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Narrativa
Poesia italiana
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a chiunque voglia
inviare testi poetici inediti, in lingua diversa
dall'italiano, purché rispettino i più
elementari principi morali e di decenza...
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Intervista al prof. Giacomo Corna
Pellegrini, geografo
Egr. prof. Alle scuole medie
inferiori la mia prof (brutta e antipatica) mi
diceva di prendere il libro di geografia e
riassumere in solitaria tutta la disciplina sia che
si trattasse di regioni, stati, città. Una maniera,
per me dolce, di naufragare in una marea di dati da
memorizzare. Perché la scuola sottovaluta la
geografia?
Probabilmente molti insegnanti confondono la
Geografia con la Toponomastica. In realtà è giusto e
necessario conoscere e riconoscere il nome dei
luoghi, vicini o lontani, ma ciò è soltanto un primo
passo della conoscenza geografica.
Il passo successivo è certamente quello
cartografico, mediante il quale si localizza
esattamente il territorio e si comincia a prendere
consapevolezza delle sue caratteristiche fisiche e
naturalistiche: posizione, morfologia, caratteri
climatici, ecc.
Altre informazioni riguardano però anche i caratteri
antropici del territorio: popolazione, economia,
struttura sociale, ecc.
Tutto ciò è ancora soltanto descrizione sintetica
della realtà. Il bello della Geografia comincia solo
a partire di qui: con il tentativo di spiegare
perchè quella realtà è o appare come è stata
descritta.
La risposta viene trovata attraverso la ricerca di
molte discipline; in particolare nella storia
geologica della Terra, per i caratteri fisici, e
nella storia umana, per quelli antropici.
Dare spiegazione, la più esauriente possibile, della
realtà territoriale è il vero senso della Geografia.
Facendomi una dedica lei mi scrisse: a uno
studente che ama la geografia, gli auguri di
continuare a considerarla uno strumento per capire e
per vivere. Un suo libro la definisce un desiderio
di viaggiare e capire. Lei ha dedicato tutta la vita
alla scienza geografica cosa l'ha appassionata
allora e cosa ancora la appassiona
Della Geografia della Terra (e del viaggiare per
conoscerla da vicino) mi appassiona appunto l'
emozione di conoscerla e il tentativo di capirla,
spiegarla, decodificarla.
Mi sembra che cercare di capire i caratteri dei
diversi luoghi del mondo e dei mille popoli che li
abitano sia anche un modo di rispettarli nella loro
effettiva realtà, forse di apprezzarli meglio,
talora addirittura di amarli.
Se non posso fare molto per farli vivere meglio,
posso almeno tentare di conoscerli meglio!
Il viaggio è un insieme di immagini mediate dalla
propria scientificità e dalla propria anima. Lei
scriveva che è un modo per conoscere se stessi e
viaggiando in tutto il mondo probabilmente saprà
confermarmi questa asserzione in maniera magistrale
Confrontarsi con altro da noi, paesaggi o persone,
comporta sempre guardarsi anche un poco allo
specchio, capire in che cosa noi siamo diversi da
ciò con cui ci confrontiamo.
Se questa riflessione è profonda e sincera, essa ci
aiuta dunque anche a conoscere meglio noi stessi.
Spesso per me, ma credo anche per molti altri,
viaggiare ha significato meditare sulla mia vita
passata, fare propositi per quella che continuerà
dopo il viaggio.
Proprio la diversità della vita di coloro che si
incontrano durante un viaggio (ma anche leggendo un
libro o guardando un film) induce talora a rimettere
in discussione le proprie abitudini e comportamenti,
perfino i propri modi di pensare.
Pur girovagando nel mondo lei ama Milano, ama
ancora passeggiala. Come ha visto cambiarla?
Vivo questa città da tanto tempo e vi ritorno sempre
con passione, tutte le volte che me ne allontano. Ne
vedo tanti difetti, ma anche tanti aspetti positivi.
La amo forse soprattutto perchè la conosco
abbastanza bene, in quartieri e in abitanti,
studenti, colleghi, amici.
Credo che non potrei amare tanto il mondo se non
avessi un aggancio profondo con le mie radici
italiane, lombarde, milanesi, camune. Sono la rampa
di lancio e di approdo delle mie conoscenze.
Vedo Milano cambiare, come del resto tanti altri
luoghi del mondo cambiano con grande rapidità.
Considero un privilegio l' osservazione di questi
cambiamenti, quasi una Geografia dinamica, di cui è
importante capire le direzioni di mutamento, le
ragioni tecniche, sociali, ideologiche di quelle
continue novità.
E' un poco anche capire come e perchè ognuno di noi
cambia ad ogni ora, talvolta per precisa volontà,
altre volte soltanto perchè così ci propone la
nostra vita. Mi piace accettarla come essa viene,
coglierne le molte offerte, considerare il
privilegio di vivere ogni esperienza.
Oggi la geografia diviene diversa e preziosa…
E' il titolo del mio ultimo libro, ove ho cercato
sapere geografico in personaggi i più diversi:
pittori, filosofi, psicologi, letterati, economisti,
politici. In molti di loro ho scoperto lo stesso
gusto mio di cercare di capire il mondo: li ho
dunque eletti Geografi ad onorem.
Auguro a tutti di guardare il mondo con occhi
geografici: per tentare di capire, per rispettare,
per comunicare affetto e simpatia. La conoscenza
diventa allora partecipazione.
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