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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a chiunque voglia
inviare testi poetici inediti, in lingua diversa
dall'italiano, purché rispettino i più
elementari principi morali e di decenza...
poesie di Lucia
Dragotescu, Andrea
Fontana, Manuela
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Zulira (prima parte)
di Antonella Pedicelli
Mia nonna si chiama Zulira; in
famiglia abbiamo sempre cercato di capire perché il
suo Destino l'avesse caricata di un peso così
bisontesco fin dai primi vagiti….ovviamente ancora
nessuno ha trovato la chiave giusta per svelare
questo arcano mistero e così ogni sorta di orecchio
umano, al sentir pronunciare tale "distintivo
personale nominale", decide di ritirarsi sulle alte
vette dell'Everest per attutire il rimbombo
sgraziato di tutte quelle lettere messe insieme.
Quando poi, forzando e scassinando la serratura
uditiva, il suono riesce a raggiungere il punto di
"x" della corteccia cerebrale e si arriva alla
consapevolezza dello "sgorbio" verbale, dalla bocca
fuoriescono sillabe vaghe in cerca di un molo su cui
attraccare senza causare troppi danni all'incerta
quiete dei tanti suoni fratelli, figli però di
miglior padre e miglior madre (verbale!).
Mia nonna fu generata nel nobile borgo il cui nome
si può leggere in entrambi i sensi di marcia: Onano!
Un condimento di suoni ed emozioni fortemente
extraurbano, quasi marziano, dove gli incontri con
il popolo indigeno locale risultano ogni volta
speciali e speziati! Ogni cittadino onanese conosce
a memoria il proprio albero "ginecologico", per
rispondere prontamente alla famosa domanda:"-"Ma di
chi sei figghiu?"! Senza nascondere il minimo
indispensabile, di quel che ufficialmente viene
chiamato "pudore", la nonna Zulira ha sempre saputo
(coraggiosamente istruita dalla famiglia natia) di
appartenere alla dinastia delle "cachette", nobile
casata di incerta origine, il cui nome si lega
(molto probabilmente) alla vicenda di un antico
antenato, rinchiuso per sbaglio nel cimitero del
paese e costretto ivi a sostare per tutta una notte,
in cui tuoni, fulmini e saette fecero a gara per
dare il meglio di se stessi! Tale non ben
identificato personaggio, destatosi da cotanta
infausta confusione, si accorse di recare seco,
gravosamente appesantito, un carico di notevole
"mole"che aveva radunato, a mo' di festa popolare,
le ben note mosche latrine del paese, conosciute e
temute dai poveri asini locali e dai loro nobili
padroni. L'odore limaccioso solleticò il naso dei
primi sventurati conoscenti e si diffuse, a suon di
mazurca stonata, tra gli antri più nascosti dei
vicoli onanesi, salendo fin sopra i tetti delle
candide dimore, cullate dal boato di ruggenti
tramontane e ora avvolte da nuovi rigogliosi "venti"
di ben altra natura!
Conosciuta, attraverso racconti più o meno
veritieri, la sua "ginecologica"origine, mia nonna
cercava di superare in velocità ogni accenno, da
parte di paesani e non, alla sua "casata"; ne venne
fuori un circuito di Formula Uno in cui ogni curva
pericolosa rappresentava la parola "Cachette"….
(fine prima "puntata")
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