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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a chiunque voglia
inviare testi poetici inediti, in lingua diversa
dall'italiano, purché rispettino i più
elementari principi morali e di decenza...
poesie di Massimo Acciai,
Manuela Léa Orita,
Iuri Lombardi,
Tetiana Anatolivna
Vinnik
Recensioni
In questo numero:
- "L'amore ai tempi del Cavaliere" di
Francesco Vico
- "I Figli del serpente" di G.L.Barone
- "Il confessionale e l'apostolato" di Liliana
Ugolini
- "Venite Venite B-52" di Sandro Veronesi,
recensione di Stefano Gecchele
- "L'Oasi e la neve" di Monica Osnato,
recensione di Simonetta De Bartolo
- "L'amore arreso" di Zhang Ailing, recensione
di Rita Barbieri [pdf]
- "Belfine" di Paolo Ragni
- "L'ultima estate a Famagosta" di Paolo
Ragni, nota di Massimo Acciai
- "Adventurae" di Paolo Ragni
- "Racconti persi e dispersi" di Paolo Ragni
Incontri nel giardino
autunnale
Articoli
Letteratura per la Storia
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Desiderio della notte
Nicolò Maccapan
Che magnifico viso mi abbagli.
Sei una delle cose più incredibili che sia mai
entrata nella mia macchina sai?
Sei sempre stata un mio desiderio. Scusami se te lo
dico così, ma nel guardar la tua luminescenza posso
spegnermi, accudito dal tuo sguardo, fiero, ad
aspettar nell'immobile tuo...
Ammirarti. Pensare con angoscia quanto poco tempo tu
starai qui con me...
Non dire nulla perfavore, rimani candida, rimani mia
nel vibrare del finestrino, al superare della
macchina che ci affianca e se ne va via, non notando
la meravigliosa speranza che mi stai dando,
brillando dal cruscotto al baule.
Non sono molto bravo nelle confessioni d'amore.
Capiscimi.
Forse questa non è la migliore che ti abbiano fatto
nella tua vita, ne sono certo.
Almeno altri dieci che posso vedere ogni giorno
t'hanno detto t'amo.
Perdonami se non ho avuto il coraggio di dirtelo
prima.
Ti osservo da molto tempo sai? Prima ancora che tu
t'accorgessi di me.
Ho notato che il tuo viso giovane era solcato, forse
la tua pelle non è neancora guarita, maturando. Ma
questo a me non interessa.
No! Perfavore, non dirmi nulla, non dire niente.
Non ho sbagliato a non rendermi parte della tua
vita, prima.
Io non sono come gli altri che t'hanno voluta far
loro, cantando serenate e danzando baldanzosi in
prati notturni.
Io non ho ambizioni di possessione, io non sono
egoista.
Quando ti guardo il mio sangue inizia a muoversi
veloce, ondeggiare, con la stessa determinazione
delle maree, di quel mare in burrasca che solo tu,
plachi e agiti, al comparir sul mio cammino,
donandoti al mio sguardo.
Non sono degno di possederti, nemmeno di mentire
d'averti avuta ed essere divenuto divino come te.
So che alcuni sono riusciti ad averti, ferendoti
poi, trafiggendo il tuo cuore e non capendo, che
raggiungendo il tuo amore, questo, andrà perduto.
Quindi desidero che tu sia mia, ma non avvicinarti
te ne prego.
Mi basterà osservarti, sdraiarmi sul mio sedile
abbassato illuminato da tutto il tuo splendore,
mentre ti prego, mentre m'addormento e sogno
speranzoso che la prossima notte arrivi presto...
Oh mia luna quanto t'amo.
Desiderio della notte
Nicolò Maccapan
Mi disgusta
il mio lavoro secerne odore
quasi quanto tu incantata
renda intriso il mio naso
del tuo profumo
Per questo ora son scrittore
non per stringer penna ancora
ma per ambir avidamente
la tua bianca, fredda pelle
cosparsa di quel profumo comune
che han mille donne
e cento ancora, ma
solo con te
quell'abominio di sensazione
resta unico e indescrivibile.
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