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Narrativa
Questa rubrica è aperta a
chiunque voglia inviare testi narrativi inediti,
purché rispettino i più elementari principi
morali e di decenza...
Io confesso di Pietro
Rainero, La befana vien di
notte di Pietro Rainero,
Oltre la sbarra di
Giuseppe Budetta
Poesia in lingua inventata
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La Befana vien di notte …
Il professor Duval guardò le
nuvole mentre la moglie gli domandava:
" Allora, mon chéri, cosa ti è piaciuto di più della
nostra vacanza? ".
" Oh..beh…il giardino botanico di Pamplemousses è
certamente très, très joli. Tutte quelle piante
esotiche, gli sconfinati baobab, l'albero che
sanguina, la palma che cammina…."
" Lo zenzero, i fiori di loto " continuò ad
enumerare la consorte " la palma della suocera con
tutte quelle spine…."
" Già, ricordami che devo mandarne una a tua madre
appena arrivati a Nizza, domani è la sua festa".
" Domani? Perché? ".
" E' il 6 gennaio! ".
" Spiritoso……".
" Più di tutto però mi ha impressionato quella
specie di palma che aspetta 66 anni prima di
fiorire.
Fiorisce una sola volta e, quando lo fa, esplode
vestita di un milione di fiori bianchi, poi muore.
Mi ricorda le supernove, che al termine della loro
lunga esistenza gridano al cielo al colmo
dell'egoismo " Io esisto, io ci sono! " con una
deflagrazione di inconcepibile potenza, e brillano
per alcuni giorni come gli altri 100 miliardi di
astri della galassia di cui fanno parte. In un
ultimo,
spettacoloso guizzo di vita la palma e le supernove
annunciano spudoratamente al creato la loro
esistenza".
" E' vero. Anche il gallo al mattino, col suo
chicchirichì, dimostra una buone dose di egoismo ed
esibizionismo, non trovi? ". ( la moglie di monsieur
Duval, da vera francese, non si lasciava scappare
l'occasione di citare i galli ).
" Certo, tesoro mio " la confortò il famoso
professore, recente premio Nobel per la chimica.
L'esimio scienziato continuava intanto ad osservare
le nuvole, il loro rincorrersi con i mutevoli
cambiamenti di forma. Avvicinò il capo all'oblò,
mentre la voce dell'altoparlante disse:
" Signore e signori, vi preghiamo nuovamente di
allacciarvi le cinture, stiamo per attraversare una
zona di turbolenza ".
L'aereo, un enorme quadrimotore in grado di ospitare
300 persone, sfrecciava verso nord-ovest 10
chilometri sopra la punta delle piramidi egiziane.
" Mia cara, da quassù è bellissimo. Le nuvole del
brutto tempo sono laggiù in fondo, incollate al
suolo. Quelle alte come noi sono soltanto cirri, le
più intrepide a salire ed inoffensive. Guarda! Noi
vediamo il rosso del tramonto in lontananza ma sotto
di noi, in Egitto, è già notte, vedi laggiù? E'
tutto buio ".
" Perché voliamo così in alto? ".
" Perché questa altitudine è l'ideale compromesso
per consumare poco carburante nei lunghi voli
intercontinentali. L'attrito, così in alto, è molto
minore per la rarefazione dell'aria, meno densa ma
ancora non così tenue da non creare una forza di
portanza in grado di sostenere l'apparecchio.
Siamo velocissimi, sai? 900 chilometri l'ora, cioè
in quattro secondi percorriamo 1000 metri".
" Sì! Ho visto che sbirciavi di continuo i dati di
volo che appaiono sullo schermo: altezza, velocità
del vento, temperatura esterna e così via ".
" Sì, è estremamente interessante, è la prima volta
che facciamo un viaggio così lungo ".
" Certo che col premio che ti hanno dato a Stoccolma
quattro settimane fa di viaggi di piacere ne potremo
fare molti, in futuro ".
I coniugi Duval, dovete sapere, si erano decisi a
concedersi finalmente quella stupenda vacanza all'
isola Mauritius proprio dopo l'annuncio, fatto in
ottobre, del prestigioso riconoscimento attribuito
dall'Accademia Svedese al chimico francese, che
aveva passato un'intera esistenza dedito
esclusivamente al lavoro ed allo studio ( in
particolare degli alti polimeri fluorurati, che
l'avevano innalzato al Nobel ).
Quindici giorni prima erano partiti dall'aeroporto
Charles de Gaulle di Roissy e, dopo due settimane di
sole al tropico del Capricorno, negli istanti della
discussione appena riportata si trovavano sulla via
del ritorno, 10.000 metri sopra il Nilo e circa alle
18 del pomeriggio di un 5 gennaio.
Ora stavano rievocando gli attimi più belli di
quella lieta vacanza adagiata nell'estate australe.
Il famoso scienziato, con gli occhi sempre
appiccicati alle alte nubi che stavano tagliando,
disse:
" Posso affermare che più delle spiagge bianchissime
incastonate di conchiglie e coralli, contornate dai
neri scogli vulcanici e immerse nelle varie tonalità
di blu dell'oceano indiano, mi ha colpito la
serenità con cui l'intreccio di razze che
costituisce la popolazione dell'isola affronta la
semplice esistenza quotidiana e l'armonia che regna
per ogni dove, nonostante le tante diverse religioni
".
" Già " lo interruppe la moglie " è incredibile che
ogni abitazione Hindù abbia in giardino quel piccolo
tempio bianco con, appesa a due alte canne di bambù,
una coppia di bandiere rosse sventolanti. Bellissimi
poi i templi Tamil, zeppi di statue colorate con le
tonalità più impensate, a differenza di quelli Hindù,
bianchi, semplici, spogli ".
" Sì, stupendi! E Hindù, Tamil, Cristiani e
Mussulmani vanno d'amore e d'accordo ".
" Forse perché si sposano solo se della stessa
religione: mogli e buoi dei paesi tuoi! ".
" Mogli e tartarughe dei paesi tuoi, in questo caso.
E sai cosa mi dispiace di più? ".
" Cosa? ".
" Non aver potuto assistere alla cerimonia del
Divali, che quest'anno cadeva il 4 novembre ".
" Che cosa è? ".
" Ho letto che è una delle più importanti feste del
calendario Hindù, e si tiene in onore della dea
Lakshmi, sposa del dio Vishnù. E' la dea della
bellezza e della ricchezza, dispensatrice della
fortuna. Ritorna sulla Terra in occasione del Divali
e visita le dimore solo di chi è di una pulizia
morale irreprensibile. Divali, sai, proviene dal
Sancrito " Dipavali " che significa " una fila di
luci ".
E' per questo motivo che si vedono dappertutto, la
sera della grande festa, lampade in terra cotta e
luci elettriche accese per guidare la dea verso le
case. L'isola Mauritius è illuminata da migliaia di
lampade e lumicini. Deve essere uno spettacolo
davvero indimenticabile! ".
" Ci ritorneremo per il 4 novembre, se proprio ci
tieni. Ormai puoi permettertelo, mio caro. E per
questo che hai comprato quella bella lampada in
coccio per il nostro caro nipotino? Vuoi
raccontargli la storia del Divali? ".
" Certo, gliela farò trovare nella calza della
Befana, domattina. Beata innocenza, ha nove anni e
crede ancora a queste favole! ".
L'esimio professore proferiva queste parole mentre
le hostess si accingevano a servire la cena, sempre
con lo sguardo incollato oltre l'oblò che, spesso e
resistente, garantiva loro un confortevole tepore, a
dispetto dei meno 50 gradi Celsius in cui
passeggiavano gli alti cirri.
Improvvisamente Duval scorse sulle bianche nubi
l'ombra di un….qualcosa, un puntino che pareva
procedere di concerto con l'aeromobile.
" Chi mai ci segue? " si chiese tra sé e sé ed
aguzzò la vista.
Il puntino si avvicinava velocemente aumentando nel
contempo di dimensioni.
Fino a quando monsieur Duval vide…….vide un'anziana
signora , in verità poco avvenente, che a cavalcioni
di una scopa ( utensile che viaggiava a 900
chilometri l'ora! ) procedeva in direzione parallela
all'aereo.
Duval era immobile. Osservava il proprio corpo
incapace di alzare un solo dito, paralizzato dallo
stupore. La signora all'esterno lo salutò con un
cordiale sventolio della mano destra e disse (Duval
lo intuì dal movimento delle labbra ):
" Buonasera, professore! ".
Il francese era sempre stato educatissimo, fin da
piccolo, e quindi si fece coraggio riuscendo infine
a spiaccicare un:
" Buonasera, ehm…madame".
Nessuno lo ascoltò, perché la moglie si era alzata
proprio pochi istanti prima per recarsi alla
toilette a rifarsi il trucco e gli altri passeggeri
erano impegnati nel consumare la cena.
" Dove va di bello, professore? ".
" Oh, beh, torno a casa mia, a Nizza. Sono stato in
vacanza alle Mauritius. Ma lei come fa a conoscermi?
".
" La sua fotografia era su tutti i giornali, qualche
settimana fa ".
" E lei cosa fa? " chiese Duval che non sapeva bene
come comportarsi ma a cui sembrava garbata quella
domanda.
" Devo essere in Sicilia tra due ore ".
" Perché, se non sono troppo indiscreto? ".
" Vado alla elezione di questa notte ".
" L'elezione? Quale elezione? ".
" Ma, professor Duval, andiamo! Che ingenuo! Non mi
dirà che non sa che stanotte arriva la Befana! ".
" Certo che lo so, non sono mica così tanto
ignorante! ".
" Appunto! Io mi reco, assieme a migliaia di altre
arzille vecchiette provenienti da ogni parte del
globo, alla riunione da cui uscirà la vincitrice,
colei che stanotte e domani percorrerà i continenti
per riempire le calze dei bimbi ".
" E questa ….riunione, come la chiama lei, questo
convegno insomma, si tiene in Sicilia? ".
" Certo! ".
" Forse a Taormina o ad Erice? " buttò là Duval,
tentando di azzeccarci.
" Ma no! " sorrise la vecchina " E' nella pancia del
vulcano ".
" La pancia del vulcano? ".
" Ma sì! Tutte noi ci ritroviamo tutti gli anni,
verso le 20 della vigilia dell'Epifania, all'interno
dell'Etna, nel quale si può entrare solo dalle
bocche aperte in superficie. Giunte là ci trucchiamo
un po', ci vestiamo di stracci scuri e poi ci
mettiamo pazienti in fila ad aspettare il responso
".
" Il responso? Sotto l'Etna? " Duval era
esterrefatto.
"Mais oui, monsieur!" " Forse mi prende in giro "
pensò Duval per un attimo.
" Aspettiamo tutte eccitate con ansia il responso,
insomma il nome della vincitrice…la nuova Befana".
" E ….chi fa parte della giuria? ".
" Giuria? Ma professore! Non lo sa che i meandri del
grande vulcano sono da tempo immemorabile la dimora
prediletta di Ade? Non ha studiato la mitologia
greca? ".
Il premio Nobel era incredulo.
" Non è possibile " pensò " Dunque, parbleu!
Cerchiamo di ragionare: io sono uno scienziato
neanche tanto male, una persona razionale, e sono
qui su di un aereo a 10.000 metri di altezza e… E
STO PARLANDO CON UNA SIGNORA, LA CUI MASSIMA
ASPIRAZIONE E' DIVENTAR BEFANA, SEDUTA SU UNA SCOPA
LA' FUORI! Ci deve essere una spiegazione. Che
diavolo mi sta succedendo? ".
" Ehi professore, ma mi sente? Ora io devo
sbrigarmi, mi aspettano. Volevo solo spiegarle
ancora che il dio delle tenebre ci passa
scrupolosamente in rassegna e poi assegna alla più
brutt…volevo dire alla più adatta il ruolo di
Befana. E' lui solo che decide. Beh…buonasera,
professore ".
Duval vide la scopa aumentare vertiginosamente di
velocità ed iniziare a precedere l'aereo nel suo
volo verso nord. La coppia ( signora più scopa )
stava diventando via via più minuta, fino a ridursi
nuovamente ad una piccola briciola, ad un puntino
che oramai surclassava l'aeroplano in rapidità.
La moglie ritornò in quel momento, vide il suo volto
e subito gli disse:
" Non ti senti bene? ".
" No…no, sto benissimo, merci " le rispose il
luminare Duval paragonando mentalmente, chissà
perché, la fila delle vecchine imbellettate in
attesa di Ade con i tanti lumi del Divali che
aspettavano Lakshmi. Non avrebbe potuto condividere
la prima parte del suo pensare con nessuno, neppure
con la consorte e quindi tacque: chi gli avrebbe
creduto riguardo ad un interessante colloquio tra un
premio Nobel ed una quasi-Befana?
Sdraiato sullo sconforto si mise a sfogliare, senza
vedere niente di ciò che i suoi occhi guardavano, la
rivista che teneva in grembo e rifiutò persino il
cibo ( " Tanto non ho appetito " fu il suo commento
rivolto alla gentile nonché efficiente hostess ).
Ma le sorprese, per l'illustre chimico, non erano
ancor terminate. Un'ora e mezza dopo, con il
cervello ancora tra le nuvole ( in tutti i sensi ),
trovò l'ardire di dare un'occhiata al panorama
attraverso l'oblò. Ormai era sera inoltrata e tutto
era avvolto dall'oscurità. In lontananza si
scorgevano le fioche luci degli insediamenti urbani,
piccoli o grandi, paesi o città.
Vide anche, sotto di lui, un fiume di color
arancione acceso, una cosa quanto mai inaspettata.
Comprese che stavano transitando sopra la bocca
enorme e spalancata dell'Etna, quel foruncolo della
Terra in quel periodo decisamente infiammato.
Era in atto in quei giorni, infatti, una consistente
colata lavica e piccoli massi ardenti e ceneri si
riversavano dal ventre del vulcano verso la grande
isola, con esplosioni aeree e scorribande terrestri.
" Forse Ade è un po' arrabbiato…" pensò il francese,
subito scacciando con un sorriso quella balzana idea
della sua fantasia. Le tenui luci segnaletiche di
posizione dell'aeroplano gli permettevano di
scorgere nelle vicinanze solo piccoli batuffoli di
cotone, le parti delle nubi più prossime e le uniche
illuminate.
Ma Duval vide anche…sembrava…ma sì! Come una nuvola
di moscerini, tanti piccoli punti neri che, visibili
solo per contrasto con il tenue biancore delle nubi,
correvano velocissimi in orizzontale verso il centro
del cratere e, una volta raggiunto quel luogo, si
buttavano a capofitto verticalmente
verso la grande famelica voragine sotto di loro.
Dalle fauci spalancate del pianeta zampillavano
lapilli incandescenti scagliati in aria a centinaia
di metri d'altezza……ed entravano invece centinaia di
puntini neri che, incuranti di possibili urti con i
pericolosi massi uscenti, si dirigevano decisi verso
la superficie.
Capì che quei punti altro non erano che le candidate
Befane, capì che effettivamente erano migliaia, che
l'arzilla nonnina non gli aveva mentito: migliaia e
migliaia di entità, somiglianti a vecchie streghe,
ognuna con relativa scopa, si ammassavano impazienti
di partecipare alla riunione.
L'arancione delle ferite della Terra si presentava
tappezzato dai neri punti delle vesti delle mature
signore e contornato dalle gialle luci delle
illuminazioni delle città della costa siciliana.
USCIVANO CENERI E LAPILLI ED ENTRAVANO …SCOPE E
ZITELLE!
Una scena indescrivibile, uno spettacolo al tempo
stesso infernale ed affascinante.
Non riuscì ad allungare il braccio verso la moglie
quel tanto che bastava a richiamare la sua
attenzione, proprio non ci riuscì. Giurò perciò a se
stesso di non fare mai, per nessun motivo, parola
con alcuno in futuro dell'accaduto, ma il resto del
viaggio vide un Duval cupo, distratto, stralunato,
colpito da quelle signore che si erano tuffate nel
vulcano.
" Chissà a quale originale idea scientifica starà
lavorando " pensò la moglie che conosceva bene le
sue stranezze.
Il volo però non riservò al chimico altre alchimie,
ma dato che abbiamo deciso di accompagnarlo sulla
via del ritorno ecco come andò a finire: i due
coniugi, come del resto il comandante, le hostess e
gli altri passeggeri, giunsero in tarda serata al
Charles de Gaulle, a Parigi, con un atterraggio
impeccabile. Dopo il meritato riposo notturno, i
nostri abbronzati turisti si imbarcarono alle prime
luci dell'alba del 6 gennaio per Nizza, e lì li
ritroviamo, lei sorridente e lui sempre imbronciato,
presso l'uscita passeggeri dell'aeroporto della
Costa Azzurra, dove la premurosa, giovane segretaria
del famoso personaggio corre incontro alla coppia
per offrire aiuto nel trasporto dei bagagli. Con uno
smagliante sorriso sul volto accoglie il proprio
principale con un:
" E allora, professor Duval, cosa le ha portato di
bello quest'anno la Befana? ".
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