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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a
chiunque voglia inviare testi poetici inediti,
in lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i più elementari principi
morali e di decenza...
poesie di Massimo Acciai,
Dario De Lucia,
Amanda Nebiolo
Interviste
Intervista a Dario De
Lucia
a cura di Massimo
Acciai
Il Simposio di Poeti: Intervista a Giovanna
Salerno
a cura di Massimo
Acciai
Recensioni
Saggi
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Resoconto del Viaggio nelle
Province Occidentali
Cominciò con un giorno piuttosto
freddo, era estate, probabilmente l'inizio di
autunno, autunno inoltrato - per essere quella
stagione tirava certo molto vento, molto. Il vento
non si limitava a muovere le nuvole, a portare via i
gas di scarico delle automobili, a dondolare i panni
appesi ai fili ad asciugare; il vento agitava le
chiome dei sambuchi e dei cornioli, alleggeriva i
dolori e i pensieri, ci fece sentire la voglia di
partire. L'itinerario fu preparato in poco tempo.
Difficile fu trovare il titolo. Infine venne fuori:
"Viaggio nelle Province Occidentali". A quel punto
rifacemmo l'itinerario, non aveva più alcun rapporto
col titolo, rimaneva però sempre il vento tra i
sambuchi e i cornioli.
Quando la macchina fu caricata partimmo. Ricordo
benissimo, eravamo in quattro. Poteva anche darsi
una cosa diversa, forse in qualche modo viaggiavo da
solo, ma eravamo comunque sempre quattro. Le
province occidentali si dimostrarono una provincia
sola, forse nessuna, forse erano tutte le terre che
attraversavamo. Avevo un'idea molto precisa di tutto
quel che c'era da vedere, il programma era il più
libero possibile. Avevamo grande voglia di visitare
cattedrali, ponti, aree depresse, lontanissime
periferie. Egvis mi amava. La cosa più importante
era tenere i finestrini spalancati in autostrada,
era una meraviglia viaggiare a centotrenta,
arrampicarsi per le stradine di montagna, su per i
tornanti in mezzo ai boschi. C'è un punto bellissimo
vicino al mare occidentale: due o tre cavalcavia
autostradali, uno svincolo a forma di otto ed una
lunga teoria di tralicci dell'energia elettrica.
Erano bellissimi, puntati a braccia alzate verso il
cielo, sono portatori di leucemia. Quando ci
passammo accanto erano le sei del pomeriggio, le
cinque le otto, il cielo era viola e preludeva alla
pioggia, nell'aria era un sottile profumo di mare o
forse di montagna, l'autostrada si incassava tra le
valli... [leggi]
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