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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a
chiunque voglia inviare testi poetici inediti,
in lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i più elementari principi
morali e di decenza...
poesie di Massimo Acciai,
Dario De Lucia,
Amanda Nebiolo
Interviste
Intervista a Dario De
Lucia
a cura di Massimo
Acciai
Il Simposio di Poeti: Intervista a Giovanna
Salerno
a cura di Massimo
Acciai
Recensioni
Saggi
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Intervista a Dario De Lucia
Dario è una vecchia conoscenza
per i lettori che ci seguono da più tempo. Ci ha
regalato bellissimi versi in napoletano già dai
primi numeri della nostra rivista ed ha fatto parte
della redazione. Torna adesso con un nuovo progetto
artistico, contenuto in un cd, ed è di nuovo musica
e poesia. L'intervista che segue è stata fatta
tramite e-mail, mezzo che ci permette di superare
agevolmente ogni distanza geografica, nel mese di
novembre, quando l'opera artistica a cui facciamo
riferimento era ancora in fase di lavorazione.
Ringrazio Dario per la sua disponibilità e
gentilezza e soprattutto per la sua poesia con cui
continua a farci amare il suo bellissimo dialetto.
Cominciamo con i tuoi studi, la tua formazione
culturale.
Non ho mai amato studiare. Ho sempre preferito la
scuola della strada a quella tra i banchi. Mi sono
diplomato nel 97 come Tecnico delle Industrie
Elettriche ed Elettroniche ricordando con piacere
gli anni trascorsi insieme ad amici, e insieme alle
mie poesie, che a loro piacevano tanto.
C'è una poesia che senti come più
rappresentativa? Se sì, qual è?
Questa è una domanda molto difficile, anche perché,
tutte le poesie le sento rappresentative. Forse "Napule",
"Ngoppo 'o quartiere" e "L'ommo
'e merda" , sono quelle più esplicite e
sicuramente dal testo molto forte. Diciamo che
potrebbero rappresentare un po' lo spirito del
disco.
Quali sono stati i tuoi modelli poetici, gli
autori che hai amato di più, che hanno contribuito a
formare il tuo stile?
Io leggo pochissimo. Ma non nascondo che, come
modelli poetici, ho amato molto Eduardo De Filippo,
Totò e attualmente Nino D'Angelo, sicuramente il
miglior poeta napoletano in circolazione da una
decina di anni a questa parte.
Parliamo dei tuoi cd di musica e poesia. Qualche
anno fa è uscito "Tutta colpa della poesia"; opera
che ricordo bene anche per la mia piccola parte di
commento a due liriche. Com'era nato questo
progetto?
Il progetto "Tutta colpa della poesia" è nato dopo
alcune serate a teatro, dove erano di scena delle
mie poesie, che anticipavano una commedia teatrale
del regista e amico Pasquale Sannino. Fu un successo
e il pubblico applaudì tantissimo a questa
iniziativa. Decisi così di racchiudere 12 poesie in
un disco. Decisi di dare voce alle mie parole, che
molto spesso lette, non davano le emozioni giuste,
colpa anche di un dialetto che per noi napoletani è
facile parlare, ma difficile da saper leggere.
Parliamo del tuo ultimo lavoro, il disco " 'O
Lupo è addiventato Pecorella" (il lupo è diventato
pecorella), ancora in preparazione. Com'è
strutturato questo tuo lavoro? Com'è nato? Quando
uscirà? Dove si potrà reperire?
Questo disco rappresenta tanto per me. Ci sto
lavorando da oltre un anno, e non è facile gestire
il tutto, sia economicamente, sia per il tempo
necessario alla lavorazione. Non ho una casa
editrice alle spalle, fortunatamente e
sfortunatamente. Sono 12 poesie musicate dal maestro
e amico Paolo Convertito, racchiuse in un bellissimo
cofanetto con libro interno. Dodici poesie che
raccontano un po' la storia di tutti noi, che molte
volte vogliamo sembrare dei lupi, per tenerci a
galla in questa pessima società, ma che alla fine,
non siamo. La nostra fragilità ci paragona a delle
pecore, che seguono poi la massa, sotto gli ordini
di persone che non sono capaci di fare niente, vedi
la classe politica. Uscirà sabato 8 dicembre e sarà
in vendita ad un prezzo simbolico di 8 euro. Sarà
disponibile presso il mio sito (www.dariodelucia.it)
oppure in vendita alla fine di alcuni spettacoli che
terrò in giro per la Campania.
Quanto conta per te l'ispirazione, quanto la
tecnica? Sottoponi spesso i tuoi lavori ad un lungo
labor limae oppure ha maggior peso la spontaneità
del momento creativo?
L'ispirazione per me è tutto. Ho scritto poesie
anche in pochi minuti, compresa la pluripremiata "'O
dolore". Poca tecnica, molto cuore. Se la rima c'è,
ben venga, ma se non c'è non mi fermo di certo. La
spontaneità nello scrivere e nella vita credo possa
rendere noi persone, vere e al tempo stesso,
semplici.
Cosa pensi dei concorsi letterari?
Non li amo particolarmente. Soprattutto dopo aver
letto poesie che hanno vinto concorsi. Sembravano
filastrocche che si scrivevano all'asilo. Stupide e
senza senso.
Quale peso ha il retroterra culturale nella
creazione poetica?
Tantissimo. Io sono nato e vivo in una città bella
ma al tempo stesso difficile. Napoli ti da tanto
come può darti poco o niente. Bisogna sempre stare
con gli occhi ben aperti per affrontare le giornate.
Molte poesie raccontano di storie della mia terra.
Diciamo che, se fossi nato in un'altra città, forse
adesso non avrei scritto nemmeno una poesia.
Vorrei soffermarmi con te sulla scelta di
scrivere in napoletano piuttosto che in italiano.
Io credo che il napoletano sia una lingua poetica di
per sé. Una frase detta in italiano può sembrare
scontata e troppo sdolcinata. Quando però la si dice
in napoletano, questo cambia. Il mio dialetto è
bello perché da secoli viene cantato, scritto,
studiato e portato in tutto il mondo, forse come
nessun dialetto italiano.
Scrivendo in napoletano, capisco che forse le mie
poesie non andranno oltre la Campania. Ma se
veramente si vuole capire il significato delle
parole, basta studiare un po' del nostro dialetto,
oppure leggere le traduzioni che ci sono nel libro.
Qual è la visione che hai della donna?
Caro Massimo, la donna, almeno secondo la mia
opinione, resta la poesia più bella che la natura
potesse scrivere. Dolce, profumata, sensibile,
romantica, passionale, dalla metrica rotonda e
sensuale.
Ho dedicato tempo fa, una poesia alla mia ragazza,
dal titolo " 'A primavera d' 'o core " (La primavera
del cuore) perché ogni donna, credo, possa essere
come una primavera, capace di risvegliare in noi
uomini, ogni senso, anche quello più nascosto.
Progetti per il 2008?
Spero di portare in giro il mio progetto e il mio
disco. E spero anche che, molte persone si
avvicinino alla poesia, in particolar modo ai
giovani, che oggi risultano sempre più vuoti di
emozioni, legati troppo alla massa, che li vuole
sempre tecnologici e con abiti firmati. E il cuore?
E l'anima? E poi naturalmente dobbiamo gioire,
perché alla fine, "'O lupo è addiventato pecorella".
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