura, mi porta da anni a
scavare nell'opera degli scrittori, soprattutto di
quelli che più amo, come Fenoglio. A questo si
aggiunge quel "nucleo" di cui parlavo prima, ovvero
lo "smarrimento" e il ritrovamento degli inediti
fenogliani. Di questa vicenda si sa tutto, ma,
documentandomi, anche incontrando alcune delle
persone coinvolte, ogni volta che la sentivo
raccontare mi accorgevo di qualche lacuna o di
impercettibili discordanze tra le diverse versioni.
In quelle minuscole e irrisorie crepe della storia
vera mi sono inserita per costruire la mia storia
immaginaria, trasformando in personaggi, sentimenti
e vicende quel che avevo intravisto tra le parole
ascoltate.
Come possiamo definire il libro: romanzo storico?
La storia resta sullo sfondo, senza alcuna pretesa
di farne materia del romanzo; semmai è materia di
riflessione per i due protagonisti e spero possa
esserlo anche per i lettori. Direi, piuttosto, che
"Per un'infinità di motivi" è un romanzo di
formazione sentimentale e, forse, anche letteraria.
Il rapporto tra trama e intreccio: come possiamo
presentarlo e come si sviluppa?
La trama si svolge ad Alba e sulle colline delle
Langhe, in un arco di tempo che va dal 1968 al 1993.
L'intreccio è dato, capitolo dopo capitolo, da un'alternanzadei
piani temporali che illumina alcuni momenti del
rapporto tra Francesco e Caterina nel suo
intersecarsi con con i luoghi della biografia e
dell'opera di Fenoglio: le colline dove Francesco e
Caterina camminano entrando nello spazio letterario
dei romanzi di Fenoglio, la Cascina della Langa,
dove i partigiani hanno inciso parole che toccano
corde profonde e scelte di vita dei due
protagonisti. La casa di Fenoglio costituisce il
punto di intersezione tra tutti questi piani, il
luogo da cui tutto comincia: lì si trovavano i
quaderni e le carte abbandonate poi in riva al
fiume, lì nasce la storia d'amore di Caterina e
Francesco, lì i due si ritroveranno dopo molti anni,
quando inizieranno un cammino che li porterà a
ripercorrere anche il passato.
Hai altre opere in programma?
Sì, sto lavorando ad un nuovo romanzo: anche in
questo caso costruisco la mia storia intorno ad un
nucleo per così dire letterario, ovvero il passo
delle Georgiche in cui Virgilio narra la storia di
Orfeo ed Euridice. Una professoressa lo legge in
classe ai suoi studenti, dopo di che decide che non
uscirà più da scuola...
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