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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a
chiunque voglia inviare testi poetici inediti,
in lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i più elementari principi
morali e di decenza...
poesie di Amanda Nebiolo,
Alejandro César Alvarez,
Paolo Del Rosso
Aforismi
Interviste
Paolo Adamo è autore del
romanzo "giovanile": Milano Baby'lone
intervista a cura di
Alessandro Rizzo
Recensioni
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Nelle notti di Primavera, quando la luce
irreale della luna , colora questa città infelice……..non sento,
Selinunte, il sorridere dei tuoi bimbi ed il canto delle tue
donne, né il vociare discreto dei tuoi mercanti.
La voce del silenzio profonda come il tuo sonno, penetra nel
sangue e addormenta la vita, segno ineluttabile di eternità.
La duna impietosa che circonda le tue mura, pesante cilicio
posta lì ad acuire il tuo dolore antico non mi fa sentire il
canto dei tuoi poeti e le note dei tuoi flauti e delle tue
arpe………forzato ed inutile, impazzito silenzio di piccoli uomini
che non sopprime l'altro silenzio di un'antica voce che
ostinatamente prorompe e sfida le vicissitudini meschine dei
tempi e l'alternanza degli indirizzi.
Il vento, con le sue quattro provenienze, modella le tue pietre
ed i propilei ridono al mare mentre il dolce Selino corre
sempre……….mormorio necessario al necessario contrappunto
nell'eterno concerto del canto dei canneti mossi dal soffio e
dal respiro degli angeli.
No!......... Non profanate i culti sempre vivi, non spegnete i
fuochi sacri sulle are dei templi e non disturbate il sonno dei
giganti buoni che proteggono i templi,non interrompete con
l'apertura delle tombe il sacro sonno eterno dei suoi abitanti;,
lasciate che i musei restino spogli, non rubate ciò che non vi
appartiene in nome dell'umanità; non serve il crisma della
scienza assurda, sciocca, inutile, impazzita, per penetrare nei
nostri misteri di ieri e di sempre!
Nelle notti d'inverno vengo a trovarti……..Selinunte mia,
veramente mia…………tutta mia, ritto sul precipizio dell'estremo
lembo di terra a picco sul mare……….e lì, nel crescendo del tuo
concerto fatto di vento, di pioggia, di mare, di tuoni e saette,
mi unisco parte del tutto al coro atonale della tua gente.
Anche se morissi in questa notte sarebbe trasumanare nella tua
esistenza che esiste al di là del mondo e della vita stessa.
Ti offro, Selinunte, le povere note del mio pianoforte e il mio
preludio che ascolti su queste parole e le mie canzoni, che da
sempre scrivo per te, che ti appartengono perché tu tiri fuori
dalla mia mente le parole e guidi le mie dita sulla bianca
tastiera, tu me le detti ed a te appartengono nell'abbandono dei
miei giorni inquieti e disordinati.
…. GRAZIE!
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