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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a
chiunque voglia inviare testi poetici, in una
lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i
più elementari principi morali e di decenza...
poesie in lingua
napoletana,
esperanto ed
inglese
Recensioni
Artico di
Francesca Mattoni -
recensione di Marco Simonelli
Impromptu di
Amelia Rosselli -
recensione di Marco Simonelli
Interviste
Intervista a Paolo Ragni:
scrittore e poeta
di Massimo Acciai
Arte a Milano
Isola nell'Arte a Milano:
un museo del futuro
di Alessandro Rizzo
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La giornata era molto fredda ma Geltrude e
Vasjlii sarebbero entrati egualmente in un bar perché avevano
molto da parlare; dovevano approfondire la reciproca conoscenza.
Geltrude e Vasjlii s'erano incontrati su internet in una delle
tante chat dove tutti "ciacolano" con l'uno e con l'altro ed
anche con più di uno. Tutti rigorosamente si chiamavano per nick
e se proprio non sparavano balle infiorettavano bugie con la
verità.
Loro si erano raccontati di abitare in quella cittadina: PC…
tranquilla nella pianura e facilmente raggiungibile da altre
città grandi e piccole.. Lei perché, da bambina, andava spesso a
trovare una zia; lui vi aveva abitato alcuni anni.
Ad un certo punto fra gli webnauti era scattata la molla che
dovevano assolutamente conoscersi di persona e fra un tira e
molla s'erano decisi darsi un appuntamento in via Garibaldi, la
quale non manca mai in nessuna cittadina che si rispetti, al
centro della "loro" cittadina.
Lui le aveva portato tre rose rosse, simbolo della passione che
ardeva in lui, anche se la conosceva appena, lei aveva portato
un involtino in cui c'era un dolce fatto dalla mamma, appena
comprato al bar della ferrovia. S'erano incontrati, come da
consegna che s'erano dati, sotto il numero 33, pensate se la
strada fosse terminata con il 31 non si sarebbero mai
incontrati, ma i ragazzi conoscevano bene la loro cittadina.
Avevano vagabondato lungo le strade fermandosi a guardare le
vetrine ma non riuscivano a scambiare molte parole disturbati
dallo spazio aperto.
Stavano diventando nervosi come all'appropinquarsi di un
temporale perciò dopo rapida consultazione decisero di riparare
in un bar e bere qualcosa di caldo per rinfrancarsi. Detto
fatto. Sbucati in piazza ove vi erano tre bar : il primo, "Bar
dello Sport" era affollato da avvinazzati avventori che
ascoltavano le telecronache delle partite allora tirarono
innanzi, il secondo "L'Arte del Tè" era frequentato da grasse
babbione in pelliccia che cicalavano come oche in un cortile,
finalmente raggiunsero il loro nido, c'era solo una coppietta
che si baciava come fosse in un'alcova. Visto che il bar,
sull'angolo della piazza Milano, aveva una saletta oscura in
fondo, entrarono e si diressero verso l'angolo più riservato.
Lui, ossequioso e bravo cavaliere, le porse la sedia, poi le
sedette accanto con le spalle al locale. S'avvicinò il barman e
chiese cosa ordinavano:" caffè no perché gia erano troppo
nervosi", al fin decisero per la camomilla; l'avrebbe riscaldati
nel corpo e raffreddati nello spirito, o così speravano. Dopo
cinque, sei minuti l'uomo tornò con le tazze e il bricco con
l'acqua bollente, depose il tutto sul tavolino ma non dava cenno
di allontanarsi, allora Vasjl spazientito: "Può andare non ci
serve altro che un po' di tranquillità, la signorina ed io
dobbiamo parlare". L'uomo fece dietro-front e borbottando "Ecco
altri due che vengono qui a fare i comodaci loro, metterò un
cartello che qui è vietato ai cani e alle coppiette". Vasjl
versò l'acqua bollente sul filtro nelle tazze poi s'avvicino
alla Geltrude. Vide che la corta gonna aveva lasciato scoperta
buona parte della gamba inguainata in una pesante calza scura a
ghirigori. Attirato ,ingenuamente, volle poggiare la propria
mano su tale attrattiva. Rapida carezza, forse troppo pesante,
lo raggiunse alla guancia e Trudy: "Eiiii!!!! Maleducato che fai
mi tocchi? tocchi le gambe? Che fai ci provi? Vasj divenuto di
tutti i colori e con sulla guancia quattro righe fiammeggianti,
rosse come gli stop delle auto, sbirciava per vedere la reazione
delle altre persone presenti. I due innamorati continuavano a
bagnarsi le labbra a vicenda dando segno che non avevano tempo
da perdere. Il barman sornione fingeva di non essere interessato
ma in effetti "E uno!!", voleva vedere come sarebbe finita la
tenzone. Vasj: Ssshiii! fai girare tutti gli avventori e mi
prendono per un molestatore."
"Perché non è cosi??" Trudy "Fai il provolino e non ti vuoi
assumere neppure le tue responsabilità?"
-"Nooo!!!" implora Vasj "Giuro!!! volevo solo entrare in
contatto, un ponte, una vicinanza, respirare la tua pelle, i
tuoi capelli, la tua prorompente personalità, auscultare il
battito del tuo cuore, bere le tue parole , - se non urli e non
emetti quei gridolini acuti - Insomma voglio sperdermi in te!" -
Riprende Trudy :"Ahooo!!! ma tu sei tutto matto, ho capito tu
vuoi palpeggiarmi, toccarmi, baciarmi e magari pure altro ch'è
meglio non dire!! ma chi ti conosce!!! ma che vuoi!!! cosa tieni
nella testa le pigne?? . Secondo te mi faccio toccare dal primo
venuto?? non sono una lucciola sono una ragazza onesta e
timorata. Tu invece sei il solito maschio prevaricatore e
violentatore ai cui piedi debbono cadere tutte le ragazze --
fossi almeno bello o un fisicaccio, macché sei da tre!!!!
Vasj :"Scusa ,scusa, non riesco a farmi comprendere , non
urlare, tutti ci guardano, quasi quasi ti saluto qui, credo sia
meglio, ho iniziato il discorso dal verso sbagliato e non c'è
verso di trovare il bandolo giusto. -- Comunque voglio dirti che
non ho neppure accarezzato l'idea di fare quelle cose che vai
dicendo, -- come i gatti fanno le fusa , volevo fare un pò di
fusa con te, bene, anzi male, hai preso la cosa dalla parte
delle spine allora è meglio chiudere qui prima che il discorso
degeneri.
-- Alzandosi -- Che fai? resti qui a sbollire oppure preferisci
che ti accompagno alla fermata del bus?
- Vorrei andarmene, mi sento a disagio, ho sbagliato tutto e non
so come rimediare perciò vado a farci una dormita sopra, la
notte sicuramente porterà consiglio".
Rimbeccò la Trudy :"Ahooo!!! ma tu sei tutto matto... e pure
scemo...vuole scappare ora, ma proprio non sai quello che devi
fare!!! Essere un Uomo!!! O No!!! "
>> FINALE così è se vi pare, ma si può cambiare<<
La Trudy gli prese la mano, costringendolo a sedere, gliela
portò sulla gamba, e vedendolo imbambolato fattasi in avanti gli
sussurrò all'orecchio:
"Baciami stupidino o aspetti si faccia notte!! Non vuoi più
sperderti in me? Non vuoi respirare la mia pelle, i miei
capelli, la mia prorompente personalità, auscultare il battito
del mio cuore, bere le mie parole? Non mi vuoi dolce come sono?"
- Gli prese la faccia con una mano e l'attirò a se.
Lasciamo i ragazzi fare un po' di ginnastica, così per
sgranchirsi, mentre la camomilla si raffredda nelle tazze e il
barista s'appisola dietro il bancone.
Scende leggera la sera mentre nei cuori aleggia l'amore.
24gennaio2006 La giornata era molto fredda ma Geltrude e Vasjlii
sarebbero entrati egualmente in un bar perché avevano molto da
parlare; dovevano approfondire la reciproca conoscenza.
Geltrude e Vasjlii s'erano incontrati su internet in una delle
tante chat dove tutti "ciacolano" con l'uno e con l'altro ed
anche con più di uno. Tutti rigorosamente si chiamavano per nick
e se proprio non sparavano balle infiorettavano bugie con la
verità.
Loro si erano raccontati di abitare in quella cittadina: PC…
tranquilla nella pianura e facilmente raggiungibile da altre
città grandi e piccole.. Lei perché, da bambina, andava spesso a
trovare una zia; lui vi aveva abitato alcuni anni.
Ad un certo punto fra gli webnauti era scattata la molla che
dovevano assolutamente conoscersi di persona e fra un tira e
molla s'erano decisi darsi un appuntamento in via Garibaldi, la
quale non manca mai in nessuna cittadina che si rispetti, al
centro della "loro" cittadina.
Lui le aveva portato tre rose rosse, simbolo della passione che
ardeva in lui, anche se la conosceva appena, lei aveva portato
un involtino in cui c'era un dolce fatto dalla mamma, appena
comprato al bar della ferrovia. S'erano incontrati, come da
consegna che s'erano dati, sotto il numero 33, pensate se la
strada fosse terminata con il 31 non si sarebbero mai
incontrati, ma i ragazzi conoscevano bene la loro cittadina.
Avevano vagabondato lungo le strade fermandosi a guardare le
vetrine ma non riuscivano a scambiare molte parole disturbati
dallo spazio aperto.
Stavano diventando nervosi come all'appropinquarsi di un
temporale perciò dopo rapida consultazione decisero di riparare
in un bar e bere qualcosa di caldo per rinfrancarsi. Detto
fatto. Sbucati in piazza ove vi erano tre bar : il primo, "Bar
dello Sport" era affollato da avvinazzati avventori che
ascoltavano le telecronache delle partite allora tirarono
innanzi, il secondo "L'Arte del Tè" era frequentato da grasse
babbione in pelliccia che cicalavano come oche in un cortile,
finalmente raggiunsero il loro nido, c'era solo una coppietta
che si baciava come fosse in un'alcova. Visto che il bar,
sull'angolo della piazza Milano, aveva una saletta oscura in
fondo, entrarono e si diressero verso l'angolo più riservato.
Lui, ossequioso e bravo cavaliere, le porse la sedia, poi le
sedette accanto con le spalle al locale. S'avvicinò il barman e
chiese cosa ordinavano:" caffè no perché gia erano troppo
nervosi", al fin decisero per la camomilla; l'avrebbe riscaldati
nel corpo e raffreddati nello spirito, o così speravano. Dopo
cinque, sei minuti l'uomo tornò con le tazze e il bricco con
l'acqua bollente, depose il tutto sul tavolino ma non dava cenno
di allontanarsi, allora Vasjl spazientito: "Può andare non ci
serve altro che un po' di tranquillità, la signorina ed io
dobbiamo parlare". L'uomo fece dietro-front e borbottando "Ecco
altri due che vengono qui a fare i comodaci loro, metterò un
cartello che qui è vietato ai cani e alle coppiette". Vasjl
versò l'acqua bollente sul filtro nelle tazze poi s'avvicino
alla Geltrude. Vide che la corta gonna aveva lasciato scoperta
buona parte della gamba inguainata in una pesante calza scura a
ghirigori. Attirato ,ingenuamente, volle poggiare la propria
mano su tale attrattiva. Rapida carezza, forse troppo pesante,
lo raggiunse alla guancia e Trudy: "Eiiii!!!! Maleducato che fai
mi tocchi? tocchi le gambe? Che fai ci provi? Vasj divenuto di
tutti i colori e con sulla guancia quattro righe fiammeggianti,
rosse come gli stop delle auto, sbirciava per vedere la reazione
delle altre persone presenti. I due innamorati continuavano a
bagnarsi le labbra a vicenda dando segno che non avevano tempo
da perdere. Il barman sornione fingeva di non essere interessato
ma in effetti "E uno!!", voleva vedere come sarebbe finita la
tenzone. Vasj: Ssshiii! fai girare tutti gli avventori e mi
prendono per un molestatore."
"Perché non è cosi??" Trudy "Fai il provolino e non ti vuoi
assumere neppure le tue responsabilità?"
-"Nooo!!!" implora Vasj "Giuro!!! volevo solo entrare in
contatto, un ponte, una vicinanza, respirare la tua pelle, i
tuoi capelli, la tua prorompente personalità, auscultare il
battito del tuo cuore, bere le tue parole , - se non urli e non
emetti quei gridolini acuti - Insomma voglio sperdermi in te!" -
Riprende Trudy :".Ahooo!!! ma tu sei tutto matto, ho capito tu
vuoi palpeggiarmi, toccarmi, baciarmi e magari pure altro ch'è
meglio non dire!! ma chi ti conosce!!! ma che vuoi!!! cosa tieni
nella testa le pigne?? . Secondo te mi faccio toccare dal primo
venuto?? non sono una lucciola sono una ragazza onesta e
timorata. Tu invece sei il solito maschio prevaricatore e
violentatore ai cui piedi debbono cadere tutte le ragazze --
fossi almeno bello o un fisicaccio, macché sei da tre!!!!
Vasj :"Scusa ,scusa, non riesco a farmi comprendere , non
urlare, tutti ci guardano, quasi quasi ti saluto qui, credo sia
meglio, ho iniziato il discorso dal verso sbagliato e non c'è
verso di trovare il bandolo giusto. -- Comunque voglio dirti che
non ho neppure accarezzato l'idea di fare quelle cose che vai
dicendo, -- come i gatti fanno le fusa , volevo fare un pò di
fusa con te, bene, anzi male, hai preso la cosa dalla parte
delle spine allora è meglio chiudere qui prima che il discorso
degeneri.
-- Alzandosi -- Che fai? resti qui a sbollire oppure preferisci
che ti accompagno alla fermata del bus?
- Vorrei andarmene, mi sento a disagio, ho sbagliato tutto e non
so come rimediare perciò vado a farci una dormita sopra, la
notte sicuramente porterà consiglio".
Rimbeccò la Trudy :"Ahooo!!! ma tu sei tutto matto... e pure
scemo...vuole scappare ora, ma proprio non sai quello che devi
fare!!! Essere un Uomo!!! O No!!! "
>> FINALE così è se vi pare, ma si può cambiare<<
La Trudy gli prese la mano, costringendolo a sedere, gliela
portò sulla gamba, e vedendolo imbambolato fattasi in avanti gli
sussurrò all'orecchio:
"Baciami stupidino o aspetti si faccia notte!! Non vuoi più
sperderti in me? Non vuoi respirare la mia pelle, i miei
capelli, la mia prorompente personalità, auscultare il battito
del mio cuore, bere le mie parole? Non mi vuoi dolce come sono?"
- Gli prese la faccia con una mano e l'attirò a se.
Lasciamo i ragazzi fare un po' di ginnastica, così per
sgranchirsi, mentre la camomilla si raffredda nelle tazze e il
barista s'appisola dietro il bancone.
Scende leggera la sera mentre nei cuori aleggia l'amore.
24gennaio2006
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