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Narrativa

Lo shopping delle lingue di Massimo Acciai, Lingue di Antonella Pedicelli, Fiesta di Massimiliano Chiamenti, Città smarrita di Paolo Ragni, La parola di Anna Maria Volpini

Poesia italiana

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Massimo Acciai, Caterina Bigazzi, Miriam Cividalli Canarutto, Giuseppe Costantino Budetta, Andrea Cantucci, Chiara, Francesco Felici, Renato Lonza, Manuela Palchetti, Luciano Valentini, Anna Maria Volpini

Poesia in lingua

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, in lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Francesco Felici, Maria Pia Moschini, Julianna Vas-Szegedi

Teatro

La favola dello spettacolo di Liliana Ugolini
intervista di Massimo Acciai  

Aforismi

10 AFORISMI in poesia...
di Andrea Cantucci  

Saggi

José María Eguren di Enrico Pietrangeli
Scritture minimali, scrittori metropolitani di Caterina Rocchi

Recensioni

Marta di Antonio Sofia, recensione di Massimo Acciai
Disorder di Gianfranco Franchi
Comunque bella di Marco Boscaro, recensione di Marco Bazzato
Il fantastico mondo dei sogni di Sabina Rellini, recensione di Enrico Pietrangeli
C'è una spina che mi buca la vita di Sonia Cincinelli
C'era una volta un computer di Gianluigi Zuddas

Interviste

Intervista ad Antonio Sofia (autore di "Non ti chiederò niente" e "Marta")
di Massimo Acciai

dalla raccolta
COSI' SIA
 

di Anna Maria Volpini


*****
Così parlami ancora
la lingua della madre. Dimmi
"Io ti amo"
tre cortissime parole
come tre frecce aperte
dentro un cuore rosso
di carta.

Lingua. Parola. Parlami ancora.
Dammi speranza. Dillo
"Io ti amo"
mentre mi sfiori con le labbra
mi darai calore
o mi trapasserai
con lingua biforcuta?


*****
Così per lungo tempo
ti ho pensata. Ti avevo costruita
donna di parole, donna di carta
modellando il tuo linguaggio
in versi corti, con tanti punti
e a capo. Poi ti ho allargata
con esagerazione. Esuberante
il tuo messaggio oltrepassava una riga. Due, tre, tante. Ti ammaestravo
con tagliente ironia.

Così in poco tempo
ho digitato sul computer
tutte le tue parole,
pronta a lanciarti al mondo
in missione di pace.
Ma quando a ferragosto l'hard disk
si è rotto, mi sei scomparsa.
Ahi! Triste sorte. Ancor
prima di nascere sei morta.
Donna di parole. Donna di carta.


*****
Così di giorno
faccio meditazione in giallo.
Penso parole in giallo.
Non solo per scoprire
che differenza c'è
se c'è, tra quel colore e
le sue sfumature.
Gialla, la mia ossessione.

Anche di notte
faccio meditazione in giallo.
Spacco la mente,
spacco le parole.
Con la mente spaccata, scappo.
Scappo con la mia ossessione.
Così continuo.
Faccio meditazione in giallo.


*****
Così una attesa.
Attesa senza testimoni. Perché il fiore
di calla stanotte
apre il suo calice con l'indice puntato
bianco, verso il cielo.
Domani al mio risveglio mi troverà
nel suo splendore.
Così lui sa.
Attenderà la mia parola vergine per essere fecondato?
 

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