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Questa rubrica è aperta a chiunque voglia
inviare testi poetici inediti, in lingua diversa
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Decadent Doll: Intervista
a Maddalena Lonati
Di
cosa tratta il tuo romanzo?
E' sempre piuttosto complicato dover riassumere un
libro in poche frasi. In Decadent Doll la
protagonista, Lucrezia, è affetta da schizofrenia, e
la sua malattia, che peggiora negli anni, la porta a
creare dimensioni parallele nelle quali rifugiarsi
allontanandosi dal mondo reale. Crea personaggi
immaginari e va alla ricerca di situazioni sempre
più particolari, sempre più estreme, perché incapace
di accettare la realtà e la normalità della vita.
Lucrezia è alla ricerca compulsiva di risposte che
diano un senso alla sua esistenza, ma ogni suo
tentativo fallisce. Con l'aggravarsi della malattia
rifiuta sempre più i sentimenti e col tempo si
trasforma nell'archetipo della Domina, diventa un
essere apparentemente privo di emotività. Così
anestetizzata dai sentimenti sperimenta ogni tipo di
perversione e di dissolutezza solo per poterla
studiare, le persone per lei divengono solo dei
soggetti da osservare e catalogare nella sua ricerca
antropologica. Studia se stessa e gli altri con il
massimo distacco, con rigore scientifico. Grazie
all'aiuto di uno psichiatra recupera lentamente il
suo equilibrio ed arriva all'accettazione di sè, ma
è soprattutto grazie all'aiuto di un uomo che si
innamora di lei che torna a vivere. E' un rapporto
conflittuale ma stimolante, e con il suo appoggio e
la sua dedizione intraprende un doloroso cammino che
la porta a riappropriarsi dell'autostima. Sono molte
le storie e le situazioni parallele in Decadent doll,
la trama di snoda su più livelli che confluiscono
tutti verso un finale imprevedibile.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Ho sempre nutrito una profonda passione per la
lettura, sin da quando ero piccola. I libri sono una
presenza costante ed indispensabile nella mia vita,
il posto che occupano è di assoluto rilievo. La mia
formazione è basata prevalentemente sui classici,
credo siano fondamentali per imparare a scrivere, ma
le mie preferenze ovviamente hanno oscillato e sono
cambiate col trascorrere degli anni. Un punto di
riferimento fisso però è sempre stato rappresentato
dai Decadenti, che sono tuttora i miei preferiti. Mi
affascinano per la loro ricerca estenuante della
bellezza e per gli esiti virtuosistici a cui la loro
sperimentazione è approdata.
Amo i versi evocativi dei poeti maledetti, Mallarmè,
Rimbaud, Verlaine, Baudelaire, ma soprattutto i
romanzi dei Decadenti: il delirio immaginifico di
Huysmans, il cinismo ineguagliabile di Oscar Wilde,
la musicalità di D'Annunzio. Ovviamente la mia
predilezione per i classici spazia anche in altre
correnti ed altre nazioni, quindi ho letto molto i
russi come i sudamericani, gli scrittori dell'Est
Europa come quelli del Nord; ho sempre cercato gli
stimoli più diversi per avere una panoramica
completa.
Uno dei miei libri preferiti è " Lolita" di Nabokov,
uno dei più straordinari romanzi che siano mai stati
scritti. Nabokov rientra sicuramente fra i più
grandi talenti del '900.
Per quanto riguarda i contemporanei, ho avuto il
piacere di leggere dei capolavori che mi hanno
aiutata nel mio percorso formativo, ad esempio " Le
confessioni di Max Tivoli" di Greer, " Il profumo"
di Suskind, " L'amante" di Margherite Duras, " Il
danno" di Josephine Hart. Trovo che questi romanzi,
per quanto completamente diversi fra loro, siano
accomunati da livello stilistico altissimo.
Leggere moltissimo, confrontare gli stili e le
tematiche dei vari autori, studiarli a fondo è il
primo indispensabile passo per imparare a scrivere.
Da dove trai ispirazione per le tue storie?
Non
credo nell'artista folgorato dall'ispirazione che si
mette a scrivere di getto e partorisce il
capolavoro. E' una visione romantica, di sicuro
suggestiva, ma molto lontana dalla realtà. Il lavoro
della scrittura è meticoloso, fatto di ricerche
approfondite sugli argomenti trattati, infinite
revisioni, tagli drastici, rimaneggiamenti,
dedizione costante. E' però vero che, prima di tutto
questo lento processo, si viene attraversati da
un'idea che poi si svilupperà. E' solo un seme che
poi va piantato e coltivato, ma è indispensabile che
ci sia. E questa idea può essere colta un po'
ovunque: dallo stralcio di una conversazione sentita
per caso, da un quadro visto in una mostra, da un
ricordo remoto che poi viene rielaborato. Tutto può
fornire degli spunti validi, bisogna solo saperli
cogliere. Per uno scrittore è indispensabile
allenare la propria attenzione, il proprio spirito
di osservazione perché tutto può essere trasformato
in romanzo, tutto serve. Giro sempre con un blocco
per gli appunti perché in qualunque momento potrei
annotare qualcosa che poi mi tornerà utile, è
importante non lasciarsi sfuggire le idee. Per
quanto riguarda i racconti, parto in genere da
un'immagine, il primo stimolo è normalmente visivo.
Per Decadent Doll invece, essendo un romanzo e
avendo quindi una scrittura di più ampio respiro e
con un intreccio decisamente più complesso, ho
sviluppato il tema che desideravo trattare
declinandolo negli ambiti più diversi. Sono partita
dal desiderio di voler parlare di un personaggio
schizofrenico, e da lì mi sono chiesta come avrebbe
interagito con la realtà, quali scelte avrebbe
compiuto, quali problemi avrebbe affrontato. Ho
delineato tutta la trama avendo ben chiaro quello
che avrei voluto scrivere, finale compreso, ma i
dettagli, molte situazioni, così come anche alcuni
personaggi sono nati strada facendo. E' stato molto
stimolante creare i personaggi, per renderli
credibili li ho immaginati nei minimi dettagli, li
ho visualizzati come se fossero persone reali, ho
creato il loro aspetto, la loro personalità, le loro
manie, le loro debolezze, il loro passato, e solo
quando li ho avuti perfettamente nella mia mente li
ho fatti interagire con gli altri all'interno della
trama. Sono stati dapprima delle creazioni singole,
ho compilato la loro biografia dettagliata, solo
così penso possono essere convincenti e sembrare
reali, non volevo rimanessero bidimensionali.
Soprattutto la creazione di Lucrezia, la
protagonista, è stata una vera e propria sfida per
la sua complessità mentale.
Perché scrivi sempre in prima persona?
Scegliere di scrivere in prima piuttosto che in
terza persona dà un'impostazione totalmente diversa
alle proprie opere, non può essere una scelta
arbitraria. Come per tutti i miei racconti, ho
scelto la prima anche per Decadent Doll perché mi
permette una maggiore aderenza con la storia che
narro, mi consente di vivere più visceralmente le
vicende che desidero trasmettere al lettore. Si crea
una maggiore empatia con chi sta leggendo, quasi
come se la protagonista si stesse confidando con chi
sfoglia le pagine del romanzo. Io ho bisogno di
immedesimarmi nei personaggi che creo per renderli
plausibili, come un attore che si prepara per la
parte e si convince che, almeno in quel momento,
quella è la sua realtà. Non posso mettere una
barriera fra me e i personaggi, mi devo calare nel
ruolo scavando in me alla ricerca delle sensazioni.
E' un processo talvolta doloroso. In Decadent Doll
ci sono situazioni estreme, e trovare in me le
risorse per trasmettere le emozioni che Lucrezia
stava provando è stato arduo. Scrivere in prima
persona mi permette anche di enfatizzare
maggiormente la componente psicologica del
personaggio e di attingere liberamente alle sue
riflessioni. Essendo un romanzo a sfondo psicologico
è risultata utile questa impostazione.
Perché hai scelto tematiche così dure da
affrontare?
E' stata una sorta di sfida con me stessa. Cerco di
mettermi sempre alla prova sperimentando in
territori complicati, così da trovare continuamente
nuovi stimoli. In questo caso ho deciso di parlare
di schizofrenia, di prostituzione, di droga, di
perversione, tutti temi molto difficili da
affrontare e da gestire. Volevo dimostrare che si
può trattare di certi temi senza indugiare in
particolari morbosi, senza compiacersi di inutili
volgarità fini a se stesse. In Decadent Doll non ci
sono scene volgari, ero molto più interessata alle
motivazioni psicologiche che hanno condotto Lucrezia
a compiere certe scelte piuttosto che alla
realizzazione delle stesse. Ho cercato quindi di
mantenere alta l'attenzione del lettore senza
ricorrere al facile espediente delle scene di sesso,
credo che avrebbero banalizzato il libro e comunque
non era quello il mio scopo.
Tu scrivi anche racconti, recensioni, hai una
rubrica sui gioielli d'epoca. Qual è la forma
espressiva che preferisci?
Ogni argomento, ogni ambito necessita di uno stile
diverso, di un approccio e di una struttura
differente. Sono tutte forme espressive per me molto
gratificanti, anche se lontane fra loro. Per me è
una fortuna poterle sperimentare tutte, mi consente
di allenarmi costantemente nella scrittura spaziando
attraverso varie modalità. Senza contare che posso
recensire mostre d'arte, che io adoro, e così
approfondire anche questo mio interesse. I gioielli
d'epoca poi sono uno dei miei argomenti preferiti,
li studio da molti anni, ed è splendido poter
scrivere della loro evoluzione stilistica dall'Art
Nouveau agli anni '40 facendo continui riferimenti
al contesto storico, sociale ed artistico. I
racconti invece mi permettono di acquisire agilità e
ritmo dovendo comprimere una storia in così poche
battute.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Di cosa
ti stai occupando?
Innanzitutto mi sto occupando della promozione di
Decadent Doll. E' importante riuscire a dargli
visibilità. Poi, come sempre, sto pubblicando
racconti e recensioni, oltre alla rubrica sui
gioielli d'epoca, mia grande passione. Sto scrivendo
un catalogo sulle pietre preziose, un progetto
abbastanza sperimentale nell'impostazione. Sarà
molto più un libro che un catalogo, e soprattutto il
punto di vista è insolito. E mi sto occupando del
secondo romanzo, che sarà totalmente diverso dal
primo. Ho infatti sempre bisogno di stimoli nuovi,
per questo non amo ripetermi ma preferisco
percorrere strade per me ancora sconosciute. Inoltre
inizierò ad insegnare scrittura creativa, mi
piacerebbe riuscire a trasmettere la mia passione
per quest'arte e fornire almeno i rudimenti per
approcciarla.
Dove si può acquistare il tuo romanzo?
E' distribuito in molte librerie, ma se non si
dovesse trovare i librai possono ordinarlo tramite
il fax 0766/23598 o mandando una mail a
amministrazione@prospettivaeditrice.it Oppure si può
acquistare in internet sui siti
www.prospettivaeditrice.it ,
www.internetbookshop.it .
video di you tube:
http://www.youtube.com/watch?v=xTCsn_3zDaA
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file mp3 pubblicitario]
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