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Sei il mio rifugio,
ormai perduto,
ma forse questo importa?
In fondo, nei miei dirompenti
e caotici fragori di fuga,
finisco sempre là, sotto il tuo tetto
tranquillo e paffuto di silenzi,
di sorrisi sotto il tuo nasino bello.
Rifugio perduto, sì,
ma chi se ne importa!
Io ci vado lo stesso!
E lo trovo sempre caldo,
ondeggiante di pace
nella luce arancio del focolare.
Sempre là, sempre,
davanti alla tua sedia vuota.
Pisa, 30 giugno 2006
Ti sei quasi sorpresa al mio cercarti,
come se ormai non fosse più normale.
La tua sorpresa e contentezza
- ma che c'è da esser sorpresi!? -
han tagliuzzato, impercettibili,
le mie certezze ormai desuete,
e la tua euforia mi si è stretta addosso,
plumbeo e inconscio manto di tristezza,
fondendomi con l'orizzonte vuoto.
Pisa, 30 giugno 2006
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