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Questa rubrica è aperta a chiunque voglia
inviare testi poetici inediti, in lingua diversa
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Intervista a Fabio e Fabrizio
Valenza
1) Sono rimasto molto
incuriosito dal romanzo "Geshwa Olers e il viaggio
nel Masso Verde" che nasce insieme ad un cd della
colonna sonora del romanzo stesso. Come e quando
nasce questo progetto? Musica e scrittura hanno
proceduto in modo parallelo? Come esattamente?
(Fabrizio) Il progetto "Storia di Geshwa Olers",
unico romanzo che comprende sette volumi (di cui il
primo e il secondo già pubblicati e disponibili per
il download sul blog
http://geshwa.splinder.com ), nasce sul web nel
febbraio del 2007. Decisi di mettere a disposizione
del pubblico di internet questa storia nata dalla
fantasia e dal mio rapporto con Dio, coniugando il
tutto nell'ambito di un nuovo genere letterario,
denominato Med-Fantasy e da me sviluppato nel
romanzo e concettualmente diffuso. Il successo è
stato piuttosto veloce e sorprendente: oltre 5000
download del primo volume nell'arco di otto mesi (e
continuano tuttora, sebbene ormai ne abbia perso il
conteggio).
La musica non è arrivata subito. Sebbene fin
dall'inizio abbia pensato a dotare "Storia di Geshwa
Olers" di una serie di corollari resi possibili dai
mezzi di internet, solo in un secondo momento ho
pensato di chiedere a mio fratello, compositore e
arrangiatore, di creare "A fantasy soundtrack"
ispirata ad alcune scene del primo volume. La musica
è stata composta in un secondo momento rispetto al
romanzo.
2) Il romanzo va letto ascoltando la musica del
cd?
(Fabrizio) Il romanzo trae sicuramente vantaggio
dall'ascolto della musica di Fabio, dal momento che
questa è come un approfondimento rispetto alla
narrazione stessa. Tuttavia la colonna sonora gode
di un'autonomia notevole. È possibile seguire
l'avvicendarsi della storia del primo volume anche
solo ascoltando la musica, questo grazie alla grande
abilità di mio fratello nel creare situazioni
musicali emotivamente complete.
L'idea basilare della composizione della musica
(così come delle illustrazioni di "Storia di Geshwa
Olers") è che la colonna sonora costituisca un modo
differente per narrare la stessa storia. Di per sé,
dunque, è autosufficiente.
3) Quali attenzioni o difficoltà comporta la
scrittura di una colonna sonora?
(Fabio) Dipende molto da che tipo di musica bisogna
creare ma tanto da cosa si è in grado di scrivere.
Io scrivo musica sinfonica e alle difficoltà sono
più che abituato. Le attenzioni principali vanno
tutte ai caratteri dei personaggi e all'atmosfera
nella quale essi si muovono. E' molto importante
caratterizzare in maniera differente ogni
personaggio, anche se per personaggi di ambito
simile o uguale si può forse usare un "tema di
riconoscimento" che caratterizzi una collettività
più che un tema personificante vero e proprio. Così
come ogni situazione va rappresentata nel modo più
coerente e spontaneo ricordandosi sempre, però, di
costruire in modo disciplinato le idee che vengono
in mente. Se non si tiene conto di queste cose fin
dall'inizio, secondo me si rischia la strada della
monotonia e della noia.
Se penso alla colonna sonora di Geshwa, la cosa
interessante è stata quella di osservare le reazioni
dell'autore del romanzo e sentire dalla sua voce se
ciò che avevo creato ritraeva in modo soddisfacente
i caratteri che aveva sempre immaginato. E così è
stato! Pur scrivendo 13 brani completamente diversi
l'uno dall'altro ho cercato di creare nella totalità
un'atmosfera dominante ma esplorandola in varie
direzioni. Ciò che voglio dire è che quando si
inizia ad ascoltare la colonna sonora, dopo qualche
minuto si pensa che è tutta una sorpresa, ogni brano
sarà differente dall'altro. E forse mantenere un
certo equilibrio tra varietà e coerenza della trama
e dei personaggi è la cosa più difficile. Ma come
ripeto, io sono ben abituato alle difficoltà e di
questo mi sento fortunato in quanto mi salva dal
creare qualcosa di piatto e noioso... come capita
spesso di sentire in tv. Anche dall'estero.
4) Avevi già fatto esperienze simili in
precedenza?
(Fabio) Ho fatto la musica per un'animazione di mio
fratello Enrico, naturalmente sempre nel genere
fantastico! E comunque quando ho iniziato questa
colonna sonora, ero già al lavoro con quella per un
importante documentario su Re Teodorico che uscirà
in futuro.
5) Hanno collaborato altre persone a questo
progetto? C'è qualcuno in particolare che vorresti
ringraziare?
(Fabrizio) La stesura di un romanzo è una cosa
complessa. I sette volumi hanno richiesto un lavoro
di dieci anni. Essendo il tutto autoprodotto, mi
sono dovuto accertare che il risultato fosse di
qualità. Per questo motivo ho avuto bisogno di farmi
aiutare da una serie di persone che hanno
accresciuto, in un modo o nell'altro, il valore
insito nell'opera.
Mi riferisco innanzitutto a un manipolo di editor
personali, che hanno curato i singoli aspetti del
romanzo: grammatica, spessore narrativo e storico,
caratterizzazione, visione d'insieme. Insomma, tutto
il lavoro che si fa con un buon editing è stato
affrontato da un gruppetto di cinque persone.
Poi c'è stato l'apporto dei singoli artisti che mi
hanno aiutato ad arricchire il primo volume. Fabio
Valenza, con la colonna sonora. Fabio Porfidia,
illustratore, con la copertina del volume e con le
sue belle illustrazioni. Carlo Anastasia, che ha
composto la canzone "Quieto il Midilonge", inserita
nel cd, e Giuliana Bergamaschi, nota cantante folk
di Verona che l'ha eseguita in modo sentito.
Inoltre, "Storia di Geshwa Olers" non starebbe
ottenendo il successo che ha se non ci fosse stato
l'aiuto di un supporter d'eccezione, Gabriele
Filippi, creatore del portale fantasy
LudicaMENTE.net.
6) Leggo che hai creato musiche anche per per il
teatro, il cinema e la tv: quali le differenze, e
quali le analogie con la creazione di una colonna
sonora per un romanzo?
(Fabio) Non è ancora uscito nulla in tv, né al
cinema con la mia musica! Questo non vuol dire che
non stia lavorando per qualcosa del genere.
Per il teatro ho creato soprattutto musiche di scena
e il lavoro più recente è stato "Chiuso per
Western", musical per il quale ho assistito alle
prove, avendo così modo di familiarizzare con i
tempi di scena e i ritmi delle battute. Anche se è
pur vero che alcuni pezzi musicali li avevo scritti
ancor prima che il regista Paolo Panizza iniziasse a
lavorare sul serio, con gli attori. Quindi riguardo
ai personaggi, mi sono avvalso delle descrizioni
trovate sul copione.
Per il romanzo fantasy è stato a tratti più
difficile e a tratti più facile. Piuttosto, la parte
più complessa ha riguardato cogliere il significato
più profondo di certe situazioni e immaginare che
ripercussioni potressero avere nel futuro, quindi a
tratti"anticipare" volutamente qualcosa riguardo ad
alcuni personaggi che avverrà nei prossimi romanzi.
Ma non si tratta di temi veri e propri che
riproporrò nelle prossime colonne sonore, piuttosto
del senso emotivo riguardo al destino di alcuni
personaggi per i quali ho sentito la necessità di
esprimerne l'umanità. Comunque si è trattato di due
lavori diversi nella mole di lavoro, che perciò han
richiesto sforzi differenti pur partendo sempre
dagli stessi principi di analisi e metodologia.
7) Molti autori raccontano di ascoltare musica
mentre scrivono, stimolati magari da un brano di
musica classica o anche una canzonetta pop di
successo: cosa pensi al riguardo?
(Fabrizio) Una delle spinte a ciò che scrivo la
ricevo proprio dalla musica. Ho sempre desiderato
riuscire ad ottenere un risultato narrativo
ritmicamente simile a quello creato da una bella
composizione di musica classica o da una canzone pop
particolarmente riuscita. Il fatto che la colonna
sonora o le canzoni siano il naturale sbocco di un
romanzo del genere indica proprio la stretta
attinenza che la mia scrittura ha - soprattutto nel
momento della sua nascita - con la musica stessa.
Ci sono interi brani dei sette volumi che sono
ispirati alla musica di compositori quali Mahler,
Verdi, Beethoven o Ciaikovskij. Altre situazioni
sono influenzate dalla musica-fiume dei Coldplay.
Non ci vedo nulla di male: anzi, credo che questo
contribuisca ad arricchire la scrittura.
8) La musica oggigiorno è sempre più diffusa
attraverso Internet (legalmente o illegalmente):
pensi che sia più un bene o un male?
(Fabio) Penso sia una grandissima cosa, sarei un po'
ipocrita se affermassi il contrario; proprio nel mio
caso internet mi sta aiutando tanto. Se poi la mia
musica verrà scaricata gratuitamente tramite un
programma di download, è una conseguenza che, ahimè,
devo accettare.
9) Progetti futuri?
(Fabio) Sono in parola con Fabrizio per scrivere la
prossima colonna sonora della Storia di Geshwa Olers,
"Geshwa Olers e la faida dei Logontras"! Siamo in
fase di realizzazione del documentario su Re
Teodorico. Anzi, ad essere più precisi, sono in fase
di realizzazione... io la colonna sonora l'ho già
terminata. Tutto il resto è top secret!
(Fabrizio) A parte la pubblicazione on-line (con
possibilità di acquisto cartaceo) dei prossimi
cinque volumi della "Storia di Geshwa Olers", sto
lavorando a una trilogia breve di romanzi ambientati
ai giorni nostri, tra Verona e Roma, mossi dalla
domanda: "cosa succederebbe se un uomo dei nostri
giorni riesumasse la lingua della magia del mondo di
Geshwa Olers?"
Inoltre sto riprendendo in mano un romanzo scritto
quand'ero più giovane e mai terminato, "Le parole
del cielo", incentrato sui disastri climatici e ne
sto componendo un altro totalmente avulso dal genere
fantasy. Una storia d'amore con risvolti thriller.
Insomma, di carne al fuoco ce n'è parecchia!
10) Grazie ad entrambi, buon lavoro dunque!
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