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Narrativa
Questa rubrica è aperta a
chiunque voglia inviare testi in prosa inediti,
purché rispettino i più elementari principi
morali e di decenza...
Figli col
turbo e figli in pattumiera di
Giuseppe Costantino Budetta,
L'anello di
Giuseppe Costantino Buretta,
Mario di
Antonio Carollo, Il
viaggio di Antonio Caterina,
Anche i cani hanno
un'anima di Antoine Fratini,
Intervista scoop
di Marcellino Lombardi,
L'America di
Misha, America
di Paolo Ragni, New
York! di Paolo Ragni
Poesia italiana
Poesia in lingua
Recensioni
In questo numero:
- "I passi dell'anima" di Dulcinea, nota di
MassimoAcciai
- "Ma io ti vedo" di Marinella Ioime
- "Nora Daren: Il corpo, il suo supplizio" di
Maria Rosaria Cofano, nota di Enrico
Pietrangeli
- "Cronache di attori di un teatro distratto"
di Francesco Ferrante, recensione di Emanuela
Ferrari
- "Tante notti a camminare" di Enzo Di Ganci,
recensione di Emanuela Ferrari
- "Cocktail Poesie e Pensieri" di Gaetano Toni
Grieco, recensione di Emanuela Ferrari
- "Oltre il cielo dei giusti" di Simone Sutra,
recensione di Paolo D'Arpini
- "L'uomo dei piccioni " di Salvatore Scalisi
- "La ragazza della tempesta" di Fabrizio
Valenza
- "Nel buio delle tubature" di Alessio
Pollutri
- "Alvar Mayor (Maestri del Fumetto #38)" di
Carlos Trillo e Enrique Breccia
Interviste
Dulcinea
intervista a cura di Massimo Acciai
Riccardo Burgazzi
intervista a cura di Alessandro Rizzo
Incontri nel giardino
autunnale
Saggi
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Veterinario (Perugia 1957-
110/110 e lode). Dal 1959 impegnato in attività di
ricerca, prima presso gli Istituti Zooprofilattici
del Lazio e della Toscana, poi (1962) presso il
Centro Ricerche Veterinarie della Farmitalia (MI) e
successivamente (1973) alla direzione del Centro di
Ricerca e Sviluppo genetico dell'Avicola Aglietto
(VC).
Dal 1975 al 1977 ricopre la carica di direttore di
produzione, ricerca e sviluppo della International
Chemical Corporation (LT) e presso la VETEM spa
(MI), (1977-1978) infine (1978-1994) presso la CIBA
GEIGY spa (VA), come direttore della Divisione
Zootecnico-Veterinaria.
L'esperienza scientifica e didattica, nazionale ed
internazionale, documentata da circa 200
pubblicazioni e testi didattici, è maturata anche in
relazione all'attività di: Assistente Volontario
alla Cattedra di Farmacologia Veterinaria
dell'Università di Milano (1964-1975), di Visting
professor, presso il V.E.D. dell'Università di Davis,
California (USA) (Subbatical year, 1969), di
professore a contratto presso l'Università di
Bologna, Napoli e Milano (1984-2003); infine da vari
stage di ricerca presso Laboratori e Facoltà di
Medicina Veterinaria di Francia, Belgio, Danimarca,
Germania, Inghilterra, Olanda e Svizzera.
E' docente di numerosi Corsi di formazione
professionale organizzati da Enti pubblici e
privati. E' docente del Corso di "Alimentazione e
benessere" dal 1995 dell'Università della Terza Età
(UNITRE) di Saronno. E' Presidente dal 1999
dell'Associazione Italiana di Zootecnia Biologica e
Biodinamica (ZOOBIODI), Vicepresidente
dell'Associazione Scientifica Internazionale di
Medicina tradizionale, complementare e Scienze
affini (OLOSMEDICA) e socio della Società Italiana
di Patologi Aviare fin dal 1964. E' Membro della
Commissione Tecnica Centrale (C.T.C.) del Registro
Anagrafico della razza avicola Valdarnese Bianca
(decreto Regione Toscana n.116 del 09,06,2009).
Collabora da anni con riviste e mezzi
d'informazione. E' stato Segretario nazionale dal
1976 al 2003, dell'Associazione Scientifica di
Avicoltura - World Poultry Science Association (W.P.S.A.)
D:- Caro professore, so che diversi anni si
occupa di medicine non convenzionali (MNC), sia in
medicina umana, sia in medicina veterinaria e fra le
sue pubblicazioni mi risulta che sull'argomento,
proprio per i veterinari, abbia pubblicato anche dei
testi, mi risulta anche che ricopra la carica di
Vicepresidente di Olosmedica, un'associazione
scientifica che si occupa di MNC, ciò premesso, mi
consenta di porle una prima domanda sullo stato
dell'arte di questa tematica, e precisamente:
Quanti italiani utilizzano le medicine non
convenzionali (MNC) e di quale tipo, principalmente?
R:- "L'Istat ha presentato i dati relativi
all'ultima indagine multiscopo ""Le terapie non
convenzionali in Italia"". L'indagine, che si
riferisce all'anno 2005, è stata condotta su un
campione di circa 60mila famiglie. Il 13,6% della
popolazione italiana, circa 8 milioni, ha dichiarato
di aver utilizzato medicine non convenzionali nei
tre anni precedenti l'intervista".
D:- Questi i dati ufficiali, tuttavia ritengo che
lei conosca anche quelli non ufficiali e sicuramente
più recenti delle statistiche Istat?
R:- "Gli italiani che usano le medicine con
convenzionali sono molti di più di quelli comunicati
dalle statistiche ufficiali. Secondo un'indagine di
Demoskopea per AGR (maggio 2006), quasi il 36% degli
italiani ricorre alle MNC e circa 11 milioni di
persone (± 18%) ricorrono alla Medicina Omeopatica (EURISPES,
Rapporto Italia, 2006). In Europa sono oltre 70
milioni (ai primi posti Francia e Germania) ed oltre
300 milioni nel mondo (USA in testa). Considerato
che l'uso delle MNC da parte degli italiani continua
ad avere un trend positivo del 4-5% annuo ed in
particolare quello dell'Omeopatia del 6-7% è facile
stimare che l'argomento interessi almeno 24 milioni
di italiani. Questo non vuol dire che oltre un terzo
della popolazione italiana ha abbandonato la
medicina tradizionale o allopatica, la maggioranza
di queste persone le usa entrambi, naturalmente con
un mix molto variegato influenzato da numerose
variabili (cultura, tipo di vita, tipo di lavoro,
sensibilità ai problemi ecologici, possibilità
economiche, ecc.)
D:- Quindi l'Omeopatia si pone al primo posto
seguita dalle altre, può precisarcelo?
R:- Fatto 100 la citata percentuale, secondo recenti
stime, l'Omeopatia detiene il 33,8%, i Trattamenti
Manuali (Shiatsu, Stretching, Chiropratica, vari
tipi di Massaggio, Osteopatia, ecc.) il 28,9%, la
Fitoterapia il 19,8%, l'Agopuntura l'11,9%, gli
altri il 5,6%.
D:- Mi scusi, ma ho l'impressione che le MNC sono
tante, forse troppe, e……. come fa l'uomo della
strada ha muoversi in questo dedalo di nomi, anche
difficili a pronunciare, ad avere l'esatta
percezione di cosa può veramente essere utile alla
sua salute ed evitare di cadere in qualche tranello.
R:- "Le medicine non convenzionali (MNC) sono
veramente tante, il Governo Federale svizzero, per
esempio, nel 2006 ne ha censite oltre 200 tra
medicine e pratiche non convenzionali, alcune sono
variazioni di medicine più famose ed affermate. Il
paziente deve sempre evitare i sedicenti imbonitori
di cure miracolose, nel dubbio è opportuno
rivolgersi alle numerose associazioni, società
medico-scientifiche, fondazioni di medici,
odontoiatri e veterinari delle MNC, che in Italia,
tenendo conto solamente delle più accreditate sotto
tutti i profili, sono 160 (dic. 2007). In buona
sostanza prima di scegliere un qualsiasi
trattamento, soprattutto se al di fuori dalla
schiera dei più noti ed usati, alcuni di questi, in
alcune regioni italiane, sono addirittura inseriti
nelle prestazioni fornite dal Sistema Sanitario
Nazionale (SSN), è opportuno documentarsi. Vorrei
anche ricordare che la Medicina Omeopatica, l'Ayrvedica
e la Antroposofica possiedono anche organizzazioni
di pazienti".
D:- Quanti professionisti, medici, odontoiatri,
veterinari e sanitari non medici, si dedicano a
questo settore?
R:- "Sono moltissimi, molti di più di quanto l'uomo
della strada s'immagina. Molti professionisti,
diplomati o riconosciuti "esperti" per avere
frequentato una o più scuole specialistiche, in una
o più delle citate discipline, vi si dedicano a
tempo pieno e possiamo stimare, per difetto, che
circa 8000 fra medici ed odontoiatri e oltre 1000
veterinari siano omeopatici. Quindi, se facciamo le
debite proporzioni con le altre MNC, di cui non si
possiedono dati aggiornati, possiamo stimare che il
numero dei citati professionisti coinvolti superi i
20.000. A questi va aggiunto un numero rilevante di
professionisti prescrittori di MNC non coinvolti a
tempo pieno e che alle stesse dedicano percentuali
diverse della loro attività di sanitari.
Professionisti che credono nelle potenzialità della
MNC, ma che preferiscono tenere i piedi in due
staffe e spesso la prescrizione di un prodotto o di
un trattamento appartenente alle MNC è dettata più
dalle insistenze del paziente che da intima
convinzione. Attualmente, quindi, possiamo affermare
che, pur con molto ritardo, l'Italia in questo campo
si sta avvicinando ai partner europei che da molto
più tempo hanno introdotto le MNC nel loro sistema
sanitario fino a prevedere anche il rimborso delle
spese sostenute per le stesse".
D:- Perché un medico, un veterinario dovrebbe
"passare" alle MNC?
R:- "Un medico, un veterinario che si dedica in
tutto o in parte alle MNC resta sempre un
professionista della salute o come oggi si
preferisce dire, del welfare. Non abiura nulla di
quanto appreso nelle aule dell'università, negli
ospedali, negli ambulatori, ecc. ma arricchisce il
proprio corredo professionale di nuovo sapere
scientifico, allarga le sue competenze professionali
ad altri settori, riscopre la "natura" della
medicina ed un approccio col paziente più
umanizzato. Questo vale anche per il veterinario al
quale le MNC offrono la possibilità di affrontare le
patologie degli animali d'affezione e da reddito con
un armamentario in parte anche nuovo, sicuramente
più naturale con basso o nullo impatto ambientale e
con il problema dei residui nei derivati alimentari
praticamente azzerato. Passare alle MNC richiede
oltre all'acquisizione delle nozioni tecniche
specifiche anche un cambio di mentalità.
Innanzitutto occorre imparare a guardare dentro a se
stessi con umiltà, liberandosi dai pregiudizi, e
quindi al paziente, animale od animale che sia,
cercando un approccio basato sulla reciproca fiducia
(medico/paziente; veterinario/allevatore).
Sul piano dei risultati, anche negli interventi da
ultima spiaggia, le MNC hanno scientificamente
dimostrato che è possibile ottenere, se ben
impiegate da professionisti esperti e qualificati,
risultati anche superiori a quelli mediamente
ottenibili con la medicina convenzionale. Va sempre
precisato che le MNC non sono la panacea di tutti i
mali e che il professionista deve conoscere i limiti
della medicina che sta impiegando e quindi non
insistere nell'ortodossia. Il ricorrere anche alla
medicina convenzionale, quando è necessario, non
deve essere vissuto come debacle o rinuncia, ma come
un atto di responsabile conoscenza dei propri limiti
nell'interesse del paziente ed anche personale.
Veniamo alle motivazioni che spingono un
professionista a "passare" alle MNC. Innanzitutto
perché non è soddisfatto dei risultati della
medicina ufficiale. Molte volte il rimedio è
peggiore del male (per esempio: il cortisone nei
trattamenti prolungati). Ma soprattutto perché
trattasi di una scelta decisamente impegnativa e
sempre più affascinante, con la consapevolezza di
acquisire un bagaglio terapeutico più vasto di
quanto verificato con l'applicazione della medicina
convenzionale. Inoltre perché non è soddisfatto di
utilizzare protocolli di cura troppo uguali per le
diverse patologie, capaci talvolta di istaurare
trattamenti automatici da essere applicati, senza il
suo concorso, dai suoi infermieri e/o aiutanti, se
non addirittura dal paziente o dall'allevatore (il
malaugurato fai da te). Altra ragione; perché lui
stesso si cura o si è curato con la MNC e desidera
sperimentarla anche su i suoi pazienti, oppure
perché la ritiene una nuova nicchia professionale
caratterizzata da minor concorrenza ed infine, non
dimentichiamoci che può essere vissuta come
un'opportunità per distinguersi (sic!) e/o perché fa
chic e/o trendy".
D:- Secondo alcuni medici ed esperti queste
medicine non funzionano. Tuttavia il settore è in
crescita. Ma è vero?
R:- "I medicinali omeopatici e antroposofici si
trovano esclusivamente in farmacia e sono presenti
nella quasi totalità delle farmacie italiane. In
Italia, per esempio, operano nel settore omeopatico
oltre 30 aziende che globalmente impiegano oltre
1.200 dipendenti. La spesa per le cure con
medicinali omeopatici nel 2007 in Italia è stata di
circa 300 milioni di euro. A questi vanno aggiunti i
prodotti della Fito-aromaterapia, i Fiori di Bach,
ecc. del cui mercato non si conoscono le cifre
esatte, ma con molta approssimazione possiamo
considerarlo addirittura superiore a quello dei
prodotti omeopatici ed infine c'è quello degli
integratori alimentari, in particolare quelli a base
di vitamine, oligoelementi, probiotici, sali
minerali, aminoacidi, ecc. Essendo prodotti
salutistici e non medicinali rientrano nella
categoria dei prodotti alimentari, pur giocando un
ruolo importante nel mercato della salute allargato.
Oltre che in farmacia vengono acquistati in
erboristeria ed alcuni al supermercato, soprattutto
in erboristeria le tisane, gli infusi, i prodotti
per l'igiene, ecc. L'Italia è il terzo mercato
europeo dopo Francia e Germania. Il settore continua
a crescere, con una media del 6-7% annuo nell'ultimo
decennio. Attraverso l'IVA, l'IRES e l'IRAP, il
gettito dello Stato nel 2007 è stato di 40 milioni
di euro. Poiché sia le cure omeopatiche sia le
visite presso medici omeopatici non gravano sul
bilancio dello Stato, il solo comparto omeopatico
fornisce quindi un attivo netto a favore dello Stato
Italiano, escluso il risparmio sulle visite mediche,
di 40 milioni di euro. Penso che queste cifre
possano, meglio di ogni altra dissertazione
scientifica o presunta tale, dare un'idea dello
stato di salute del settore. Riteniamo sia giusta il
dualismo fra professionisti "credenti" e "non
credenti" non foss'altro per stimolare la ricerca
scientifica, ma è innegabile che stiamo parlando di
un mercato e di una situazione che ha fatto passi da
gigante negli ultimi 15 anni".
D:- Quali le previsioni a breve termine?
R:- "Sarebbe troppo facile, anche se realistico,
alzare il tono e quindi i numeri basandoci
esclusivamente su proiezioni che hanno come base di
partenza il trend positivo del mercato degli ultimi
10 anni. Invece, ci sembra più corretto analizzare
il problema partendo dal processo, cosiddetto di
"recupero" del rapporto paziente-malattia-medico,
già in atto negli USA e raccomandato dall'OMS (nov.
2008). Si tratta d'annullare il rischio che la
moderna biomedicina sta correndo; quello di una sua
costante disumanizzazione a causa di un approccio
paziente-malattia-medico troppo meccanicistico e
mediato da strumentazioni sempre più sofisticate.
Occorre ricreare quell'alleanza tra le professioni
indispensabile per una Medicina Umanistica Centrata
sulla Persona. Senza scendere nei dettagli di una
tematica che ci allontanerebbe dai limiti della
presente intervista e solo per rispondere alla
domanda, riteniamo che le MNC siano un valido aiuto
e supporto al citato recupero non foss'altro per
essere "naturali". Questa "necessità" sempre più
compresa ed accettata a livello dei diversi attori
della medicina, sarà certamente la vera ragione per
una costante crescita di tutto il comparto delle MNC".
D:- Ancora due domande. La prima riguarda
l'Omeopatia che, come ha ampiamente riportato,
occupa il primo posto fra le MNC. Può darci una
definizione?
R:- "Compito non facile visto lo spazio a
disposizione. Trattasi di una disciplina che ha
origini lontanissime, spetta però al medico C. S.
Hahnemann (1755-1843) il merito di aver fondato
l'Omeopatia moderna. Il principio su cui si basa
l'Omeopatia è quello di similitudine: Similia
similibus curentur (i simili curano i simili).
Infatti per curare un malato con l'Omeopatia è
necessario stabilire una similitudine tra il suo
quadro ed il quadro sintomatologico provocato
sperimentalmente in un soggetto sano da una certa
sostanza (rimedio). Ne deriva che tutti i rimedi
omeopatici sono stati sperimentati sull' uomo sano (provings).
I rimedi omeopatici possono essere di origine
vegetale, minerale e animale. I tre principali
pilastri su cui si basa l'Omeopatia sono: la
diluizione, la dinamizzazione e la ripetizione del
rimedio omeopatico.
La diluizione è necessaria per potere utilizzare
sostanze di partenza che di per sé possono essere
tossiche o velenose. La succussione (agitazione con
forti scosse) è la modalità di "attivazione" o
dinamizzazzione del rimedio omeopatico, infine, la
ripetizione è la frequenza con cui viene
somministrato il rimedio, che in Omeopatia ha una
importanza basilare. Il successo di una cura
omeopatica è essenzialmente legata: alla scelta del
giusto rimedio riferito a quel paziente
(personalizzazione), alla giusta diluizione del
rimedio e alla corretta frequenza della
somministrazione.
Si possono distinguere i tipi di Omeopatia in
unicista, pluralista e complessista. La prima si
prefigge di curare il malato con un unico rimedio,
la pluralista prevede l'utilizzo di più rimedi
alternati fra loro, quella complessista si avvale
dell'utilizzo di diversi rimedi assemblati nello
stesso preparato secondo criteri di sinergia
d'azione verso i sintomi più frequenti con cui si
presenta la malattia. Di grande importanza è la
visita o consulto omeopatico per giungere alla
prescrizione del giusto rimedio".
D:- L'ultima domanda, può dirci due parole su
Olosmedica, le sue finalità, cosa sta facendo e cosa
ha in pipe line?
R:- "Olosmedica è l'acronimo dell'Associazione
Scientifica Internazionale di Medicina Tradizionale,
Complementare e Scienze affini; l'associazione ha
sede in Saronno (VA), il suo sito web è
www.olosmedica.it. Nasce nel 2006, come Associazione
scientifica no profit. Scopo principale di
Olosmedica è quello di dare, attraverso convegni,
conferenze, tavole rotonde, corsi di formazione,
pubblicazioni, articoli, interviste, ecc. risposte a
medici, veterinari, farmacisti ed a tutti coloro che
si rivolgono alla MNC relativamente a motivazioni
salutistiche, tecnico-scientifiche, ambientali ed
economico-commerciali. In buona sostanza, ponendosi
sopra le parti, intende promuovere la cultura delle
MNC a tutti i livelli, pubblici e privati e compito
ancora più ambito, realizzare un sereno confronto
fra gli attori delle varie medicine convenzionali e
non, enfatizzando i punti in comune ed avvicinando
le parti a soluzioni comuni per quelli contrastanti
favorendo la collaborazione e non la
contrapposizione. A testimonianza di questo impegno
ricordiamo che Olosmedica ha già realizzato in prima
persona con l'Università di Milano un convegno
nazionale, con vari comuni della Lombardia e con
varie organizzazioni culturali e scientifiche 8
Tavole Rotonde, 2 Corsi di Formazione e 10
Conferenze, a queste va aggiunta la collaborazione
organizzativa, in ambito nazionale, con varie
soggetti del settore per la realizzazioni di eventi
scientifici sulla MNC. Olosmedica è aperta a medici,
veterinari, farmacisti ed a tutti coloro che si
riconoscono negli scopi e finalità della stessa e ne
accettano lo statuto".
D:- Quindi, i vostri prossimi progetti?
R:- "Riteniamo, visto i successi ottenuti, di
continuare la strada già collaudata in questi anni.
Cogliendo l'occasione da lei offertaci, desideriamo
anticipare una "chicca"; nel prossimo anno, in
collaborazione con un'organizzazione di utilizzatori
dell'Omeopatia, terremo un convegno nazionale
sull'Omeopatia in occasione del bicentenario della
stessa, che generalmente viene fatta coincidere con
la pubblicazione da parte del suo fondatore dell'Organon,
il grande libro della scuola omeopatica, avvenuta
nel 1810. Riteniamo che sia il modo migliore per
dare un ulteriore contributo alla conoscenza ed alla
diffusione delle MNC in generale ed alla Omeopatia
in particolare. Abbiamo fatto dell'antico adagio:-
chi ben semina, ben raccoglie - il nostro modo di
operare, continueremo così e i buoni frutti
certamente non mancheranno".
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