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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a
chiunque voglia inviare testi poetici inediti,
in lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i più elementari principi
morali e di decenza...
poesie di Amanda Nebiolo,
Alejandro César Alvarez,
Paolo Del Rosso
Aforismi
Interviste
Paolo Adamo è autore del
romanzo "giovanile": Milano Baby'lone
intervista a cura di
Alessandro Rizzo
Recensioni
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Il vecchio pianeta aveva cambiato volto,
sebbene dallo Spazio continuasse a mostrare i consueti mari
azzurri, continenti e addensamenti di nubi. Sulla sua superficie
niente era più come prima. Le guerre erano scomparse insieme
agli eserciti, alle caserme, alle gerarchie militari e alle
bandiere. Il concetto di nazione non esisteva più. Le città
erano splendenti. Strade colossali e diritte, così lunghe che si
perdevano nella foschia della mattina, tessevano ciclopiche
scacchiere su pianure sterminate. I cieli erano solcati da
milioni di velivoli capaci di percorrere migliaia di chilometri
con un litro di acqua distillata, rilasciando nell'aria idrogeno
ed ossigeno come prodotti di scarto. Nelle campagne alberi e
piante crescevano rigogliose e sane, prive di parassiti e
insetti nocivi. Molte specie animali dannose all'uomo si erano
estinte e il loro posto nell'ecosistema era stato occupato da
forme di vita create in laboratorio. Il clima era regolato
artificialmente, con un complesso sistema di termostati che
mantenevano temperatura ed umidità costanti ventiquattr'ore su
ventiquattro, trecentosessantacinque giorni su
trecentosessantacinque. Regnava un'immutabile primavera. Il
progresso medico aveva sconfitto gli ultimi virus ed aveva
svelato il segreto per manipolare la materia vivente e renderla
autoriproducibile all'infinito, praticamente eterna. La Signora
vestita di Nero era andata in pensione, sostituita da una Dea
Solare. Ad ogni angolo di strada si distribuivano gratuitamente
pasticche e bevande della Felicità insieme ad iniezioni di
Immortalità. Erano cadute anche le ultime ipocrisie e gli ultimi
inganni dell'amore. Le nascite erano programmate in modo che per
ogni individuo di sesso maschile ne nascesse un altro di sesso
femminile, destinati ad incontrarsi fin da subito e a rimanere
insieme per tutta l'eternità. Naturalmente la popolazione
complessiva non variava mai nel corso dei millenni, per il
semplice motivo che da una certa data in poi non era più nato
nessun nuovo individuo se non per rimpiazzare morti rare ed
accidentali. Si manteneva un numero costantemente pari. Molti
dei vecchi mestieri erano scomparsi. Non esistevano più
prostitute, soldati, professori, poliziotti e carcerieri. Molte
parole erano scomparse dall'uso, nell'unica lingua globale che
permetteva la comunicazione tra i duecento milioni d'individui
che popolavano il pianeta, da un polo all'altro. Termini come
crimine, violenza, truffa, comando e sopraffazione non avevano
più alcun senso, relitti di un mondo ormai estinto. Agli
individui più infelici o sfortunati, molto rari, era riservato
un trattamento speciale che li compensava delle loro
frustrazioni. I lavori pesanti erano svolti da macchine
alimentate da una fonte di energia inesauribile, in grado di
ripararsi e mantenersi da sole. La popolazione si dedicava a
svaghi e divertimenti di ogni genere. Era possibile spostarsi da
un punto all'altro del globo in un'ora scarsa o, per chi
preferiva il teletrasporto, in una frazione di secondo. Erano
state create alcune colonie sulla Luna e stazioni orbitanti
attorno ai pianeti esterni, ma erano poco visitate: sulla Terra
c'era di che occupare il tempo in modo piacevole per millenni e
poi astronavi interstellari avrebbero coperto le distanze enormi
ma finite tra una stella e l'altra, tra una galassia e l'altra.
Da molto tempo era scomparsa qualsiasi forma di superstizione ed
idolatria. Chiese e templi esisteva ancora, conservati sotto
enormi cupole trasparenti in grado di annullare qualsiasi
effetto del tempo, studiati da storici che avanzavano ipotesi
fantasiose e quasi mai azzeccate sulla loro funzione. L'Uomo
aveva scoperto di essere solo nell'universo, di essere tutt'altro
che al centro di esso, e che tutto sommato non gliene importava
nulla. Esisteva un'unica Grande Religione con un Unico Principio
osservato da tutti: vivi e lascia vivere. L'Uomo non era mai
stato tanto forte e insieme tanto fragile come allora. Aveva
barattato la sua Sofferenza con la Felicità. [11/06/00]
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